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Martedì 15 Giugno 2021 09:06

I progetti di “Con i Bambini” per il reinserimento di ragazzi autori di reato



Attraverso il bando "Cambio rotta", selezionate 17 iniziative rivolte a 5mila minori tra i 10 e i 17 anni, attraverso 390 organizzazioni, da Nord a Sud

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Si intitola significativamente “Cambio rotta” il bando promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del
Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile
, attraverso il quale sono stati selezionati 17 progetti per il reinserimento di minori autori di reato. Gli interventi, spiegano dall’organizzazione, interesseranno circa 5mila bambini e ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni, già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm) o ai servizi sociali territoriali, in particolare per reati di gruppo oppure in uscita da procedimenti penali o amministrativi. 14,5 milioni di euro lo stanziamento complessivo.

I progetti, dal Nord al Sud del Paese, coinvolgeranno 390 organizzazioni, tra enti di terzo settore, enti pubblici, istituti scolastici, enti profit. L’obiettivo: creare «sinergie locali per fare in modo che sia tutta la comunità educante a farsi carico del reinserimento sociale dei minori autori di reato, con azioni secondo l’approccio della giustizia riparativa e interventi di educativa di strada nei luoghi di ritrovo dei ragazzi, soprattutto nei quartieri considerati particolarmente a rischio», si legge nella nota diffusa dall’impresa sociale. In particolare, è prevista la strutturazione di percorsi progettati in base alle specifiche caratteristiche dei singoli destinatari.

La maggior parte dei progetti, chiariscono da “Con i Bambini”, «prevede la presa in carico individuale dei ragazzi, nella consapevolezza che la reintegrazione sociale rappresenta un processo a più livelli, dipendenti tra loro. In questo senso i percorsi che verranno avviati riguardano tutti gli ambiti in cui si esplica la personalità: da quello formativo a quello sociale, da quello lavorativo a quello familiare». In campo, dunque, ci saranno attività di diverso tipo in ciascuno di questi ambiti, alle quali i destinatari potranno accedere a seconda dei loro bisogni, dato che i percorsi saranno disegnati di volta in volta in base alle esigenze del singolo. «Dopo la fase di assessment, tutti i progetti prevedono un supporto psicologico dei ragazzi, tramite il quale individuare le potenzialità, le aspirazioni e i desideri del singolo nonché le sfere personali che risultano maggiormente da potenziare in funzione del proprio percorso di reinserimento sociale». Previste, a questo scopo, «attività di orientamento con figure specializzate volte a fare emergere le aspirazioni del singolo, indirizzandolo successivamente alle opportunità offerte dal territorio».

Per l’accompagnamento al lavoro «alcuni progetti prevedono la creazione di nuove opportunità occupazionali, attraverso, ad esempio, l’avvio di una impresa sociale in ambito agro-zoologico, di una start up di consegne a domicilio o il potenziamento di un laboratorio di trasformazione di prodotti alimentari». Centrale inoltre, in tutti i percorsi di reinserimento dei minori presi in carico, la ricostruzione e il rafforzamento delle relazioni sociali, in particolare con i coetanei e con le comunità di riferimento, dato che tra i fattori che causano le forme di devianza figurano il bisogno di vedere riconosciuta la propria identità all’interno di un gruppo, l’esposizione a modelli violenti e l’assenza di figure adulte di riferimento.

Partner in tutti i progetti selezionati, il centro di ricerca Vois dell’Università di Pisa, che si occuperà della valutazione d’impatto degli interventi, ovvero di valutare i cambiamenti osservabili nei percorsi di vita individuali dei beneficiari e nei loro contesti di vita. Coinvolte anche le strutture locali del dipartimento di Giustizia minorile e di comunità del ministero di Giustizia.

15 giugno 2021

 

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