Mercoledì 1 Settembre 2021 09:09
In viaggio sul treno di papa Pio IX
In viaggio sul treno di papa Pio IX
L’originaria Sala Caldaie n. 2 della Centrale Montemartini – oggi museo – è diventata dal 2016 la Sala del treno di Pio IX, poiché appunto accoglie un cimelio, non antico ma comunque di indubbio pregio: i vagoni del treno pontificio, un originale e bel convoglio, certamente unico nel suo genere. Scopriamone la storia. Accanto alle […]
In viaggio sul treno di papa Pio IX
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In viaggio sul treno di papa Pio IX
L’originaria Sala Caldaie n. 2 della Centrale Montemartini – oggi museo – è diventata dal 2016 la Sala del treno di Pio IX, poiché appunto accoglie un cimelio, non antico ma comunque di indubbio pregio: i vagoni del treno pontificio, un originale e bel convoglio, certamente unico nel suo genere. Scopriamone la storia.
I prestigiosi vagoni furono inaugurati nel 1859, e da quel momento in poi Pio IX avrebbe effettuato diversi viaggi sul lussuoso treno, in uso fino al fatidico 1870 quando l’inevitabile restringimento dei confini territoriali e politici del potere papale imporrà una drastica riduzione della politica pontificia di sviluppo infrastrutturale della città, spostandone le competenze alle nuove autorità comunali. Tuttavia la storia delle ferrovie pontificie non finisce qui, poiché ad ulteriori sviluppi si assisterà negli anni Trenta del XX secolo. Ma torniamo per ora ai vagoni del treno di papa Mastai.
Una volta dismessi, i vagoni vennero prima depositati a Civitavecchia, poi presentati all’Esposizione Internazionale del 1911, quindi ceduti al Comune nel 1930 e collocati presso il Museo di Roma (all’epoca sito in via dei Cerchi, oggi in Palazzo Braschi), e infine spostati nella vecchia Sala Caldaie n. 2 della Centrale Montemartini. Saliamo dunque anche noi sul treno e attraversiamolo vagone per vagone.
Montiamo sul primo, il più lussuoso e articolato in quanto “vagone-cappella”: un piccolo vestibolo conduce a quello che appare come un vero e proprio appartamento privato dotato di oratorio, camera da letto e toeletta; importanti artisti francesi dell’epoca attesero alle decorazioni, una schiera di scultori, orafi, tappezzieri, ebanisti e pittori che ritrassero soggetti naturalmente di carattere sacro, dando lustro e solennità a questo ambiente davvero unico.
Ovunque, infine, e uniformemente distribuiti, i colori dello Stato vaticano, bianco e giallo, qui impreziositi da dorature e da filamenti di argento, ad adornare tappezzerie di pareti, canapè e tendaggi; lo stemma inquartato di Pio IX punteggia qua e là i numerosi angoli e superfici del treno.
[Chiara Morabito]
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