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Martedì 21 Settembre 2021 15:09

Raggi in trincea, dal 2018 la sindaca è in guerra con i clan. Con lei al Campidoglio la musica è cambiata: prima tutti si voltavano dall’altra parte

Arriva finalmente la sentenza di condanna per i Casamonica (leggi l’articolo) che, indirettamente, conferma la bontà dell’operato di Virginia Raggi che in cinque anni di mandato ha inferto duri colpi alla criminalità infestante la Capitale, proprio a partire dal clan della Romanina di cui ha distrutto gli insediamenti abusivi, fatti di lussuose ville. L’attesa sentenza […]

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Arriva finalmente la sentenza di condanna per i Casamonica (
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) che, indirettamente, conferma la bontà dell’operato di Virginia Raggi che in cinque anni di mandato ha inferto duri colpi alla criminalità infestante la Capitale, proprio a partire dal clan della Romanina di cui ha distrutto gli insediamenti abusivi, fatti di lussuose ville. L’attesa sentenza ha decretato che si tratta di mafia e non di semplice delinquenza, segnando un punto fermo irrinunciabile anche per il futuro. Combattere la mafia, infatti, significa anche avere a disposizione i mezzi legali diversi e più incisivi.

Grazie alla Raggi finalmente il tema della legalità ha dominato l’agenda politica dando un chiaro segnale a tutti: lo Stato e l’amministrazione comunale ci sono. Il cittadino non è (più) solo come purtroppo è avvenuto spesso in passato. Con la sindaca la ruspa ha cessato di essere associata a Salvini per divenire icona di legalità per Roma. E la Raggi non ha solo combattuto i Casamonica – subendo minacce e intimidazione che le sono valse la scorta – ma anche la criminalità organizzata in generale, indicando che è stata tracciata una via per il futuro. E non si tornerà più indietro.

Dopo gli anni del “Mondo di Mezzo” e dei suoi oscuri conciliaboli con la politica, finalmente le cose sono tornate nel loro giusto alveo e cioè i politici lottano contro la criminalità e non ci vanno a cena, come ebbe a dire qualche tempo fa la stessa sindaca. Ed anche in campo ambientale è stata forte e incisiva l’azione repressiva della Raggi. Gli “zozzoni” – come lei giustamente li chiama – non hanno avuto vita facile: telecamere e controlli hanno costantemente monitorato il territorio per intralciare la “mafia dei rifiuti” o gli incivili che nottetempo lasciano i rifiuti ingombranti per strada.

Tornando alla sentenza di ieri “qualcosa è cambiato” e che ora nulla sarà più come prima. La sindaca ha pubblicato anche
un post su Facebook
affermando – relativamente ai Casamonica – “li ho combattuti senza paura” mentre i gruppi parlamentari e quello europeo dei 5S hanno voluto suggellare questa epica conclusione con un comunicato stampa in cui hanno ripercorso le lotte della Raggi contro la criminalità organizzata e di come sarebbe negativo interrompere questo percorso di rinnovamento.

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