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Sabato 25 Settembre 2021 06:09

Filobus: a Roma è un capitolo probabilmente chiuso

Ecco le vere cause per cui 45 mezzi stanno marcendo nel deposito Tor Pagnotta da 16 mesi. E il Comune getta quasi 7 milioni l'anno per un servizio che non c'è

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La ripresa del servizio filobus sul “corridoio della mobilità” di via Laurentina è stata annunciata diverse volte, ma da documenti interni ATAC risalenti ad Aprile 2020 (di cui siamo venuti in possesso per gentile condivisione del giornalista F. Magliaro), si possono evincere i motivi per cui questo potrebbe non succedere affatto, e quindi considerare il capitolo definitivamente chiuso.

 

Occorre specificare innanzitutto che ATAC ha in dotazione 75 filobus:

  • 30 modello Solaris Trollino di proprietà ATAC, con oltre 16 anni dall’immatricolazione, e di cui circolano pochi esemplari solo su linea 90 (tranne nei mesi estivi, in cui restano fermi);
  • 45 modello Breda Menarini di proprietà di Roma Metropolitane, con 5 anni dall’immatricolazione, fermi da oltre 16 mesi nel deposito di Tor Pagnotta, dopo un breve periodo di servizio sul “corridoio della mobilità” su linea 74. Nell’articolo di seguito si parlerà di questi ultimi.


 

Il contratto di manutenzione era inizialmente gestito da Roma Metropolitane, ed ATAC sarebbe dovuta subentrare dal 1° Maggio 2020. Ma a causa del mancato completamento dei corridoi Laurentino e Tor de’ Cenci, con conseguente servizio limitato ad un percorso più breve rispetto quanto previsto dal protocollo d’intesa, ATAC ha manifestato l’impossibilità di assumere l’onere manutentivo dell’intera flotta a causa dei costi eccessivi, non bilanciati dai potenziali incassi stabiliti nel contratto con il Comune di Roma.

 

A questo si è poi aggiunto un incidente grave e dal forte impatto psicologico, avvenuto a metà gennaio 2020, quando il filobus matricola 8602 si è letteralmente spezzato in due su via Nomentana mentre era in servizio, per fortuna in un orario di basso affollamento (20 circa) e senza conseguenze per gli atterriti passeggeri.



 

 

Dalle successive ispezioni sono emerse gravi difettosità strutturali su tutti i filobus della flotta, riconducibili addirittura a problemi progettuali. Sono stati elaborati ed applicati degli schemi di riparazione, ma per convalidarne l’efficacia è stato stabilito un monitoraggio su una percorrenza di almeno 60.000 km (effettuabile in ben oltre un anno di servizio). ATAC non ha voluto assumersi né gli oneri, né i rischi connessi, decidendo quindi di mettere “fuori servizio” l’intera flotta di filobus Breda dal 1° Maggio 2020. Da allora il Comune è tenuto a pagare ad ATAC i costi per la custodia dei mezzi fermi nella rimessa di Tor Pagnotta.

Nel solo 2020 il Comune ha pagato ad ATAC per tutti i filobus fermi ben 6,7 Milioni di euro come “ristoro” per cause varie (covid, sciopero, cause dipendenti da terzi, etc.).

 



 

 

 

 

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