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Lunedì 17 Gennaio 2022 13:01

Pasolini pittore

da 14/10/22 a 16/04/23

Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale

A cento anni della nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-2022) una grande mostra mette a fuoco le capacità pittoriche di Pasolini contestualizzandole nell’ambito della storia dell’arte del Novecento.

Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-2022), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima pubblicazione completa su Pasolini pittore, del 1978.

Duecento opere circa, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della più importante raccolta di opere dello scrittore e regista, partendo dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Dipinti e disegni che ne ricostruiscono l’iter artistico, anche grazie alla presenza di un fondamentale nucleo di opere dei primi anni Quaranta, realizzato a Casarsa della Delizia (PN), da dove arrivano in mostra grazie alla collaborazione con il locale Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Ritratti, nature morte e paesaggi dal sapore fortemente intimista e familiare fino alla serie di giovani ragazzi ritratti seduti, sdraiati o con fiori che, da altro punto di vista, documentano l’eccezionale sperimentazione artistica del giovane Pasolini.
Un focus speciale è dedicato all’ambiente creativo bolognese de Il Setaccio, mensile della GIL, Gioventù Italiana del Littorio, di Bologna (novembre 1942 e il maggio 1943), in particolare sui disegni di Pasolini e Fabio Mauri, realizzati per questa rivista. A riprova della determinazione di un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee, e della crescente passione di Pasolini per la storia dell’arte. Un forte interesse, nato sempre a Bologna intorno alla figura cardine di Roberto Longhi, al quale lo scrittore chiede la tesi di laurea incentrata sulla pittura italiana del Novecento, da Carlo Carrà a Giorgio Morandi e Filippo de Pisis, artisti da lui stesso molto amati.

Dagli anni Cinquanta l’arrivo a Roma, la scrittura e il cinema diventano per Pasolini i tempi di un sempre più fervido crogiolo di esperienze artistiche e creative che in parte, ma solo in parte, lo allontaneranno dalla pittura come pratica ma non come progress concettuale e interesse tecnico. Così come risulta da molti suoi scritti poco conosciuti dedicati proprio alla pratica pittorica.

L’interesse per la materia, il confronto con il contemporaneo e la specifica del ritratto diventano in questi anni per Pasolini i tratti identificativi della sua realtà pittorica in continuo progress e molto spesso dedicata ai suoi “amici del cuore”. Dai ritratti di Ninetto Davoli, Maria Callas, Laura Betti, Andrea Zanzotto, alla serie di disegni dedicati a Longhi. Tutte opere, dei decenni Cinquanta-Settanta, che bene sottolineano il valore semantico della riproduzione del corpo umano da parte di Pasolini, portata avanti sempre con grande coerenza stilistica e ancora di estrazione longhiana.

Opere che rivelano anche la continuità della pratica pittorica di Pasolini e la caparbietà tecnica con cui si confronta da protagonista con questa produzione. All’artista del resto interessa sempre più la «composizione» – coi suoi contorni – che la materia», in linea quindi con quella fase pittorica dell’arte italiana che proprio fra gli anni Sessanta e Settanta si va sempre più definendo anche per l’impegno civile di cui veniva saturata.

Comitato scientifico: Silvana Cirillo (Docente di Letteratura italiana contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma); Maria Vittoria Marini Clarelli (Sovrintendente Capitolina, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali); Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali); Gianluca Farinelli (Direttore, Cineteca di Bologna); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze); Federica Pirani (Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali) e Giovanni Solimine (già Direttore, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma).

Eventi, incontri, proiezioni
A corollario della mostra sono organizzati una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostra, che si svolgono in varie sedi fra la Galleria d’Arte Moderna, la Sapienza Università di Roma e altre da definire. In tale contesto la Sapienza Università di Roma organizza anche un grande convegno sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.

Il progetto per la Galleria d’Arte Moderna di Roma è curato da
Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani.
Promosso da
Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
,
Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne
,
Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze
,
Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN)
e
Fondazione Cineteca di Bologna
, con l’organizzazione di
Zètema Progetto Cultura
.

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