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Sabato 25 Giugno 2022 10:06

Elvis – recensione del nuovo film di Baz Luhrmann!

Baz Luhrmann torna in sala con la sfida di portare sul grande schermo la vita...

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Baz Luhrmann torna in sala con la sfida di portare sul grande schermo la vita di uno dei personaggi più iconici della storia: Elvis Presley!

“When things are too dangerous to say, sing.”

Non conoscevo la storia di Elvis Presley ma sin da piccolo la figura di questo eccentrico e scintillante personaggio mi è sempre sembrata a metà tra il mondo della realtà e quello della fantasia.
Una sorta di eroe dei fumetti nel mondo reale, accompagnato da miti e storie che mi fecero approdare ad una semplice conclusione su chi fosse Elvis: una leggenda.

Il film di Baz Luhrmann è un biopic di quelli che non si dimenticano, un fulmine che squarcia un cielo sereno con la forza dirompente del cantante di Memphis, con la potenza di una voce e di tutto quello che una voce può rappresentare per il popolo che la ascolta.

La vita di Elvis viene ripercorsa sin dall’infanzia, narrata dalla voce di un sempre incredibile Tom Hanks, che interpreta lo storico e discusso manager del cantante, il Colonnello Tom Parker. Parallelamente vediamo crescere il giovane talento ed evolversi il suo rapporto con il suo manager, in una sorta di duetto sul filo di un rasoio tra sentimenti e tradimenti. Passo dopo passo entriamo sempre più in confidenza con il Re del Rock’n Roll e con le sue emozioni. Ne esce un ritratto sempre più nitido di una persona tanto sensibile quanto ribelle, terribilmente delicata e incredibilmente forte insieme. Il tutto grazie ad un’interpretazione incredibile del giovane Austin Butler, semplicemente perfetto nei panni di Elvis, in grado di coinvolgerci emotivamente dall’inizio alla fine del film con un trasporto naturale. Spontaneamente soffriamo con lui, reagiamo con lui e ci godiamo i suoi successi in quell’incredibile roller coaster emotivo che è stata la vita di The King.

Baz Luhrmann è un regista particolare, che solitamente o si ama o si odia. Il suo stile di regia ed estetico si sposa perfettamente con la figura che ha il compito di rappresentare in questo film e paradossalmente considerando l’eccentricità di Elvis questo è forse il film più moderato della carriera del regista. Sia chiaro, non per questo Luhrmann sacrifica però in nessun modo la sua visione di cinema. Potrebbe risultare pesante ad alcuni la lunghezza non certo moderata della pellicola (2h e 49 minuti) ma a parte una fase prima della parte finale, il film scorre nel complesso molto piacevolmente senza farci pesare la sua importante durata. Tra l’altro pare esista una director’s cut del film dalla durata di ben 4 ore totali!

Spendere parole sulla colonna sonora del film è probabilmente superfluo per ovvie ragioni, ma sarà impossibile per voi non restare rapiti dalla musica e dalla voce magica di Elvis. Una delle cose più riuscite del film è proprio il trasmettere l’incredibile potere della voce del Re, capace di parlare ai cuori, di smuovere le anime e soprattutto di esprimere l’immenso mondo contenuto in quello che poteva sembrare un uomo ma che è passato alla storia come una leggenda.

 

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