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Martedì 5 Maggio 2020 11:05

Omnia Urbes in cammino con i suoi virtual tour

Ovunque camminiamo poniamo i piedi su una qualche storia. Marco Tullio Cicerone con questa frase riesce ad incarnare al meglio 
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Ovunque camminiamo poniamo i piedi su una qualche storia. Marco Tullio Cicerone con questa frase riesce ad incarnare al meglio lo spirito dei virtual tour proposti dall’associazione Culturale Omnia Urbes in queste domeniche pomeriggio di confinamento domestico.


Domenica 3 maggio 2020 ci sarebbe dovuto essere una camminata virtuale lungo Via dei Fori Imperiali, osservando, ammirando ed imparando a conoscere meglio il Foro di Cesare, quello di Augusto fino ad arrivare al foro della Pace; ci sarebbe dovuta essere, perché in realtà i camminatori virtuali giungendo in prossimità della Curia Iulia e scorgendo le maestose rovine del Tempio di Venere Genitrice hanno incontrato così tanta storia che non sono andati oltre.

A condurli come una moderna coorte il dittatore che per primo volle innalzarsi a divinità: Caio Iulio Cesare, scorto attraverso gli ultimi attimi della sua vita mortale ed ammirato nei primi momenti di una leggenda che lo ammanta ancora oggi.


Un uomo di Roma che dedicò ad essa la sua carriera ma che, forse, osò innalzarsi troppo sopra i romani e per questo pagò l’ultimo prezzo.

Pagò o volle pagare?

Grazie alla lettura recitata dell’istrionico Henos Palmisano, presidente dell’associazione Polvere di stelle, che ha saputo rendere vivo e commovente il monologo di Bruto del Giulio Cesare di W. Shakespeare, la commozione ha pervaso tutti i partecipanti all’incontro ed ha permesso loro di poter godere di un frammento di eternità non solo ammirando i monumenti ma assaporando le parole di un romano che amando Cesare ebbe il coraggio di ucciderlo perché amava di più Roma.

Ed ecco che il pavimento del foro, le tre colonne che fungono da quinta scenica alla salita del Campidoglio, i resti del porticato hanno assunto una colorazione più calda, più intima, più intensa.

E poi, oltre, oltre quella salita fin ad arrivare giù nel profondo segreto del primo (e forse unico) carcere pubblico di Roma dove erano condannati ad una morte infamante i traditori della patria, quel Carcere Mamertino che accolse re, patrizi, nemici sconfitti e si dice i due santi apostoli patroni di Roma. Non ha importanza se le storie che legano Pietro e Paolo al carcere Mamertino non siano vere (e con estrema probabilità non lo sono), l’importante è che nel cuore segreto di Roma, nelle sue profondità è conservata la memoria di due prigionieri che secondo le leggi umane furono sconfitti, ma che, alla fine, uscirono vittoriosi nella loro grande battaglia di cristianizzazione (…ma questa è un’altra storia che forse un giorno si potrebbe narrare).


Ed ancora, risalendo il corso della storia, fino ad arrivare ad un paio di anni fa quando, il 30 agosto del 2018, un crollo improvviso e devastante fece sbriciolare il tetto della chiesa che sorge esattamente sopra il Carcere Mamertino: San Giuseppe dei falegnami.

L’Ing. Alessandro Bozzetti, progettista e direttore dei lavori del cantiere di restauro, invitato a parlare ha donato un altro momento particolarmente intenso: cortesissimo, ha illustrato e spiegato immagini che riguardano il cantiere di restauro per il recupero della chiesa. Tecnico e lineare, utilizzando un linguaggio semplice (ma per nulla semplicistico), esponendo questioni tecniche in maniera chiara ed esemplificativa ha letteralmente avvinto i partecipanti nella spiegazione delle difficoltose ed impegnative operazioni di restauro e consolidamento, mostrando loro immagini chiare ed affascinanti.

Più di un’ora era ormai trascorsa ed i camminatori virtuali, interessati, ma sicuramente stanchi delle emozioni e suggestioni ricevute si sono salutati dandosi appuntamento, per quanti lo desiderino, al prossimo virtual tour.

Domenica 10 maggio 2020, sempre alle ore 17.00, sempre utilizzando i supporti telematici, saranno pronti a ripartire e riprendere il percorso iniziato per camminare sì sulla strada moderna ma oltrepassarla, sorvolarla e così continuare a conoscere e riconoscere quei momenti scolpiti nelle pietre erette che hanno consegnato Roma a noi.

Ovunque camminiamo poniamo i piedi su una qualche storia, scriveva Cicerone, ma forse in questo caso si potrebbe parafrasare con:” ovunque osserviamo poniamo gli occhi su una qualche storia.

Alla prossima camminata, quindi!

È necessario, per chi voglia partecipare poiché il virtual tour, totalmente gratuito, ha un limite di cento persone, inviare una mail all’associazione Omnia Urbes:  
omnia.urbes@gmail.com

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