Lunedì 12 Settembre 2022 08:09
The Last Goodbye
Un po’ più di un’ora di musica, in gran parte brani usciti in queste ultime settimane estive. Musica elettronica, pop, jazz e soul, con qualche incursione nel post punk e nella techno. Ma non sono importanti le definizioni, quanto i suoni
L'articolo
The Last Goodbye
proviene da RomaReport
.leggi la notizia su Roma Report
Un po’ più di un’ora di musica, in gran parte brani usciti in queste ultime settimane estive. Musica elettronica, pop, jazz e soul, con qualche incursione nel post punk e nella techno. Ma non sono importanti le definizioni, quanto i suoni.
Questa compilation è dedicata a Marco (1969-2022).
Questa compilation è dedicata a Marco (1969-2022).
Il nome è uno pseudo, lui si chiama Ross Birchard, è scozzese, e suona un hip-hop elettronico, anche se questo breve brano è molto r’n’b. Però, più avanti in questa selezione, trovate un altro suo pezzo, Bicstan, che è tra i miei preferiti di queste settimane.
Nonostante il nome, si tratta di una coppia di musicisti statunitensi che suonano un misto di elettronica e dance, sulle scene già da un decennio. Bettye LaVette, invece, è una cantante di soul che ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta: ed è proprio dal 1965 che viene la sua voce in questo brano.

Odesza
Cale non è proprio uno sconosciuto: ottantenne, scozzese, ha fatto parte dei Velvet Underground e negli ultimi decenni si è dedicato soprattutto all’elettronica. Questa canzone, in cui canta Dustin Boyer, parla della sua amicizia con David Bowie.
La definizione dello stile di Domi & Jd Beck è, secondo Rolling Stone abstract jazz. Loro sono due giovanissimi talenti musicali (lui alla batteria, lei alle tastiere) sostenuti da Herbie Hancock e d editi da Blue Note. L’album è bello, si fatica a scegliere un brano rappresentativo.
Trio losangelino che mette insieme diversi stili, tra psichedelia e disco passando per po-synth, come riassume benissimo questa traccia, piuttosto trascinante.
Anche qui, si fondono un sacco di sonorità diverse – tra elettronica e psichedelia – in quello che risulta un impasto pop molto gradevole.

Ruby Goon
Il titolo della canzone richiama Elvis Presley, il modo di cantare Elvis Costello, l’attacco pare un omaggio ai Clash di Career Opportunities, c’è pure un pizzico di pop romantico alla Billy Joel, e già tutto questo basterebbe. Un pezzo che resta in testa.
Una nuova rock band svedese, i Kräm. Secondo Google, il titolo di questa canzone sarebbe “Niente echeggia costantemente quando le stelle tramontano”: suona poetico, ma oscuro, direi.
Questo è punk, anche se oggi si chiama “garage rock”. Loro sono californiani, suonano da 25 anni (tra vari cambi di nome: oggi si chiamano ufficialmente Osees) e li trovo potentissimi. Il pezzo fa parte di un album omonimo.
Se non sapessi che è un’altra band, direi che si tratta degli Stereolab (che, tra l’altro, sono tornati a suonare insieme e hanno fatto uscire una nuova compilation). I Vanishing Twin sono una band internazionale – ne fa parte anche l’italo-britannica Valentina Magaletti – con base a Londra. Hanno suonato a Roma a maggio.
Terence Nance è un artista poliedrico (regista, scrittore, musicista, etc) statunitense, al suo primo album, un misto soprattutto di funk, r’n’b e soul più altre sonorità – peraltro ben accolto dalle critiche. Questo è il brano che apre l’album.
Polistrumentista jazz britannica, anche lei al primo album (pieno di belle tracce), per il quale ha creato dal nulla un’etichetta discografica: Movementt.
Come dicevo, questo è uno dei miei brani preferiti, in questa compilation. Potreste odiarlo oppure amarlo, ma non penso sia soltanto una questione anagrafica (ai miei figli adolescenti piace, ai miei amici coetanei no). Il video è piuttosto assurdo, ma il ritmo è coinvolgente.
Il cambio di ritmo è piuttosto forte, ve lo concedo. Beirut (cioè il nome del progetto musicale dietro cui si cela Zachary Francis Condon), è acustico e lirico, il suo marchio di fabbrica è uno stile riconoscibilissimo.
Cantante e cantautrice sudafricana, Siobhan King ha cominciato cantando in un coro religioso. Oggi è diventata anche produttrice, la sua musica si è avvicinata di più al soul dopo gli esordi legati all’elettronica.
Jabee è un artista hip hop quasi quarantenne di Oklahoma City, da tempo socialmente impegnato; Chuuwee è un rapper californiano, dalle rime taglienti e politicizzate; Bub Styles viene da Brooklyn. Il risultato di questa joint venture è un bel pezzo pezzo rap old style, coi campionamenti dagli anni Sessanta.
Nuri è un po’ il Liberato tunisino: si esibisce mascherato e suona quello che è stato già ribattezzato afrofuturism, mischiando musica tradizionale nordamericana ed elettronica. Sappiamo che vive in Danimarca e che si chiama Amine Ennouri.
La compilation (gratis) su Spotify:
Su Apple (a pagamento):
https://music.apple.com/it/playlist/the-last-goodbye/pl.u-26LqINbAXBk
L'articolo
The Last Goodbye
proviene da RomaReport
.