Martedì 8 Novembre 2022 16:11
Selezione naturale (boom boom boom)
da 13/12/22 a 18/12/22
Teatro Tor Bella Monaca
di Xavi Moratò (Premio Ciutat de Manacor de Teatro Jaume Vidal i Alcover 2015)
regia di Alessandro Maggi
traduzione Annamaria Martinolli
con Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti
regia di Alessandro Maggi
traduzione Annamaria Martinolli
con Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti
La Macchina del Suono
Con il pretesto di un’intervista a Eric,  cantante di successo, prima del concerto del secolo, Max e Piero, nomi  che poi si riveleranno inventati, cominciano a realizzare il loro  progetto perverso. Sequestrano l’artista, chiedono un riscatto  spropositato e tentano di opporsi con un gesto eclatante a un sistema  per loro ormai da tempo irrecuperabile. Le motivazioni dei due sono  differenti e, in realtà, è la mente più estrema di ”Max” che ha ordito  un piano ben più singolare, che prevede la carneficina dei 20.000  spettatori che riempiranno lo stadio per il concerto. Attraverso un  dialogo a tre serrato e sempre instabile tra dramma e commedia, la  mediocrità della società di oggi scandisce la sequenza dei passaggi  drammaturgici con chirurgica precisione, con gli stessi atti denominati  “primo, secondo, terzo BOOM”. Vengono in luce i caratteri, le  personalità, i problemi di vita dei tre personaggi, la loro umanità  fragile e le loro ambizioni deluse, ma anche la stupidità umana, la  ricerca di denaro facile, il declino dei valori e della cultura.  Possiamo rispecchiarci in questa atmosfera generale, dove tutto è  semplicemente passaggio, senza punti fermi, in cui nemmeno colpi di  scena continui mutano il flusso perenne del vivere senza principi di  canonica saggezza e dove nemmeno gli accadimenti più sorprendenti  provocano un atteggiamento di reale stupore, forse per l’accettazione  tragica di un mondo impossibile da rifondare e ricostruire in rapporti  di condivisione autentica. Chi ha reso mediocre la società è  cattivo? No, forse è soltanto una vittima. Forse. Nessun giudizio è mai  definitivo e nessuna aspettativa verrà mai soddisfatta completamente,  perché creatrice di nuove attese in un clima di generale cinismo e  scetticismo. In un ambiente scenografico senza stabili appoggi, metafora  del mondo fuori, la vicenda segue il suo corso, in un’incessabile ed  egoistica rincorsa che porta in superficie un microcosmo di esseri umani  che, mentre un tempo si davano, in quanto tali, reciproco sostegno, si  mostrano ora trasformati nell’homo homini lupus spietato e incline a  competere con i propri simili, anche a costo di sopprimerlo o tacitarlo  per sempre come se nulla fosse. Questa irresponsabilità nell’affrontare  le cose inquieta per la sua naturale leggerezza, instillando l’auspicio  di un epilogo felice che, tuttavia, non può che passare attraverso  momenti di baratro dal sapore di tragicommedia. Corrisponde al vero che le specie che si adattano meglio al loro ambiente sopravvivranno mentre le altre finiranno per scomparire? Il finale è ovviamente un mistero, come tutti i finali. Il testo ha  vinto nel 2015 il Premio Ciutat de Manacor de Teatro Jaume Vidal.
Il programma potrebbe subire variazioni
leggi la notizia su 060608.it > Eventi e spettacoli > Teatro
