Ha trascorso la notte a Regina Coeli, Giandavide De Pau. Guardato a vista e sottoposto a sorveglianza speciale nella sua cella.

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Ha trascorso la notte a Regina Coeli, Giandavide De Pau. Guardato a vista e sottoposto a sorveglianza speciale nella sua cella. Che occupa in solitudine. Si temono gesti estremi. L’uomo è sotto stress.

La sua natura border line potrebbe essere stata forzata dall’esperienza di giovedì mattina. Un viaggio allucinante dentro l’orrore di cui ricorda poco. Solo il sangue nella casa di via Riboty, il tentativo maldestro di tamponare la ferita alla gola appena inferta ad una delle due cinesi. Poi il blackout.

Il vagabondaggio in solitudine per la città con gli schizzi di sangue sugli abiti. Stamane l’incontro con l’avvocato . Per un primo scheletro della strategia difensiva. I precedenti criminali del factotum di Michele Senese conteranno quanto i suoi precedenti psichiatrici. Il 51enne era in cura e sotto farmaci. Un mix micidiale con la coca consumata in compagnia di una cubana in zona Termini , mercoledì, la vigilia della mattanza.

Caso risolto in meno di 48 ore con i complimenti del ministro Matteo Piantedosi. Tra i dettagli che mancano al completamento dell’inchiesta il recupero dell’arma. Probabilmente la stessa per tutti e tre i delitti. E la ricostruzione del calendario degli appuntamenti della morte, tra via Durazzo e via Riboty. De Pau non ricorda la tappa nello scantinato dell’anziana escort colombiana, eppure le telecamere lo hanno ripreso.

Non prima di martedì l’udienza di convalida del fermo di ieri con l’accusa di omicidio plurimo aggravato.  Non contestata al momento la premeditazione. Bisognerà attendere il recupero dello stiletto per formalizzare l’aggravante.

Rossana Livolsi

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