Venerdì 25 Novembre 2022 12:11
La Coach Risponde. Una vita in equilibrio tra lavoro e famiglia
Una vita in equilibrio tra lavoro e famiglia Una delle sfide più impegnative della società...
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Una vita in equilibrio tra lavoro e famiglia
Una delle sfide più impegnative della società iper competitiva e iper connessa di oggi è riuscire a conciliare il lavoro e la famiglia e più in generale la sfera professionale e quella privata. Il punto di equilibrio è definito in inglese “work life balance” e identifica uno stato in cui la realizzazione di sé come lavoratore va di pari passo con la realizzazione di sé come persona.
Il work life balance è diverso da un individuo a un altro e cambia nel corso dell’esistenza. L’età, gli interessi e le esigenze lo (ri)modellano di continuo e questo comporta che per restare in equilibrio sia necessario non solo avere consapevolezza di sé, ma anche una “visione”. Senza la conoscenza di chi si è e di cosa si vuole è molto difficile – per non dire impossibile – essere realizzati e affrontare i mutamenti e gli ostacoli che la vita mette davanti.
Perché il coaching per l’equilibrio tra lavoro e famiglia
Per la sua natura di strumento di crescita e trasformazione, il coaching è un alleato prezioso per raggiungere il work life balance e vivere con pienezza la dimensione lavorativa e familiare.
Il coach – che non è né un terapista né un counselor – supporta il “coachee” in un percorso che lo porta a liberare il proprio potenziale a partire dallo sviluppo della consapevolezza di sé. Prendere coscienza di desideri e necessità e riconoscere punti di forza e debolezza è ciò che permette di stabilire obiettivi e priorità e – in definitiva – di dare forma a un progetto di vita.
L’”allenamento” del coaching riguarda anche l’acquisizione e l‘implementazione delle strategie, delle competenze e dei mezzi necessari a raggiungere i traguardi stabiliti e a vivere la propria “visione”. Il coach accompagna il coachee in un percorso che lo conduce a imparare a comunicare in maniera efficace, a gestire il tempo e a superare la paura del giudizio.
L’insieme delle attività del coaching guida al pieno sviluppo del potenziale, ovvero alla realizzazione personale e professionale. E questo porta a vivere il work life balance come un elemento costitutivo dell’esistenza e a gestire in maniera efficace i cambiamenti che lo ridefiniscono.
Le aziende e il work life balance
Un ambiente sereno e un buon equilibrio tra vita privata e professionale sono due fattori chiave nel processo che porta a scegliere un posto di lavoro. Ciò significa che le aziende che hanno una “buona reputazione” sono più forti nell’attrarre i migliori talenti. Ma non solo. Manager e dipendenti “contenti” sono più motivati ed esprimono risultati più positivi in termini di performance e produttività.
Questi elementi rendono evidente che il benessere dei lavoratori non è solo un “dovere” per le varie organizzazioni, ma una vera e propria necessità. L’attivazione di piani di welfare collettivi e personali è un’attività strategica di fondamentale importanza e va strutturata in modo da rispondere in maniera puntuale ed efficace alle esigenze molteplici e diverse dei dipendenti.
In questo processo, il coaching è una risorsa che può essere utilizzata in più modi. Le figure dirigenziali possono intraprendere un percorso per rafforzare la leadership, mentre i dipendenti per migliorare le performance. È anche possibile fornire un supporto all’HR attraverso l’attivazione di corsi di e/o la presenza di un coaching professionista in azienda.
5 buone abitudini per l’equilibrio tra lavoro e famiglia
Nella vita di tutti i giorni è facile perdere di vista gli obiettivi e la conseguenza è che si viene “risucchiati” dal lavoro o dalle questioni familiari. Per evitare che accada e mantenere il work life balance possono essere d’aiuto alcune semplici “buone abitudini”.
La prima consiste nel fare un planning sia degli impegni di lavoro che di quelli privati. Mettere “nero su bianco” le varie attività aiuta a capire se la pianificazione sia davvero fattibile o se sia da rivedere e questo porta ad avere un’agenda realistica e scongiura il rischio di non riuscire a fare tutto.
Una buona organizzazione, però, è un’organizzazione flessibile. In altre parole, una volta stabiliti gli impegni del giorno, bisogna mettere in conto che le cose potrebbe andare diversamente ed essere pronti ad accogliere il cambiamento. La capacità di reagire in maniera positiva e costruttiva agli imprevisti è una “buona abitudine” di grande importanza per mantenere l’equilibrio tra lavoro e famiglia.
Un’altra abilità chiave per perseguire il work life balance consiste nel saper dire di no. L’insicurezza, il bisogno di piacere e di essere approvati, la paura di “scontentare” gli altri sono pessimi consiglieri e finiscono per fare spostare l’ago della bilancia tutto verso il lavoro o tutto verso la famiglia. Un rifiuto motivato e “proattivo” (ovvero, con una proposta alternativa) è il modo giusto per mantenere l’equilibrio.
In maniera analoga, è necessario anche saper delegare. Il senso di responsabilità – più spesso di colpa – e la necessità di controllo che spingono a voler fare tutto sono altri “cattivi maestri” da non ascoltare.
Ultimo ma non ultimo, per mantenere l’equilibrio tra lavoro e famiglia è importante restare sintonizzati su sé stessi e i propri desideri e bisogni e agire in maniera il più coerente possibile con essi.