Mercoledì 1 Marzo 2023 13:03
1° marzo 2023 Giornata contro la discriminazione
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata contro la discriminazione, celebrata il 1 marzo,
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#cronaca
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Il razzismo e la discriminazione, condotta su vari livelli, non sono stati affatto sconfitti; serpeggiano e continuano a insinuarsi nei discorsi e nei comportamenti di giovani e adulti.
In alcuni casi, rari a dire la verità, chi discrimina, chi stabilisce differenze di merito offensive non è neanche consapevole di farlo; ma in linea di massima, certi pregiudizi resistono pervicacemente abbarbicati ai cervelli. Discriminazione è negare uguali diritti alle persone; negare medesime possibilità di sviluppo o accesso all’istruzione, a mansioni più qualificate. Discriminare significa pensare di essere migliori degli altri e quindi essere autorizzati a vivere privilegi e corsie preferenziali perché tanto gli “altri” non meritano lo stesso trattamento. Eppure già nel 1948 la nostra Costituzione recitava nell’art. 3 nel primo comma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”; anche nella DUDU e nei primi due articoli due Patti del 1966 (il Patto internazionale sui diritti civili e politici e il Patto internazionale sui diritti economici sociali e culturali) si possono ritrovare riferimenti all’uguaglianza e al rispetto reciproco.
Inoltre ricordiamo che le Nazioni Unite hanno intrapreso diverse misure nella lotta contro il razzismo, in particolare con la Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale e la Dichiarazione di Durban e Programma d’Azione.
Il CNDDU, pertanto, invita i docenti di ogni ordine e grado a ideare dieci regole di pacifica convivenza alle quali attenersi per interagire più serenamente con le persone intorno a noi.
Inoltre si suggerisce di commentare in classe con gli studenti il pensiero del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciato il 24 febbraio “”Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in Italia e in altri paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendovi carico dei problemi generali, capendo che non si vive da soli ma si vive insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri. Tutto questo è un antidoto, una diga, anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza. La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi”

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per pubblicarli sui nostri canali social.prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU