Lunedì 18 Settembre 2023 12:09
Scuola, «cattedre tutte coperte»
La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio Anna Paola Sabatini: «Si torna a fare i concorsi, messaggio positivo» Covid? «Conservare sane abitudini igieniche»
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La campanella è tornata a suonare. Da venerdì scorso, 15 settembre, sono circa 700mila gli studenti e le studentesse del Lazio che hanno fatto rientro a scuola. In cattedra, poi, sono tornati anche oltre 70mila docenti. «Le cattedre sono tutte coperte», assicura la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio Anna Paola Sabatini. In queste ore, infatti, si sta procedendo anche al secondo turno di assegnazioni nelle scuole di Roma, dove qualche cattedra era ancora vuota prima dell’inizio del nuovo anno accademico. Tra i banchi però serpeggia il timore di una risalita dei contagi da Covid-19 visto l’incremento registrato nelle ultime settimane. Nonostante il ministero della Salute non abbia ripristinato nessuna misura di quelle adottate durante l’emergenza, l’invito è quello di fare tesoro di alcuni «comportamenti igienici» che la pandemia ci ha insegnato ad adottare.
Sulla riapertura della scuola aleggia il timore per la risalita dei contagi da Covid-19. Quali saranno le regole da seguire in questo nuovo anno scolastico?
Fino a quando non ci sono indicazioni diverse dal ministero della Salute, per noi vale il rispetto di una ordinarietà dei comportamenti. Spero che la pandemia sia stata un’opportunità per tutti di apprendere alcuni sani comportamenti igienici che, finita l’emergenza, non possiamo dimenticare. Specie per la nostra utenza – fatta di ragazzi e ragazze, bambini e bambine – è bene continuare a lavarsi spesso le mani, non tossirsi o starnutirsi in faccia, non passarsi oggetti personali. Gli educatori, poi, dovrebbero far arieggiare le stanze, perché dove si vive in comunità le stanze vanno arieggiate. Sì c’è il Covid, ma ci sono anche i picchi dell’influenza e malattie varie. Per questo, certi comportamenti igienici che ci tutelano anche da altri contagi vanno assolutamente osservati. Di quel periodo così brutto dovremmo mantenere memoria di alcune sane abitudini.
Fino a quando non ci sono indicazioni diverse dal ministero della Salute, per noi vale il rispetto di una ordinarietà dei comportamenti. Spero che la pandemia sia stata un’opportunità per tutti di apprendere alcuni sani comportamenti igienici che, finita l’emergenza, non possiamo dimenticare. Specie per la nostra utenza – fatta di ragazzi e ragazze, bambini e bambine – è bene continuare a lavarsi spesso le mani, non tossirsi o starnutirsi in faccia, non passarsi oggetti personali. Gli educatori, poi, dovrebbero far arieggiare le stanze, perché dove si vive in comunità le stanze vanno arieggiate. Sì c’è il Covid, ma ci sono anche i picchi dell’influenza e malattie varie. Per questo, certi comportamenti igienici che ci tutelano anche da altri contagi vanno assolutamente osservati. Di quel periodo così brutto dovremmo mantenere memoria di alcune sane abitudini.
Il mondo della scuola fa i conti con una carenza di insegnanti. Qual è la situazione nel Lazio?
Le cattedre sono tutte coperte con circa 12mila supplenze in tutta la regione. Solo Roma deve fare un secondo turno di supplenze per quei posti che sono stati lasciati liberi dalle rinunce e che sono circa un migliaio. Però nei primi giorni della settimana prossima verrà svolta questa procedura. In ogni caso, neanche questo migliaio di cattedre resterà scoperto, perché i dirigenti sono stati autorizzati a nominare un supplente fino alle nomine degli aventi diritto. Stessa cosa vale anche per il personale Ata e per il personale Sga, per cui i posti che abbiamo attribuito sono tutti coperti.
Le cattedre sono tutte coperte con circa 12mila supplenze in tutta la regione. Solo Roma deve fare un secondo turno di supplenze per quei posti che sono stati lasciati liberi dalle rinunce e che sono circa un migliaio. Però nei primi giorni della settimana prossima verrà svolta questa procedura. In ogni caso, neanche questo migliaio di cattedre resterà scoperto, perché i dirigenti sono stati autorizzati a nominare un supplente fino alle nomine degli aventi diritto. Stessa cosa vale anche per il personale Ata e per il personale Sga, per cui i posti che abbiamo attribuito sono tutti coperti.
Per assicurare la copertura di tutte le cattedre si interviene con la convocazione delle supplenze. L’8 settembre pare ci sia stato qualche problema con l’algoritmo utilizzato per le convocazioni. In alcune scuole, infatti, sarebbero arrivati addirittura insegnanti in più. È stato risolto?
È possibile che l’algoritmo possa avere ancora qualche falla, ma intanto quest’anno il numero dei reclami è stato esponenzialmente minore rispetto agli anni precedenti. Rispetto a questa disfunzione specifica però il tema non è questo, perché nel caso di specie si è trattato di un disguido di comunicazione tra l’Ufficio scolastico provinciale e le scuole. D’altro canto l’algoritmo lavora sui posti che noi gli diamo.
È possibile che l’algoritmo possa avere ancora qualche falla, ma intanto quest’anno il numero dei reclami è stato esponenzialmente minore rispetto agli anni precedenti. Rispetto a questa disfunzione specifica però il tema non è questo, perché nel caso di specie si è trattato di un disguido di comunicazione tra l’Ufficio scolastico provinciale e le scuole. D’altro canto l’algoritmo lavora sui posti che noi gli diamo.
Il ricorso alle supplenze alimenta una situazione di precarietà nel mondo della scuola. Cosa ne pensa?
Siamo alle prese con le nuove procedure concorsuali previste dal Pnrr. Dopo tanti anni si torna a fare i concorsi e questo è un messaggio positivo sia per chi aspira a entrare nella scuola a titolo di operatore professionale, ma anche per l’utenza cioè per gli studenti e le studentesse che ne usufruiscono. Questo sarà un anno di passaggio importante.
Siamo alle prese con le nuove procedure concorsuali previste dal Pnrr. Dopo tanti anni si torna a fare i concorsi e questo è un messaggio positivo sia per chi aspira a entrare nella scuola a titolo di operatore professionale, ma anche per l’utenza cioè per gli studenti e le studentesse che ne usufruiscono. Questo sarà un anno di passaggio importante.
Quali sono le materie che soffrono maggiormente la carenza di insegnanti?
Sicuramente le discipline Stem sono quelle più sofferenti. Mentre per gli insegnanti di sostegno c’è da rilevare che il numero di specializzati cresce sempre di più, perché le università hanno sempre più disponibilità di posti per i Tfa (tirocini formativi attivi, ndr). Va anche tenuto in considerazione che aumentano il numero di ragazzi che hanno diritto all’insegnante di sostegno. È un fenomeno che però andrebbe letto anche da un punto di vista di atteggiamento culturale delle famiglie. In passato erano tanti i ragazzi con disabilità che non frequentavano la scuola secondaria di secondo grado. Adesso fortunatamente questo non accade più, perché è aumentata la sensibilità delle famiglie. Se prima l’assegnazione di un insegnante di sostegno era interpretata come una cosa negativa, adesso sono le famiglie a chiederlo perché si rendono conto che laddove c’è una difficoltà, l’insegnante di sostegno può essere un’opportunità per far recuperare quel gap invece di lasciarlo lì, amplificando il problema.
Sicuramente le discipline Stem sono quelle più sofferenti. Mentre per gli insegnanti di sostegno c’è da rilevare che il numero di specializzati cresce sempre di più, perché le università hanno sempre più disponibilità di posti per i Tfa (tirocini formativi attivi, ndr). Va anche tenuto in considerazione che aumentano il numero di ragazzi che hanno diritto all’insegnante di sostegno. È un fenomeno che però andrebbe letto anche da un punto di vista di atteggiamento culturale delle famiglie. In passato erano tanti i ragazzi con disabilità che non frequentavano la scuola secondaria di secondo grado. Adesso fortunatamente questo non accade più, perché è aumentata la sensibilità delle famiglie. Se prima l’assegnazione di un insegnante di sostegno era interpretata come una cosa negativa, adesso sono le famiglie a chiederlo perché si rendono conto che laddove c’è una difficoltà, l’insegnante di sostegno può essere un’opportunità per far recuperare quel gap invece di lasciarlo lì, amplificando il problema.
18 settembre 2023
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