Teatro de Servi Di Francesca Nunzi e Cinzia Berni Con Francesca Nunzi, Cinzia Berni e Jane Alexander Diversamente folli, altroché! Cariche da morire, scaricano addosso al pubblico tutta la loro potenza comica raccontando di esperienze femminili in chiave oltremodo ironica e pungente. Loro sono tre brave e conosciute attrici. Le troviamo sul palco come fossero [...]

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Diversamente folli, altroché! Cariche da morire, scaricano addosso al pubblico tutta la loro potenza comica raccontando di esperienze femminili in chiave oltremodo ironica e pungente.

Loro sono tre brave e conosciute attrici. Le troviamo sul palco come fossero sedute ad un bar, mentre spettegolano amabilmente sugli uomini e sulle loro esperienze tra un sorriso ed una risata. Tre amiche che si confrontano su argomenti della vita che bene o male toccano tutti, alternandosi in stuzzicanti monologhi. Il pubblico è da subito caldo e ricettivo e ha tanta voglia di divertirsi in una sala strapiena, dove si riconosce negli aneddoti e applaude alle folli, pungenti e sarcastiche battute sugli uomini sparate a raffica. Ma ce n’è anche per le donne, non crediate!

I temi sono i più svariati: dagli amori con mariti poltroni a quelli con amanti stravaganti e singolari; dalla vita sessuale poco appagante a quella più strampalata con uomini dai gusti singolarissimi; dagli anni che passano lasciando il segno sul corpo e qualche rimorso nell’animo al rapporto con la famiglia; dalla monotonia della vita di coppia al condizionamento di figli e carriera.

La proposta rispecchia quella della rodata chiave Nunzi-Berni a cui siamo piacevolmente abituati: autoironica, sagace, irriverente, piccante e molto divertente. Tra un sorriso e l’altro, scopriremo i segreti delle donne, le loro fissazioni, i desideri, i punti deboli, le recriminazioni taciute verso gli uomini. Confidenze esternate in maniera leggera che però toccano anche argomenti profondi, tanto che mi sono chiesto fino a che punto queste rivelazioni siano frutto di un copione o quanto rispecchino la realtà di queste bravissime attrici. Il dubbio rimane, ma di sicuro lo spettacolo riesce.

Jane, nonostante le molte apparizioni televisive che le affibbiano sempre ruoli perfidi e antipatici, si rivela molto simpatica ed amabile, schietta e diretta. L’attrice di origini anglo croate non mancherà di proporre un riuscito e profondo monologo proprio su questa figura che le è rimasta incollata addosso, attraverso quella che definisco una “seria comicità”; divertente sì, ma anche molto profonda e riflessiva quando ad esempio ci parla del rapporto con i figli in un’ottica antitetica rispetto a quella materna a cui siamo abituati, facendo una critica di classe e autoironica.

Francesca è sempre la romanissima e verace artista di sempre. Sfodera un assaggio di un cavallo di battaglia estrapolato da un monologo che tanto ho amato e visto più volte: “Volevo fare la mignotta”. Poi si cimenta nel racconto di una serie di storie con amanti e di relazioni extraconiugali catastrofiche con individui oltre il limite del plausibile, che fanno rotolare dalle risate. Semplicemente fantastica!

È un’artista che seguo sempre con molto interesse e piacere.

Cinzia, che ormai fa coppia fissa con Francesca e che apprezzo, sfodera la sua verve comica punzecchiando il pubblico maschile arrivando a scomodare anche gli idoli dei cartoni animati e a smontarli con la complicità delle altre. Anche lei si rivela travolgente nei monologhi. Cinzia e Francesca hanno ideato uno spettacolo ricco di frizzanti novità, affrontando gli argomenti in maniera politicamente scorretta, con un fiume di battute irresistibili, lasciandosi andare anche a reciproche prese in giro improvvisate che hanno divertito tutti i presenti.

Una serata davvero piacevole.

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