Martedì 21 Novembre 2023 17:11
Miseria bella
da 01/12/23 a 03/12/23
Teatro Tor Bella Monaca
testo Peppino De Filippo
adattamento e regia Roberto D’Alessandro
con Francesco Procopio, Enzo Casertano, Giosiano Felaco, Loredana Piedimonte, Federico Valdi
costumi Alessandra Menè
assistente alla regia Federico Valdi
arrangiamenti musicali Federico Pappalardo
sarta di scena Iolanda Latrofa
direttore di scena Dario Capobianco
tecnico del suono Raffaello Porto
tecnico luci Gianluca Monaco
grafica Max Laezza
service Chi è di scena
adattamento e regia Roberto D’Alessandro
con Francesco Procopio, Enzo Casertano, Giosiano Felaco, Loredana Piedimonte, Federico Valdi
costumi Alessandra Menè
assistente alla regia Federico Valdi
arrangiamenti musicali Federico Pappalardo
sarta di scena Iolanda Latrofa
direttore di scena Dario Capobianco
tecnico del suono Raffaello Porto
tecnico luci Gianluca Monaco
grafica Max Laezza
service Chi è di scena
I due della città del sole
Semplice e divertente è la trama della farsa del grande Peppino De Filippo: due fratelli artisti, squattrinati tanto da patire la fame, dormono nello stesso letto, in una casa dove ci piove dentro. Non riescono a pagare l’affitto al proprietario della casa.
Gli capita una commessa per realizzare una musical, e cercano di farsi dare un anticipo senza riuscirci. Poi arriva una donna che hanno conosciuto ed alla quale hanno fatto credere di essere grandi artisti e con la quale fingono di essere stranieri.
La farsa si chiude con loro che si avventano, divorando dei cioccolatini lasciati dalla ragazza, per poi scoprire che erano lassativi.
In questo pretesto drammaturgico entra in gioco la tradizione del teatro Napoletano, quello di fine ottocento inizio novecento. Un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile.
Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente. Senza volgarità. Un teatro di evasione di cui si sente estremo bisogno in questo periodo storico. Il testo dà spazio a quello che viene detto, teatro d’esecuzione, nel senso che occorre grande capacità attoriale, tempi comici, grande senso del ritmo, affiatamento in scena.
L’obiettivo è la risata, ridere di tutto, anche della fame. Una risata che esorcizza tutto, persino la morte.
Gli capita una commessa per realizzare una musical, e cercano di farsi dare un anticipo senza riuscirci. Poi arriva una donna che hanno conosciuto ed alla quale hanno fatto credere di essere grandi artisti e con la quale fingono di essere stranieri.
La farsa si chiude con loro che si avventano, divorando dei cioccolatini lasciati dalla ragazza, per poi scoprire che erano lassativi.
In questo pretesto drammaturgico entra in gioco la tradizione del teatro Napoletano, quello di fine ottocento inizio novecento. Un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile.
Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente. Senza volgarità. Un teatro di evasione di cui si sente estremo bisogno in questo periodo storico. Il testo dà spazio a quello che viene detto, teatro d’esecuzione, nel senso che occorre grande capacità attoriale, tempi comici, grande senso del ritmo, affiatamento in scena.
L’obiettivo è la risata, ridere di tutto, anche della fame. Una risata che esorcizza tutto, persino la morte.
Il programma potrebbe subire variazioni
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