Si risolve nel migliore dei modi, in questi giorni, la spinosa questione che aveva visto protagonisti i dipendenti alle pulizie dell’Ospedale San Camillo di Roma. Le tre aziende che hanno vinto l’appalto per il decoro e la sanificazione della struttura sanitaria di Monteverde, infatti, hanno ritirato il proprio piano aziendale che prevedeva corposi licenziamenti all’interno ...

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Si risolve nel migliore dei modi, in questi giorni, la spinosa questione che aveva visto protagonisti i dipendenti alle pulizie dell’di . Le tre aziende che hanno vinto l’appalto per il decoro e la sanificazione della struttura sanitaria di Monteverde, infatti, hanno ritirato il proprio piano aziendale che prevedeva corposi licenziamenti all’interno di questa realtà ospedaliera, di fatto aprendo alle linee proposte dai sindacati di categoria. 

La vicenda, nelle scorse settimane, ci era stata segnalata dal sindacalista Gianluca Martella, dirigente provinciale dell’UGL Igiene Ambientale. Già attivo sui tagli al personale delle pulizie nelle sedi dell’Ospedale Grassi e il CPO di Ostia, il sindacalista si era attivato sulla vicenda che toccava i dipendenti del San Camillo, con queste persone che per diversi mesi hanno temuto di perdere il proprio posto di lavoro. 

La revoca delle procedure di licenziamento da parte delle società attive nel San Camillo, come mostrano le documentazioni in nostro possesso, arriva nella giornata di lunedì 27 novembre 2023. Le realtà appaltanti, come leggiamo, oltre a contattare i sindacati attivi in questa battaglia per il diritto al lavoro (UGL, FIlcams CIGL, Fisascat CISL e UIL), mette all’attenzione di questa svolta anche la Giunta Regionale e il governatore Francesco Rocca, che erano stati interessati con diversi documenti negli ultimi mesi. 

La vicenda, che avevamo analizzato approfonditamente all’interno di una nostra recente inchiesta, salva nei numeri più di un centinaio di posti lavorativi tra le file degli operatori alle pulizie dell’Ospedale San Camillo. Dipendenti che, ai microfoni de Il Corriere della Città, già lamentarono un futuro tutt’altro che roseo in ipotesi di licenziamento, considerato come dovevano far fronte al sostentamento delle proprie famiglie e soprattutto al pagamento di affitti o mutui. 

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