L'appello di Acli, Agesci, Ac, Papa Giovanni XIII, Focolari e Pax Christi, all'inizio della Settimana Santa. «La pace è la nostra priorità, oggi che la fraternità è messa in discussione»

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Auguri dedicati alla pace, per la Pasqua ormai imminente, «nel drammatico contesto internazionale, segnato da terrorismo e guerre fratricide». È il senso del messaggio congiunto di Acli, Agesci, Azione cattolica italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi, diffuso all’inizio della Settimana Santa.

«La pace è l’urgenza del Risorto – scrivono -. La pace è la nostra priorità, oggi che la fraternità stessa è messa in discussione, come ha ricordato il cardinale Matteo Zuppi al Consiglio permanente della Cei lo scorso 18 marzo. Non possiamo accettare che solo la guerra sia la soluzione dei conflitti. Ripudiarla – osservano ancora i responsabili di associazioni e movimenti cattolici – significa arrestarne la progressione. A cominciare dall’aumento sconsiderato della produzione di armi, a discapito di vere politiche di sviluppo». E ancora: «Osare la pace significa scegliere politiche di disarmo, nucleare e non. Osare la pace significa difendere la Legge 185/90 che oggi rischia di essere svuotata».

Nel messaggio di auguri si citano anche le parole di Papa Francesco per ribadire che «per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi, non si può stare comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare». In concreto, «occorre ribadire ancora una volta l’immoralità di fabbricare e detenere armi nucleari e perciò imploriamo l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari – si legge nel messaggio -. La via della pace passa per il dialogo politico e sociale, non per le armi. Costruiamo pace, scegliamo politiche di disarmo. Italia, ripensaci!», l’esortazione conclusiva.

25 marzo 2024

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