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Mercoledì 27 Marzo 2024 11:03

Al Gemelli un ambulatorio per vaccinare i “fragili”, individuati con l’intelligenza artificiale



Laurenti (Uoc di Igiene ospedaliera): «L'obiettivo è mettersi al servizio della prevenzione. Riteniamo di avere le carte in regola per ottenere i "bollini" Ospivax»

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Aprirà nel mese di aprile, all’interno del Policlinico Gemelli, un ambulatorio vaccinale ospedaliero che, in linea con la filosofia del Piano nazionale per la prevenzione vaccinale, promuoverà un’offerta vaccinale “proattiva” per fragili e anziani. Sullo sfondo, il programma nazionale Ospivax, lanciato un anno fa dall’Osservatorio italiano prevenzione. «Anche sulla base di quanto previsto dal nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale che stimola a valorizzare per le vaccinazioni dei setting alternativi (medico di medicina generale, farmacie) ai centri vaccinali del territorio – spiega Patrizia Laurenti, direttore dell’Uoc di Igiene ospedaliera della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs -, il programma Ospivax invita a vaccinare in ospedale non solo i pazienti fragili e vulnerabili, ma anche gli operatori sanitari e i loro caregiver, secondo la strategia “cocoon” (proteggo il caregiver e il familiare di un paziente fragile, per proteggere meglio il paziente). L’obiettivo insomma, come ospedale – aggiunge -, è quello di mettersi al servizio della prevenzione perché abbiamo una grande opportunità di intercettare i fragili, che così possono approfittare di un’offerta vaccinale attiva, in integrazione con il territorio. I criteri di attribuzione dei “bollini” Ospivax sono molto rigorosi, ma come Gemelli riteniamo di avere tutte le carte in regola per ottenere il bollino ed essere tra i primissimi a livello nazionale», afferma.

Coniugando dunque l’aspetto di “servizio” alla comunità, con quello della salute digitale, il Gemelli, nell’ambito del progetto nazionale DARE (DigitAl lifelong pRevEntion), ha messo a punto un algoritmo di intelligenza artificiale per individuare tra tutti i pazienti che transitano in ospedale quelli che rispondono alle caratteristiche di “fragilità”, così da offrire loro le strategie di prevenzione vaccinale più idonee. Questi pazienti, anticipa Laurenti, «verranno ricontattati per un’offerta attiva di vaccinazione da erogarsi presso il nostro ambulatorio vaccinale ospedaliero (presso la sala prelievi del secondo piano, una volta a settimana) o presso i centri vaccinali di riferimento della Asl Roma 1 che collabora al progetto».

L’attività rientra nel Work Package 3 CareVax, parte del progetto nazionale multi-stakeholder Dare, appunto, i cui referenti per Fondazione Policlinico Gemelli sono Stefania Boccia e Roberta Pastorino. La fase pilota del progetto, che partirà il prossimo aprile e durerà 6 mesi, coinvolgerà i pazienti del Centro malattie apparato digerente (Cemad) e gli emodializzati. «Il nostro obiettivo è di trasformarla in un’attività strutturata, a beneficio di tutti i pazienti del Gemelli», conclude Laurenti.

27 marzo 2024

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