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Giovedì 4 Aprile 2024 09:04

Pensioni, aumento di 100 euro al mese per questi fortunati: requisito fondamentale

Il governo starebbe varando una nuova riforma Irpef che garantirebbe 100 euro in più in busta paga: cosa sapere.   La riforma fiscale sulle pensioni è appena entrata nel vivo e già si parla di ulteriori incentivi alle pensioni. Grazie alla nuova Irpef infatti da marzo le pensioni hanno beneficiato di una riduzione sull’aliquota che ...
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Il governo starebbe varando una nuova riforma Irpef che garantirebbe 100 euro in più in busta paga: cosa sapere.

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Pensioni, cosa cambia e come si calcoleranno a breve – ilcorrieredellacitta.com
 

La riforma fiscale sulle pensioni è appena entrata nel vivo e già si parla di ulteriori incentivi alle pensioni. Grazie alla nuova Irpef infatti da marzo le pensioni hanno beneficiato di una riduzione sull’aliquota che ha permesso ai contribuenti con un reddito tra i 15mila e 28mila euro di vedere accreditati ben 21 euro circa al mese sulla pensione. La buona notizia è che nel 2025 chi ha redditi che si attestano fino ai 55mila euro potrebbe vedere riconosciuti dei nuovi vantaggi.

Il governo Meloni sta valutando se introdurre con la prossima Legge di Bilancio una nuova riforma dell’Irpef, che seguirebbe a quella appena entrata in vigore a marzo. In tal caso, se fosse approvata, la riforma fiscale permetterebbe degli aumenti della pensione per un importo complessivo di 1.200 euro all’anno, circa 100 euro in più al mese sulla bustapaga.

La riduzione dell’aliquota nel 2024 si è concentrata sui redditi annui di pensione non superiori a 50mila euro, per un totale di 4mila euro di pensione mensile lorda. Nel caso in cui invece fosse approvata la nuova Irpef, beneficerebbero della misura i redditi tra i 50mila e 55mila euro, ampliando la fascia di contribuenti interessati. La proposta è ancora al vaglio e bisognerà attendere per avere conferma, così come l’opzione che l’aliquota applicata in questo scaglione scenda dal 35 al 34%. In compenso, come spiegato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, questa operazione da sola garantirebbe un aumento fino a 660 euro l’anno a coloro che hanno una pensione annua di importo compreso tra i 50 mila e i 55 mila euro lordi.

Se da un lato aumenterebbero i vantaggi per chi usufruisce di pensioni fino ai 55mila euro, a essere penalizzati sarebbero i contribuenti sotto ai 28mila euro. Quest’ultimi sarebbero esclusi così come sono stati esclusi, nel 2024, i pensionati con meno di 15mila euro, che non hanno potuto accedere ai vantaggi minimi della riforma dell’Irpef 2024.

Se nel mese di marzo il cedolino della pensione si è ristretto, buone notizie invece ad aprile: i conteggi potrebbero risalire. Si tratta di effetti temporanei dovuti all’addizionale comunale sull’Irpef. La riforma, introdotta nel 2023, ha fatto sì che su alcuni cedolini Inps e in alcune città fossero modificate le aliquote Irpef: in questo modo, c’è stato un calo degli importi in busta paga, collegato anche agli aumenti che sono scattati a gennaio 2024, quando appunto è entrata in vigore la riforma.

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Calcolo delle pensioni, previsti cambiamenti – ilcorrieredellacitta.com
 

Si parla di un calo che avrete sicuramente notato nei primi mesi del 2024 a fronte degli aumenti già scattati a gennaio, come la rivalutazione all’inflazione, e di quelli futuri, come il conguaglio per l’inflazione che arriverà a dicembre. A dicembre 2024 ci sarà infatti il conguaglio pari allo 0,3% per ogni mese, che sarà parametrato alle soglie imposte dal governo per l’inflazione. Quindi il conguaglio massimo sarà di una settantina d’euro. Da aprile però
il valore delle nostre pensioni potrebbe salire nuovamente
, ma solo per alcune categorie di pensionati.

Come succede generalmente, le pensioni vengono erogate il primo giorno del mese: in questo caso, nel primo giorno utile feriale, cioè il 2 aprile 2024. Se a marzo gli importi erano inferiori, ad aprile invece verranno redistribuiti e chi a marzo ha visto una diminuzione degli importi, ad aprile i pensionati che avevano vissuto questa situazione vedranno gli arretrati di gennaio-febbraio-marzo sulla busta paga, per arrivare fino a un 85 euro massimi di variazione sul netto.

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