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Venerdì 12 Aprile 2024 08:04

Francesco con i bambini della Borghesiana



Il Papa a San Giovanni Maria Vianney per iniziare con i 200 bambini del catechismo gli appuntamenti della Scuola di preghiera, in preparazione al Giubileo. Un'ora di domande e risposte sulla vita e la morte, l'importanza del pregare e di dire sempre grazie

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Ieri pomeriggio, 11 aprile, Papa Francesco è tornato in parrocchia, alla Borghesiana, periferia est della Capitale. Stavolta però non ha incontrato i sacerdoti ma i circa 200 bambini del catechismo della comunità di San Giovanni Maria Vianney, riuniti intorno al pontefice per il primo appuntamento della Scuola di preghiera.

L’iniziativa al via alla Borghesiana è la prima di una lunga serie di incontri che scandiranno il cammino dell’Anno della preghiera, voluta da Bergoglio in preparazione al Giubileo 2025. E la scelta è stata, appunto, quella di partire dai più piccoli, che hanno accolto il pontefice – arrivato intorno alle 16 -, insieme al parroco don Marco Gandolfo e all’arcivescovo Rino Fisichella, pro prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, organizzatore dell’incontro.

«Non vi farò un discorso perché sono noioso, ma rispondo alle vostre domande». Bergoglio ha iniziato così il suo incontro con i piccoli che si preparano alla Prima Comunione. Circa un’ora di domande e risposte, sui temi della vita e della morte, dell’importanza di pregare e di dire sempre grazie, anche nei «momenti bui» e per le piccole cose. Tre in particolare le parole che ha consegnato ai bambini: «Grazie, permesso, scusa». Importante, nelle parole del pontefice, «dire grazie per ogni cosa: ai genitori, agli amici, ai maestri e ai catechisti, ma soprattutto grazie a Dio. Importante dire grazie per ogni cosa. Ad esempio, se entri nella casa di una persona e non dici grazie e poi permesso, o non saluti, è bello?». Ancora: «Una persona che non dice mai scusa è buona? È difficile dire scusa, a volte viene vergogna e orgoglio. Ma è importante quando uno scivola dire scusa. Tre parole: grazie, permesso, scusa».

Nelle domande dei bambini anche il tema della preghiera. Alice, 10 anni, in prima fila sulla sua sedia a ruote, la testa coperta da una bandana, ha chiesto al Papa come poter ringraziare il Signore nella malattia. «Anche nei momenti bui, dobbiamo ringraziarlo – la risposta di Francesco -, perché Lui ci dà la pazienza di tollerare le difficoltà. Diciamo insieme: grazie Signore per darci la forza di tollerare il dolore». Quindi la domanda: «Ma voi pregate? Come pregate? Cosa si può dire al Signore?». Poi il tema della fede: «Voi siete cristiani? Avete fede? Diciamolo insieme: grazie Signore per avermi dato la fede».

Al Papa i piccoli hanno fatto anche domande sui temi della vita e della morte, hanno confidato la loro paura per le guerre, e da lui hanno ricevuto un «consiglio» utile per ringraziare Dio sempre. «Prima di andare a dormire – ha detto Francesco – pensate: per cosa oggi posso ringraziare il Signore? Ringraziate». Poi la consegna dei regali: Rosari e uova di cioccolato per i bambini; per catechiste e sacerdoti invece i primi sei volumetti pubblicati della collana Appunti sulla Preghiera, pensati dalla prima sezione del dicastero per l’Evangelizzazione a supporto della vita pastorale in vista del Giubileo.

12 aprile 2024

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