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Venerdì 19 Aprile 2024 00:04

Salute – Un milione i morti per alcolismo in Europa

In Italia il consumo di alcol cresce tra i minori, i giovani, le donne e gli anziani - La Giornata di prevenzione dall'alcolismo -

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Si è celebrata giovedì  l’Alcohol Prevention Day 2024 (APD), una giornata dedicata alla prevenzione dell’alcolismo. Purtroppo, dice l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, ONA-ISS, “Non si registrano le attese riduzioni dei consumatori a rischio che crescono nel 2022 con frequenze elevate nei target più vulnerabili della popolazione: i minori, i giovani, le donne, gli anziani. Il bere per ubriacarsi non risparmia gli anziani, tra i quali si registrano le più elevate frequenze di consumatori dannosi con disturbi da uso di alcol non intercettati. Consumi fuori pasto in costante aumento in particolare tra le donne (23,2%) con 1 milione di donne che si ubriaca”.

Lo studio ha rielaborato, attraverso il SISMA (Sistema di Monitoraggio Alcol) anche per il Programma Statistico Nazionale, i dati della Multiscopo ISTAT. Il consumo di alcol è un fattore di rischio prevenibile che può causare morte prematura e oltre 200 malattie tra cui sette tipi di cancro, disturbi neuropsichiatrici, malattie cardiovascolari, cirrosi epatica e diverse malattie infettive.

Secondo l’ISS, nella regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dove si ha la più alta percentuale di bevitori e il più alto consumo di alcol nel mondo, l’alcol provoca quasi 1 milione di morti ogni anno, contribuendo in modo significativo a lesioni involontarie e non intenzionali. Inoltre, l’alcol è responsabile di un decesso su quattro nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, influenzando non solo le tendenze demografiche, ma anche il lavoro a causa degli anni di vita lavorativa persi e quindi di perdite di sviluppo economico e produttività.

Secondo i dati (2022) contenuti nel rapporto,  che verranno presentati domani 18 aprile presso la sede dell’ISS, nel 2022 circa 8 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 21,2% degli uomini e al 9,1% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da mettere la propria salute a rischio. Tre milioni e 700 mila persone hanno bevuto per ubriacarsi e 770.000 sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale.

I consumatori a rischio sono aumentati, in particolare per gli uomini, e rimane distante il raggiungimento degli Obiettivi di Salute Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“I consumi di alcol in Italia – afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’ONA-ISS – evidenziano una situazione consolidata e preoccupante di aumento del rischio che dilaga nelle fasce più vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani. Al fine di delineare la roadmap di una rinnovata prevenzione nazionale e regionale, la più efficace possibile, è necessario intercettare precocemente tutti i consumatori a rischio e assicurare alle cure quelli con danno e alcoldipendenti, a sostegno delle persone, delle famiglie e degli obiettivi delle strategie europee e globali in cui siamo impegnati”.

In Italia ci sono 36 milioni di consumatori di alcol, pari al 77,4% dei maschi e al 57,5% delle femmine. Guardando nel dettaglio, queste cifre ci dicono che  ci sono dieci milioni e duecentomila italiani sopra i 18 anni che hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.310.000 tra gli 11 e 24 anni, di cui 650.000 minorenni) e le donne, circa 2,5 milioni, con il 15,5% di consumatrici a rischio tra le minorenni (11-17enni). Spiccano i 3,7 milioni di binge drinker (chi beve fino ad ubriacarsi), soprattutto maschi di tutte le età, di cui 104.000 sono minori.

“Anche qui –  continua Scafato – si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 770.000. Fra le donne si continuano a registrare numeri elevati, sono, infatti, 290.000 le consumatrici con danno da alcol. Dei 770.000 consumatori dannosi con Disturbi da Uso di Alcol (DUA) in necessità di trattamento, solo l’8,2% è stato intercettato clinicamente, per un totale di 62.886 alcol dipendenti in carico ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con costante e preoccupante diminuzione rispetto ai consumatori dannosi attesi. I dati del sistema EMUR del Ministero della salute – conclude Scafato –  mostrano e testimoniano le conseguenze di quanto descritto finora. Nel 2022, si sono registrati 39.590 accessi al Pronto Soccorso – di cui il 10,4% richiesto da minori – segnando in un anno un incremento del 12.1%”.

Oltre alle  strategie adottate per la prevenzione contro l’abuso di alcol a livello regionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiama i Governi a prevenire decessi e patologie alcol-correlate, come previsto dagli obiettivi dei Sustainable Development Goals che attende entro il 2025 la riduzione del 10% dei consumi dannosi e del consumo medio pro-capite, obiettivo che l’Italia non raggiungerà; e sollecita, tra l’altro, anche  l’incremento della copertura dei trattamenti farmacologici, bio-psico-sociali, per riuscire a diminuire l’impatto sociale e di salute dell’alcol e ridurre gli elevati costi che la società paga.

Alle competenti autorità nazionali di tutela della salute l’OMS chiede strategia alcol zero per i minori, regolamentazione di pubblicità e sponsorizzazione, informazioni in etichetta, la diminuzione del marketing e della disponibilità fisica ed economica di tutte le bevande alcoliche tramite tassazione e politica dei prezzi per un’Europa più sicura (SAFER).

Rita Lena

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