All'alba del 19 aprile, missili e droni hanno colpito una base militare nei pressi di Esfahan, come ritorsione per l'attacco del 13 aprile. Le autorità iraniane: siti nucleari «in totale sicurezza». Tajani (Farnesina): «Nessuna criticità per gli italiani nel Paese»

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Alla fine, dopo giorni di minacce da entrambi i fronti, la risposta di Tel Aviv all’Iran è arrivata all’alba di questa mattina, 19 aprile, nel giorno dell’85° compleanno del Grande Ayatollah Ali Khamenei. Colpita con un attacco aereo di missili e droni una base militare nei pressi di Esfahan, dalla quale, sabato scorso, 13 aprile, sarebbero stati lanciati i circa 300 missili che hanno colpito Israele.

Immediatamente attivata la difesa aerea iraniana e chiuso, per qualche ora, lo spazio aereo su Teheran e altre città. Lo racconta su X il portavoce dell’Agenzia spaziale iraniana Hossein Dalirian . Alcuni droni sono stati «abbattuti con successo» dalla difesa aerea iraniana, riferisce, ma «al momento» non ci sono informazioni riguardo un possibile attacco missilistico «al di fuori di Esfahan e in altre regioni del Paese».

Le diverse agenzie di informazione iraniane confermano che non si sarebbero registrati danni rilevanti. Anche i siti nucleari nei pressi della città colpita sarebbero «completamente sicuri» dopo i raid, rendono noto i media locali citando le autorità. E informano che «non è stato segnalato alcun incidente». Lo conferma anche l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), sul profilo ufficiale su X. «Il direttore generale Aiea Rafael Grossi – si legge nel post – continua a chiedere a tutti un’estrema moderazione e ribadisce che gli impianti nucleari non dovrebbero mai essere un obiettivo nei conflitti militari».

Nessun commento immediato da parte dell’esercito israeliano, anche se il Washington Post cita un funzionario di Tel Aviv secondo cui l’obiettivo dell’attacco era «mandare un segnale all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese». Un attacco volutamente limitato, dunque, del quale Israele aveva preavvertito gli Usa, senza però ottenere alcun tipo di approvazione, riferiscono alcuni funzionari americani citati da Nbc e Cnn.

L’ambasciata americana a Gerusalemme nel frattempo ha emesso un avviso di sicurezza per i dipendenti e i loro familiari, chiedendo di limitare i viaggi nelle aree di Tel Aviv, Beersheba e Gerusalemme per motivi di «cautela in seguito alle notizie dell’attacco di ritorsione all’interno dell’Iran». Allerta di 72 ore nel Golfo Persico diramata dall’agenzia per la sicurezza marittima britannica Ukmto in seguito all’attacco israeliano in Iran. «Le imbarcazioni che stanno transitando nel Golfo Persico e nell’area occidentale dell’Oceano indiano potrebbero registrare un aumento delle attività di droni nella regione – si legge nel bollettino -. Al momento non ci sono indicazioni di mercantili nell’area. I comandanti segnalino ogni attività sospetta, e di droni, all’Ukmto».

Dall’Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rassicura: «Al momento nessuna criticità per gli italiani che vivono in Iran», dopo l’attacco di Israele. «Ho appena parlato con la nostra ambasciatrice in Iran e sto seguendo gli sviluppi della situazione a seguito delle esplosioni notturne a Esfahan – riferisce -. Ne parleremo con i ministri degli Esteri nella sessione del G7 di Capri di stamani». Da parte di Ue e G7, ha dichiarato poi ai microfoni di Rainews24, c’è «uno sforzo diplomatico per la de-escalation. Invitiamo tutti alla prudenza per evitare l’escalation nell’area». Quindi ha ribadito la contrarietà dell’Italia a un attacco israeliano a Rafah, nel sud di Gaza.

Sulla stessa linea il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Ricevo costanti aggiornamenti e seguo gli sviluppi della situazione in Medio Oriente. Con gli alleati e partner stiamo lavorando per scongiurare un’ulteriore escalation, invitare le parti alla moderazione affinché non si arrivi ad un punto di non ritorno», le sue parole.

19 aprile 2024

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