Oggi si celebra la Festa della Liberazione dell’Italia dai nazifascisti, con manifestazioni ufficiali guidate da Mattarella, Meloni, e le altre autorità italiane. Non mancano, come sempre, le manifestazioni di chi ha assunto il monopolio del 25 aprile, una festività decisa da De Gasperi, dal suo governo, dalla sua maggioranza.

La cosa sorprendente è quella di vedere le facce e le bandiere dei manifestanti, ufficiali e clandestini, non tutte opportune, alcune addirittura contrarie allo spirito che spinse gli italiani e i loro nuovi alleati a liberarsi del fascismo e del nazismo.

Accanto a quelle dei partiti che organizzarono la lotta al nazifascismo, i partiti del Comitato di Liberazione Nazionale (Partito d’azione, partito comunista, Democrazia Cristiana, partito socialista, partito Liberale), nelle manifestazioni odierne sono presenti le immancabili ma giuste bandiere dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, accanto a quelle di Hamas e dei filopalestinesi che passano il tempo a insultare la Brigata Ebraica.

Curioso: la Brigata Ebraica partecipò attivamente alla lotta di liberazione conclusa positivamente il 25 aprile del 1945. Nello stesso periodo, i palestinesi di Yassin, lo sceicco cieco di Gaza, fondatore di Hamas, erano alleati di Hitler, cioè nemici di chi aiutava l’Italia a liberarsi. Chissà se qualcuno, in tutti i discorsi che si fanno in occasione della celebrazione, oserà ricordare ai terroristi di Gaza e ai loro lacchè urlatori che l’Italia è stata liberata nonostante l’opposizione palestinese.

Arrigo d’Armiento