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Domenica 12 Maggio 2024 10:05

12/5/24 “Gioia e poesia” Concerto del Trio Daphne presso la chiesa di Sant’Alfonso all’Esquilino

12 maggio 2024 ore 20:00 CHIESA DI SANT’ALFONSO ALL’ESQUILINO Gioia e posesia Concerto del Trio Daphne Serata conclusiva della rassegna “Armonie sotto le stelle di Sant’Alfonso” Si esibirà il Trio Daphne, composto dai nuovi straordinari talenti della nostra cittá: Erasmo Testa al clarinetto, Mattia Geracitano al violoncello e Marianna Martinelli al pianoforte, tutti e tre …
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12 maggio 2024 ore 20:00

CHIESA DI SANT’ALFONSO ALL’ESQUILINO

Concerto del

Serata conclusiva della rassegna “Armonie sotto le stelle di Sant’Alfonso”

Si esibirà il Trio Daphne, composto dai nuovi straordinari talenti della nostra cittá: Erasmo Testa al clarinetto, Mattia Geracitano al violoncello e Marianna Martinelli al pianoforte, tutti e tre giovani concertisti e giá vincitori di numerosi premi internazionali.
Avremo il privilegio di ascoltare due opere capisaldo del repertorio cameristico in formazione di trio con il clarinetto, per la quale sono stati scritti diversi capolavori.
Verrà eseguito il Trio op.11 per pianoforte, clarinetto e violoncello, scritto da L. Van Beethoven fra il 1797 ed il 1798 all’età di 28 anni.
Il sottotitolo di quest’opera, “Gassenhauer” nasce dal terzo movimento il cui tema si ispira al motivetto allegro dell’allora molto popolare “Pria ch’io l’impegno”, dell’”Amor marinaro Ossia Il corsaro” di Joseph Weigl, affermatasi nel tempo come brano indipendente e a Vienna canticchiata dappertutto anche per le strade.
Seguirà il Trio op. 114 per clarinetto violoncello e piano composto da J. Brahms nel 1891 all’età di 58 anni quando considerava la sua attività compositiva giá conclusa. Ma dall’incontro con il clarinettista principale dell’Orchestra di Meiningen, il virtuosista Richard Mühlfeld, prese ispirazione per riprendere a scrivere e compose per la prima volta delle opere proprio per il clarinetto.
Il Trio in la minore è un miracolo di equilibrio tra le parti: rivela, oltre al temperamento schiettamente romantico dell’autore, una spiccata abilità nel saper valorizzare la dolce voce del clarinetto.
L’Adagio è intriso di intimismo tipicamente brahmsiano e di soffusa malinconia. Il critico e compositore austriaco Eusebius Mandyczewsk a proposito dell’Adagio scrisse: “per il suo tono delicato e pastoso e per la fusione dei tre strumenti é «come se essi facessero all’amore fra di loro».

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