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Mercoledì 19 Giugno 2024 11:06

Autonomia Differenziata e Premierato: tutto quello che c’è da sapere

Premierato, arriva il primo sì dal Senato: ma cosa significa e quali sono le modifiche previste dalla riforma voluta dall’attuale […]

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Premierato, arriva il primo sì dal Senato: ma cosa significa e quali sono le modifiche previste dalla riforma voluta dall’attuale Governo, guidato da Giorgia Meloni.

Il Senato ha approvato la prima versione della riforma del premierato: questo significa che ora il testo dovrà passare alla Camera, che potrà apportare ulteriori modifiche ed integrazioni, e alla votazione a maggioranza relativa. Qualora non venissero raggiunti i 2/3 dei consensi, potrebbe essere richiesto un referendum.

Ma vediamo più nel dettaglio cosa comporterebbe la riforma del Premierato.

La prima, grande modifica allo stato attuale delle cose è l’elezione diretta del premier, a suffragio universale, che avrebbe un mandato di 5 anni rinnovabile una sola volta. In altre parole, non sarà più il Presidente della Repubblica a nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri: in questo modo, si elimina anche la possibilità della formazione di governi tecnici.

Il Premier dimissionario potrebbe proporre lo scioglimento delle Camere e verrebbe abolito il semestre bianco del Presidente della Repubblica, che una volta per legislatura potrebbe chiedere la formazione di un nuovo governo.

Verrebbe abolita la nomina di senatori a vita, riservata solo agli ex Presidenti della Repubblica.

Sarebbe abolita anche la controfirma del governo in una serie di atti del presidente della Repubblica, quali:

  • la nomina del presidente del Consiglio,
  • la nomina dei giudici della Corte Costituzionale,
  • la concessione della grazia e la commutazione delle pene,
  • il decreto di indizione delle elezioni e dei referendum,
  • i messaggi al Parlamento
  • il rinvio delle leggi alle Camere.
Diversi sono i nodi da sciogliere: si ricorda che, comunque, il ddl dovrà passare alla Camera: tra questi, la percentuale di voti necessari al candidato premier per essere eletto, come funzioneranno le elezioni (tra schede e voto degli italiani all’estero), la garanzia della maggioranza parlamentare in entrambe le Camere.

Giunge dopo una lunga maratona notturna l’approvazione della Camera, dopo l’ok del Senato, il via libera al ddl Calderoli: 172 i voti favorevoli, 99 i contrari e un astenuto.

Il testo, che prevede 11 articoli, definisce le procedure legislative e amministrative per definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento.

L’attuale Premier, Giorgia Meloni, si esprime così sul Premierato e sull’Autonomia Differenziata:

“Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”. 

“La riforma sul Premierato passa in Senato. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre Istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati”.

Dure le critiche dalle opposizioni: riportiamo le parole di Giuseppe Conte ed Elly Schlein.

In un post pubblicato sui propri canali social, Giuseppe Conte (Movimento Cinque Stelle) scrive: “SPACCANO L’ITALIA COL FAVORE DELLE TENEBRE. Sono le 7.39: da ieri e per tutta questa notte stiamo contrastando la maggioranza decisa ad approvare, in questa seduta fiume alla Camera, il disegno di legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze”

Così invece Elly Schlein (Partito Democratico): “Ci hanno tenuto tutta la notte in Parlamento pur di approvare l’Autonomia Differenziata e brandire lo scalpo del Sud prima dei ballottaggi. E così Fratelli d’Italia si piega all’antico sogno secessionista della Lega. Suggerirei che a questo punto cambiassero il nome in Brandelli d’Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due. Continueremo a batterci contro l’autonomia differenziata e il premierato insieme alle altre opposizioni, come abbiamo fatto ieri sera in una piazza unitaria e pienissima”.

Foto di repertorio

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