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Giovedì 25 Luglio 2024 09:07

Vincenziani: al via il percorso “Mani per il pane”



Al via un itinerario di riflessione a tappe, in vista del Giubileo ordinario e dei 400 anni della Congregazione della Missione, che san Vincenzo de' Paoli fondò nel 1625

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Il Giubileo ordinario del 2025 e quello dei 400 anni della Congregazione della Missione che san Vincenzo de’ Paoli fondò nel 1625. Questi i due grandi appuntamenti che scandiranno il prossimo anno della Famiglia vincenziana: oltre 200 rami in tutto il mondo, in rappresentanza di oltre due milioni di persone, che si innestano nel comune tronco del carisma di san Vincenzo de’ Paoli.

I Missionari Vincenziani si preparano a festeggiare il giubileo di fondazione con la preghiera e l’impegno nella missione. L’obiettivo: rivitalizzare le tre dimensioni della spiritualità vincenziana,  indicate dal Superiore generale padre Tomaž Mavrič: «La dimensione profetica che dalla grazia dello Spirito di Dio che è “sopra di noi” giunge all’ascolto del grido dei poveri e alla disponibilità a prendersi cura; la dimensione sinodale che vede il superamento dell’individualismo per un cammino ed una azione comunitaria; la dimensione missionaria la cui autenticità nasce da una spiritualità profonda, da un’intensa comunione, dalla vicinanza e amicizia con Gesù».

Verso il duplice appuntamento giubilare, costituito dal Giubileo ordinario e dai 400 anni dalla fondazione, l’ufficio di comunicazione della Congregazione della Missione, diretto da padre Salvatore Farì, offre dunque un percorso di riflessione voluto dal Superiore generale. La prima tappa riguarda un dipinto su tela, “Mani per il pane” dell’artista bosniaco Safet Zec, fuggito dall’assedio di Sarajevo, durante la guerra nei Balcani degli anni ’90. L’artista raffigura braccia e mani disperate tese fino allo spasimo verso il pane per chiedere aiuto, giustizia, libertà, misericordia. Nelle parole di padre Farì, è «attorno al pane che ci riscopriamo fratelli, umanità che vive, fatica, spera, gioisce.  In quelle mani contempliamo quelle dei poveri che cercano pane». Ne era convinto san Vincenzo de’ Paoli, ricorda, che alle Figlie della Carità diceva che «la speranza produce la fiducia. Dobbiamo credere che Dio vuole darci tutte le grazie necessarie per salvarci. Pertanto, chi non credesse che Dio si prende cura della nostra salvezza mediante le vie che la sua Provvidenza conosce adatte per noi, l’offende. Non essere saldi nella speranza e non credere che egli si prende cura della nostra salvezza eterna è una diffidenza che gli dispiace».

Il quarto centenario della fondazione della Congregazione della Missione è dunque per tutti i credenti l’occasione «per ravvivare la consapevolezza di essere segno di speranza per i poveri. Sì – sono ancora le parole di padre Farì – proprio così! Tutti siamo segno di speranza per i poveri, tutti siamo prolungamento dell’azione di Dio, tutti siamo chiamati a compiere “azioni divine”».

25 luglio 2024

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