Venerdì 2 Agosto 2024 10:08
Comunità energetiche: passo avanti di Roma Capitale


Approvato dalla giunta il regolamento che mette a disposizione il patrimonio edilizio del Campidoglio. Il testo ora all'esame dell'assemblea. Il sindaco Gualtieri: «Capacità quadruplicata entro il 2026»
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La giunta capitolina ha approvato nei giorni scorsi il regolamento “Per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di Comunità energetiche rinnovabili solidali”, che passa ora all’esame dell’assemblea. Un passo che arriva dopo l’approvazione dei Decreti attuativi sulle comunità energetiche da parte del governo. In concreto, spiegano dal Campidoglio, il regolamento prevede due procedure per realizzare Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul patrimonio edilizio di Roma Capitale.
«La prima riguarda gli impianti di proprietà del Comune, perché sono tanti i progetti che prevedono l’installazione di solare fotovoltaico che consentirà di realizzare una riduzione delle bollette, oltre che delle emissioni. L’opportunità si crea quando le strutture sono chiuse, perché creando una comunità energetica si potrà condividere l’energia immessa in rete e beneficiare degli incentivi previsti dal decreto ministeriale». Con la procedura prevista dal Regolamento infatti «si potranno coinvolgere enti del Terzo settore nel costituire la Cer e promuovere progetti con obiettivi sociali e ambientali attraverso le risorse generate».
La seconda procedura riguarda invece «progetti proposti direttamente da enti del Terzo settore (Ets), per realizzare impianti solari su tetti di edifici di proprietà del Comune e costituire Comunità energetiche rinnovabili che portino avanti, anche in questo caso, progetti con obiettivi sociali e ambientali». Potranno essere coinvolti nei progetti gli enti iscritti al Registro Unico nazionale del Terzo settore. La procedura con cui saranno selezionati i promotori e scelti i progetti da portare avanti è quella della coprogettazione prevista dal Codice del Terzo settore.
La procedura è affidata ai municipi, con il supporto delle strutture di Roma Capitale a partire dal Dipartimento sociale e dall’Ufficio Clima. L’obiettivo: individuare progetti che, nel principio di sussidiarietà, portino avanti obiettivi di interesse pubblico. Ad esempio, chiariscono ancora dal Campidoglio, «progetti che intervengono per aiutare le famiglie in condizioni di povertà energetica, che riducono le bollette per strutture come le case-famiglia o di recupero di spazi pubblici con interventi di messa a dimora di nuovi alberi».
Se oggi sono circa 1,9 i MW installati sui tetti di scuole e uffici di Roma Capitale, con i progetti finanziati con le risorse del Pnrr e programmati si potrà arrivare entro il 2026 a installare circa 8 MW di nuovi impianti solari. E i progetti proposti dagli enti del Terzo settore andranno a contribuire all’obiettivo di “solarizzare” i tetti degli edifici del Comune, che sono oltre 1.200 per le sole scuole, oltre a uffici, palestre, biblioteche, musei, edifici di edilizia sociale.
Roma, insomma, ha spiegato il sindaco Gualtieri, «è il primo Comune in Italia che valorizza i propri tetti per comunità energetiche rinnovabili e solidali attraverso uno specifico regolamento che permette di avere una procedura chiara e obiettivi precisi. Con i fondi del Pnrr e del Cis riusciremo a quadruplicare i MW presenti sui tetti delle scuole e degli uffici di Roma Capitale entro il 2026 – ha assicurato -. Oggi approviamo un passaggio importante del nostro programma, capace di tenere assieme gli obiettivi ambientali e di lotta ai cambiamenti climatici con quelli di rafforzamento dei tessuti sociali e di aiuto alle famiglie in difficoltà».
2 agosto 2024
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