Servizi > Feed-O-Matic > 568730 🔗

Lunedì 30 Settembre 2024 11:09

Anni ‘60: cosa ha spinto numerose famiglie sarde a trasferirsi a Morlupo e Sacrofano?

Cosa ha spinto numerose famiglie sarde, e più diffusamente del paese di Siamanna, a trasferirsi a Morlupo e Sacrofano intorno agli anni 60? Questa è la prima domanda che noi de Il Nuovo ci siamo posti a seguito della notizia della visita del vice sindaco di Morlupo Maria Rita Marchetti al Comune di Siamanna, nell’oristanese […]

L'articolo
Anni ‘60: cosa ha spinto numerose famiglie sarde a trasferirsi a Morlupo e Sacrofano?
proviene da
Il Nuovo Magazine
.

#dai comuni #territori #anni sessanta #famiglie #gemellaggio #morlupo #sacrofano #sardegna #siamanna
leggi la notizia su Il Nuovo Magazine



Cosa ha spinto numerose famiglie sarde, e più diffusamente del paese di Siamanna, a trasferirsi a Morlupo e Sacrofano intorno agli anni 60?

Questa è la prima domanda che noi de Il Nuovo ci siamo posti a seguito della notizia della visita del vice sindaco di Morlupo Maria Rita Marchetti al Comune di Siamanna, nell’oristanese in Sardegna.

Nel dopo guerra alcune famiglie di Siamanna hanno deciso di emigrare e stabilirsi in altri Comuni italiani. In particolare, nel Comune di Morlupo si sono trasferite 40 famiglie, diverse altre a Sacrofano. Da sottolineare, in questo ambito, che Morlupo detiene il più alto tasso di originari siamannesi rispetto a tutte le altre città italiane.


Uno scorcio di Siamanna, delizioso paese in provincia di Oristano.
Le famiglie hanno iniziato a spostarsi circa agli inizi degli anni 60, il periodo coincide con il dopo guerra e con la riforma agraria del 1950 attuata attraverso la Legge 21 ottobre 1950, n. 841, nota anche come “Legge Stralcio”, quest’ultima ha contribuito all’emigrazione di tante famiglie sarde verso altre città italiane. La legge n. 841/1950 faceva parte delle misure promosse dalla Cassa per il Mezzogiorno per il risanamento e lo sviluppo agricolo delle aree depresse del Sud Italia, inclusa la Sardegna. Questa legge è conosciuta per aver avviato una vasta opera di espropriazione e redistribuzione delle terre, con l’obiettivo di migliorare la produttività agricola.

La riforma ha incontrato diverse criticità e provocato vari problemi per diverse ragioni. Il primo fra tutti è che la riforma venne implementata con una certa fretta e senza un’accurata pianificazione delle infrastrutture necessarie. Questa cercava di cambiare profondamente un sistema economico e sociale consolidato da secoli, basato principalmente sulla pastorizia e su forme tradizionali di proprietà e uso della terra. Ciò generò resistenze tra le popolazioni locali, non abituate a lavorare la terra in forma agraria intensiva. La Sardegna era storicamente una regione pastorale.

La creazione di nuove aziende agricole ha provocato tensioni tra i pastori e i nuovi agricoltori, specialmente per l’uso del suolo. Inoltre, molto spesso, i terreni assegnati ai contadini erano marginali o poco produttivi, rendendo difficile la coltivazione e la sostenibilità economica delle nuove aziende agricole. I fondi e i mezzi messi a disposizione dei contadini non erano sempre sufficienti per garantire l’avvio delle nuove imprese agricole. Nonostante gli sforzi della riforma per incentivare l’occupazione agricola, molte persone abbandonarono le campagne a causa della scarsa redditività delle nuove aziende agricole, contribuendo allo spopolamento delle zone rurali della Sardegna.


La chiesa al centro del paese, a Siamanna.
Negli anni ’60 la cittadina di Siamanna contava circa 960 abitanti, ad oggi sono diminuiti all’incirca del 20%. La famiglia dei Sanna è stata la prima a trasferirsi da Siamanna a Roma in cerca di fortuna. Purtroppo le difficoltà del dopo guerra si percepivano anche nella capitale e in seguito si sono stabiliti a Morlupo. Dal 1962 si sono trasferiti direttamente da Siamanna a Morlupo anche le altre famiglie sarde.


La vice sindaca di Morlupo, Maria Rita Marchetti, durante la visita effettuata lo scorso luglio a Siamanna.
 

A seguito della visita dello scorso 4 luglio della vice sindaca di Morlupo Maria Rita Marchetti insieme al Sindaco di Siamanna, Franco Vellio Melas, si si sta lavorando per ratificare un gemellaggio tra i due paesi. Gemellaggio già celebrato lo scorso 7 settembre presso la biblioteca comunale tra il Comune di Sacrofano e di Siamanna. Entrambi i comuni condividono due tradizioni importanti per i rispettivi paesi: il Palio della Stella e San Biagio, ricorrenza durante la quale i “festaroli” che hanno compiuto 50 anni festeggiano consegnando la statuina del Santo Patrono alla classe successiva.

Questo patto, ripreso anche dalla
stampa sarda
, nasce con l’obiettivo di instaurare un rapporto di collaborazione e di promuovere lo sviluppo e il benessere di entrambe le Comunità.


La sindaca di Sacrofano Patrizia Nicolini e il primo cittadino di Siamanna Franco Vellio Melas ritratti con il Palio della Stella, che si è disputato domenica 8 settembre.
N.B. Si ringraziano per le informazioni fornite il vice sindaco del Comune di Morlupo Maria Rita Marchetti, il Sindaco del Comune di Siamanna Franco Vellio Melas e il sig. Antonio Pisola, cittadino morlupese ma con il cuore a Siamanna.

L'articolo
Anni ‘60: cosa ha spinto numerose famiglie sarde a trasferirsi a Morlupo e Sacrofano?
proviene da
Il Nuovo Magazine
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI