Mercoledì 2 Ottobre 2024 16:10
In Medio Oriente, «bisogni umanitari senza precedenti»
A quasi un anno dall'attacco del 7 ottobre, ActionAid denuncia le «gravi violazioni del diritto umanitario internazionale» e chiede la «fine delle ostilità in tutta la regione»
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A quasi un anno dall’attacco del 7 ottobre di Hamas su Israele, che ha innescato il conflitto in corso a Gaza, ActionAid fa il punto su questi mesi di guerra. Solo a Gaza – scrivono in una nota – sono morte oltre 41mila persone, tra cui più di 16mila bambini, mentre in Cisgiordania oltre 700, fra cui 116 minori. «Una guerra caratterizzata da ripetuti attacchi anche a edifici protetti come scuole e ospedali, che costituiscono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, e che ora rischia di allargarsi a un conflitto più ampio».
L’organizzazione da parte sua ha operato fin dall’inizio in supporto alla popolazione civile della Striscia. Grazie alla collaborazione con partner locali, sono state raggiunte oltre 230mila persone con aiuti umanitari diretti. Più di 114mila hanno beneficiato della distribuzione di cibo, incluso pollame, verdure fresche e pasti caldi già pronti. Particolare attenzione è stata rivolta alle famiglie più vulnerabili nelle aree di Khan Younis, Rafah e Deir al Balah. Ancora, oltre 27mila persone hanno ricevuto servizi igienico-sanitari e acqua potabile, contribuendo a prevenire la diffusione di malattie legate alla scarsa igiene. È stata offerta protezione e supporto psicologico a oltre 4mila donne e bambini, mentre più di 70mila persone hanno ricevuto servizi medico-sanitari.
ActionAid chiede alla comunità internazionale di fare pressione per un cessate il fuoco immediato e per la fine delle ostilità in tutta la regione. Promuovere una pace giusta e duratura in tutta la regione, rimarcano, richiede di valorizzare il ruolo delle donne che in questi mesi sono diventate figure di riferimento per le loro comunità. Come Samira, che ha perso casa e figli, e che oggi gestisce il campo per sfollati di Al-Istiqama: «Mi sono impegnata ad aiutare le persone sfollate», afferma. Quote per la partecipazione femminile, supporto finanziario e tecnico sono essenziali per garantire un coinvolgimento significativo. «Le donne e le ragazze in Palestina stanno dimostrando una resilienza straordinaria e stanno emergendo come leader nelle loro comunità – afferma Riham Jafari, coordinatrice per l’Advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina -. È tempo che le parti, locali e internazionali, riconoscano il loro contributo aumentando i finanziamenti alle organizzazioni da loro guidate e garantendo alle donne un posto ai tavoli decisionali sulla Palestina e sul suo futuro».
2 ottobre 2024
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