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Lunedì 21 Ottobre 2024 13:10

Missionari Consolata: l’annuncio in 4 continenti



L’esperienza dell’Istituto religioso fondato da don Allamano, proclamato santo nella Giornata missionaria. La celebrazione di ringraziamento a San Paolo fuori le Mura

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«Prima santi, poi missionari». Questo il monito di don Giuseppe Allamano, fondatore delle congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, che ieri, 20 ottobre, proprio in occasione della Giornata mondiale missionaria, è stato
proclamato santo
, dopo la beatificazione avvenuta per volere di papa Giovanni Paolo II del 1990 e l’approvazione dei decreti di canonizzazione da parte di papa Francesco dello scorso 23 maggio.

«La vita di santità per Allamano – spiega padre Michelangelo Piovano, vice superiore generale della congregazione fondata a Torino il 29 gennaio del 1901 – non consisteva nel fare cose straordinarie ma nel vivere l’ordinario annunciando il Vangelo e insieme favorendo la promozione umana, garantendo alle persone prima un risanamento materiale, ad esempio sul piano della salute e dell’istruzione, e poi conducendoli ad una nuova vita spirituale, come faceva Gesù».

Alla vigilia della giornata di festa, sabato 19 ottobre si è svolta una veglia di preghiera nella Chiesa Nuova di Santa Maria in Vallicella mentre oggi, 21 ottobre, alle 16 è prevista una celebrazione di ringraziamento nella basilica di San Paolo fuori le Mura.

Nato a Castelnuovo d’Asti nel 1851, ordinato sacerdote a 22 anni a Torino e, sette anni dopo, nominato rettore del più importante santuario mariano della città, quello dedicato alla Madonna Consolata, Allamano «sentiva forte la vocazione a essere strumento per gli altri ed è considerato infatti uno dei santi sociali del suo tempo insieme a don Bosco e don Giuseppe Cafasso, di cui era il nipote – illustra padre Piovano -. Era inoltre convinto che il Vangelo e l’opera di salvezza fossero per tutti e da qui il desiderio missionario che il nostro Istituto porta avanti ancora oggi in 4 continenti – Europa, Asia, Africa e America – e in 35 Paesi».

Attualmente sono circa 950 i missionari e 500 le suore missionarie. «La prima missione venne avviata in Kenya nel 1902 – dice ancora Piovano – mentre le ultime realtà raggiunte a partire dal 1988 sono quelle dell’Asia, con le missioni in Corea, Mongolia e Taiwan». I missionari «vivono assieme alle comunità le sfide del tempo come i conflitti nella Repubblica Democratica del Congo o i drammi ambientali dell’America Latina, portando avanti insieme ai popoli indigeni una serie di attività pastorali e sociali», sono ancora le parole del religioso.

È proprio in America Latina che si è verificato il miracolo che ha portato alla santificazione di Allamano. «L’evento straordinario attribuito alla sua intercessione è avvenuto nella foresta amazzonica, nello Stato di Roraima – racconta padre Piovano, che ha seguito come notaio il processo per la causa di canonizzazione -. L’indigeno Sorino fu attaccato da un giaguaro che lo ferì gravemente alla testa: era il 7 febbraio 1996, primo giorno della novena del beato Giuseppe Allamano. Trasportato all’Ospedale di Boa Vista, accudito dalle Missionarie della Consolata che non cessavano di chiedere la sua guarigione per intercessione del padre fondatore, Sorino ha miracolosamente recuperato la salute in pochi mesi e vive tutt’ora nella sua comunità indigena».

21 ottobre 2024

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