Giovedì 21 Novembre 2024 09:11
La preghiera per i martiri d’Europa


A Santa Maria Regina Mundi la veglia con il vescovo Ricciardi, dedicata a suor Mainetti, don Malgesini, padre Maine, don Hamel e Valencia. «Esempi per tutta la loro vita»
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Cinque figure moderne, di santità, con cinque segni per ricordare il sacrificio di chi ha annunciato il Vangelo al costo della propria vita. Ieri sera, mercoledì 20 novembre, la parrocchia Santa Maria Regina Mundi ha ospitato la veglia promossa dal Gruppo nuovi martiri per fare memoria dei martiri d’Europa, presieduta dal vescovo ausiliare per il settore Est Paolo Ricciardi. «Ricordare queste figure – ha detto il presule – significa metterci in ascolto di quelli che hanno testimoniato la fede fino al sacrificio del sangue. Vogliamo inoltre far conoscere la situazione drammatica di milioni di cristiani nel mondo – ha aggiunto -, soprattutto se pensiamo che, come ricorda spesso Papa Francesco, ci sono stati più martiri in quest’ultimo secolo che dagli inizi della storia della Chiesa».
Quelle ricordate ieri sera, nelle parole di Ricciardi, sono state persone che «hanno vissuto pienamente il Vangelo». Di qui l’invito a «guardarli con ammirazione per il loro martirio ma anche come esempi per tutta la loro vita e per come l’hanno vissuta». Suor Maria Laura Mainetti, don Roberto Malgesini, padre Olivier Maine, don Jacques Hamel e Diego Valencia, ricordati con altrettanti segni: la Croce, il pane, il vino, il sale e la luce di una lampada.
Suor Mainetti, una vita dedicata soprattutto ai giovani, fu uccisa la sera del 6 giugno 2000, a Chiavenna, in provincia di Sondrio, da un gruppo di giovanissime ragazze dedite al satanismo, mentre don Jacques Hamel fu assassinato il 26 luglio 2016, in Normandia, da alcuni ragazzi francesi, fondamentalisti islamici, mentre stava celebrando Messa. Come suor Mainetti anche don Roberto Malgesini, assassinato il 15 settembre 2020 a Como, ha trovato la morte per mano proprio di una persona che era solito aiutare, un senza fissa dimora che lo aggredì mentre il sacerdote distribuiva la colazione ai poveri. Un «martire della carità», lo ha definito Papa Francesco.
Un destino simile per un altro “martire della solidarietà”, padre Olivier Maine, superiore provinciale di Francia dei Missionari montfortiani, ucciso il 9 agosto 2021 a Saint-Laurent-sur-Sèvre da un richiedente asilo, con una difficile storia alle spalle – e presunto autore dell’incendio alla Cattedrale di Nantes – al quale stava dando ospitalità in quei giorni. Infine la storia più recente, quella di un laico, Diego Valencia, storico sacrestano della chiesa di Nostra Signora de La Palma nella cittadina di Algeciras, in Spagna. Venne colpito mortalmente proprio in chiesa, il 25 gennaio 2023, da un giovane di origine marocchine, fondamentalista islamico, che era deciso a uccidere tutti gli “infedeli”.
«Queste storie – ha spiegato Ricciardi – devono soprattutto insegnarci che l’amore vince sempre, anche quando sopraggiunge una morte violenta e innocente». I martiri, di tutti i secoli, non hanno mai risposto alla violenza con la violenza «e questo deve essere il nostro faro da cristiani che vivono con amore la quotidianità». L’idea stessa della veglia, ha spiegato in conclusione il parroco padre Juliano Luiz da Silva, «è nata su richiesta dello stesso vescovo Ricciardi e per la volontà di seguire alcuni insegnamenti della bolla di indizione del Giubileo del 2025 “Spes non confundit”, in particolare quando Papa Francesco ci invita a “custodire la loro testimonianza per rendere feconda la nostra speranza”. La stessa – ha aggiunto il sacerdote carmelitano – che siamo chiamati ad avere e a donare ricordando e onorando la memoria e la vita di questi martiri».
21 novembre 2024
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