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Martedì 7 Gennaio 2025 15:01

L’Epifania a Betlemme con il Custode Patton



L'esortazione del francescano a «mettersi in cammino», come i Magi, e «diventare "pellegrini di speranza". Ne abbiamo bisogno perché la situazione che viviamo è molto difficile»

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Il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton ha celebrato ieri, 6 gennaio, la solennità dell’Epifania a Betlemme. Dopo avere attraversato il check-point di confine tra Gerusalemme e Betlemme presso la tomba di Rachele, il Custode ha raggiunto la “Via della Stella”, che secondo la tradizione fu percorsa dalla Sacra Famiglia. Da qui, è iniziata la processione verso la Basilica della Natività. Il corteo è stato “scortato” dal gruppo degli scout Terra Sancta.

Nelle parole del francescano, il cammino dei Magi è «come il pellegrinaggio di tutti i popoli del mondo alla ricerca di Dio, che si rende presente nel bambino Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uno di noi nascendo da Maria. L’incontro con Gesù – ha aggiunto – è la meta del cammino dei Magi, del cammino dell’umanità, del cammino di ognuno di noi». Ma per trovare Gesù «è necessario mettersi in cammino e diventare “pellegrini di speranza”», come recita il motto del Giubileo appena iniziato. «Ne abbiamo bisogno perché la situazione in cui ci troviamo a vivere è una situazione molto difficile e facciamo tanta fatica a tenere insieme la pazienza e la speranza – ha rimarcato il custode -. Attenzione – ha continuato -, se dimentichiamo che è l’incontro con Gesù a dare senso alla nostra vita allora smettiamo anche di camminare e ci lasciamo travolgere dalle difficoltà e dalla fatica».

La pazienza invece, virtù tipicamente cristiana, «ci fa maturare da un lato la capacità di sopportare le difficoltà e dall’altro la capacità di aspettare. Tutte e due queste capacità sono necessarie. Se non impariamo a essere pazienti nelle difficoltà, se non abbiamo una buona capacità di sopportazione motivata dall’amore, le difficoltà ci schiacceranno». Di qui la necessità di avere «la pazienza di fare un passo alla volta, perché il cammino è lungo e occorre saper fare un tratto di strada ogni giorno, senza fermarci. E in questo cammino occorre certamente mettere a frutto tutte le nostre conoscenze come hanno fatto i Magi leggendo il linguaggio delle stelle, ma occorre anche che ci lasciamo aiutare da chi ha letto la Parola di Dio e sa indicarci Gesù e il luogo dove trovarlo insieme con Maria sua madre».

Per il religioso, mettere Gesù al centro «dei nostri pensieri e del nostro cuore, della nostra vita e delle nostre scelte» permette all’uomo di ricevere «il regalo per il quale è valsa la pena sperare e camminare con pazienza: il regalo di accoglierci come suoi fratelli, di riconciliarci con l’unico Dio Padre di tutti, e di introdurci nella sua stessa vita». Quindi ha letto la preghiera “
Atto di speranza
” che gli Ordinari di Terra Santa hanno offerto alla riflessione dei fedeli nel loro messaggio per il Giubileo.

Come tradizione, la celebrazione è stata arricchita dall’arrivo dei Re Magi nella Grotta. A impersonarli, tre frati, che hanno distribuito anche doni ai fedeli. «Fra Luis Enrique Segovia, guardiano del convento di Betlemme, ha portato la rosa d’oro donata da Paolo VI alla Basilica della Natività – riferiscono dalla Custodia di Terra Santa -; fra Alberto J. Pari, segretario della Custodia, ha portato l’incenso, con cui sono stati incensati i luoghi della manifestazione di Gesù nella Grotta della Natività, la stella d’argento, la mangiatoia e l’altare dei Magi; fra Jad Sara, responsabile dell’infermeria dei frati, ha portato la mirra, l’olio profumato un tempo usato per la sepoltura».

Dopo l’adorazione nella Grotta, i frati in processione hanno fatto per tre volte il giro del chiostro della chiesa di Santa Caterina. In testa al corteo i Re Magi, che hanno distribuito ai fedeli grani di incenso e gocce di mirra, e il Custode con la statua del Bambino Gesù in trono, offerta alla devozione dei fedeli. Le celebrazioni si sono quindi concluse con la benedizione solenne con la statua di Gesù Bambino.

7 gennaio 2025

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