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Mercoledì 22 Gennaio 2025 08:01

Rainbow Awards: che faceva la segretaria del Pd Elly Schlein mentre la Premier Giorgia Meloni era alla corte di Donald Trump

Per la cerimonia di insediamento come 47esimo Presidente degli Stati Uniti e i seguenti festeggiamenti tra i potenti e i ricconi di mezzo mondo? Gabriella Sassone per Dagospia Elly era in pole position alla cerimonia di consegna dei “Rainbow Awards”, giunti alla terza edizione col patrocinio di Roma Capitale, nel club “Largo Venue”. Ovviamente, come [...]

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Gabriella Sassone per Dagospia

Elly era in pole position alla cerimonia di consegna dei “Rainbow Awards”, giunti alla terza edizione col patrocinio di Roma Capitale, nel club “Largo Venue”.

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Ovviamente, come ha ricordato Vladimir Luxuria, sul palco come presentatrice e nuova direttrice artistica dell’evento avvolta in una bandiera arcobaleno a mo’ di mantello sopra il tubino nero, la giornata non è stata scelta casualmente: per ribadire il valore universale dell’inclusione con lo show dal titolo “Make America Drag Again”, si è appositamente fatta coincidere con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca.

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Se la Schein è stata applaudita da tutti quando è salita sul palco a dare il suo contributo lanciando un appello accorato all’unità del centrosinistra per sconfiggere chi semina odio e discriminazione, anche rispondendo alle domande di Luxuria, purtroppo per lei è stata sommersa di insulti di tutti i tipi, anche pesanti, anche bestemmie, non appena lo showrunner di “Drag Race Italia” Dimitri Cocciuti ha pubblicato un video su TikTok con il discorso della segretaria del Pd, come ha raccontato nei dettagli il sito “Gay.it”.

E meno male che questa serata voleva trasformare Roma nella Capitale mondiale dei diritti e della diversità!

“Facciamo vincere l’eguaglianza, dobbiamo alzare la nostra voce perché è incivile che in Italia non ci sia una legge che riconosca come aggravante il reato di omobilesbotransfobia: l’odio uccide le persone”, ha detto Elly ricordando la quantità di aggressioni avvenute nel nostro Paese nelle ultime settimane, da Genova a Roma passando per Bologna, Napoli, Caserta.

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La garanzia che voglio dare è che quel tempo è finito, adesso siamo e saremo sempre in questa lotta fino in fondo.

Perché ci crediamo e perché non vogliamo vedere l’Italia in quella mappa di ILGA. Una mappa dove sembra esserci ancora un muro che divide l’Europa, e il nostro Paese è dall’altra parte. Da parte dei paesi più riluttanti a riconoscere i diritti delle persone LGBTQIA+ come diritti fondamentali quali sono. Continuiamo a batterci insieme contro l’odio e contro ogni discriminazione”.

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Queste le parole di Elly che ha anche aggiunto che tutto questo bisogna farlo nel segno di un uomo come Enrico Berlinguer (i cui occhi, come ha ricordato Luxuria, compaiono nella tessera del Pd,

“un omaggio nel 40esimo della sua morte, perché pensiamo che il suo pensiero sia ancora vivo e tante di queste sfide le aveva anticipate”, ha detto Schlein).

Proclami, manifesti politici e insulti a parte, entriamo nel vivo della premiazione.

Che ci crediate o no, tra i premiati di questa terza edizione, ecco il Sindaco Roberto Gualtieri per aver trascritto 3 certificati di nascita esteri con 2 mamme. Ritira il premio anche Bianca Berlinguer, con solo per il suo programma tv ma anche per il libro del 2019 su Marcella Di Folco. A premiarla è proprio Elly, con cui poi si scambiano un bacio.

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Il Premio Cinema non poteva che andare al film “Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa” che ha commosso e sbancato i botteghini; il Premio Teatro a Paolo Camilli, il Premio Musica alla bella Ditonellapiaga, il Premio Associazione a “Genderlens”, il Premio Satira a Alessio Marzilli, quello Social a Licia Fertz. C’è un premio alla Carriera in memoriam per Sandra Milo.

E un premio speciale Icona a Paola Iezzi, con le tettone siliconate strizzate nel corpetto tra le piume nere. E ancora, Premio Letteratura a Tommaso Giartosio, Premio campagna dell’anno a “Idealista”, Premio brand all’Atac per il vagone Rainbow allestito durante il Pride a Roma, Premio tv a “Pride TV/Pluto TV”. Menzione speciale per Piero Marrazzo per il libro autobiografico “Storia senza eroi”

Ok, ce l’abbiamo fatta ad elencarli tutti! Ad applaudire nel parterre, anche Nichi Vendola, Carolina Morace, Luca Tommassini con cappotto leopardato, Alessandro Cecchi Paone e la Drag Priscilla, al secolo Mariano Gallo.

Finalmente un po’ di show per spezzare con la tagliente stand-up comedy di Laura Pusceddu e le scoppiettanti battute dei giovani conduttori e influencer Edoardo Zagsgia e Alberto Sacco, tre talenti inarrestabili di “Comedy Central”; il monologo del sempre bravissimo Lorenzo Balducci; le esibizioni musicali live travolgenti di Paola Iezzi, Ditonellapiaga e Francamente.

E poi il messaggio potente lanciato da tutti gli artisti e i premiati: difendere i diritti non è solo un dovere, ma un atto d’amore verso le generazioni future. Amen

Fonte:
https://m.dagospia.com/cafonal/cafonal-faceva-elly-schlein-mentre-giorgia-meloni-baciava-pantofola-trump-421992

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