Lunedì 3 Marzo 2025 05:03
Dehors: quello che non fece Raggi lo sta facendo Gualtieri!
Ancora discussioni nelle segrete stanze per il nuovo regolamento OSP, col timore che anziché ritornare alla normalità, dopo il COVID, vi sarà un ulteriore aumento dei tavolini. I cittadini, dimenticati, scendono di nuovo in piazza
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Un
paio di settimane fa
abbiamo parlato dell’improvvisa accelerazione che ha preso il nuovo regolamento OSP, presentato in Assemblea Capitolina dopo che per mesi se ne erano perse le tracce.La bozza di nuovo regolamento fu presentata dal sindaco Gualtieri a
novembre 2023
, preannunciando una veloce approvazione. Invece il passaggio del testo nei municipi fece emergere problemi gravi (tali ad esempio da non far nemmeno esprimere il parere al Municipio I, quello più impattato dalla normativa) tanto da portare ad un sostanziale ritiro del testo e all’inizio di un lavoro di confronto interno tra le istituzioni coinvolte (in cui sicuramente anche la parte produttiva avrà avuto voce).A mesi di distanza, vuoi perché si pensava che si fosse arrivati ad una sintesi sul testo, vuoi perché non si poteva procrastinare ulteriormente l’approvazione del nuovo regolamento, il testo è stato presentato in Assemblea Capitolina per la discussione e la successiva approvazione, ma in realtà la discussione non è mai iniziata perché si è riaperto un confronto su alcune delle misure chiave previste.
L’iter normale di un provvedimento come questo avrebbe dovuto prevedere i passaggi nei municipi, accogliendo i pareri e le eventuali richieste di modifica, quindi dei passaggi nella commissione commercio dell’Assemblea Capitolina, per discutere del merito delle norme confrontandosi pubblicamente con associazioni e cittadini, e infine la discussione in aula Giulio Cesare, propedeutica alla votazione finale.
Invece quello che è avvenuto, e sta ancora accadendo, è una discussione infinita tra chi vorrebbe concedere di tutto di più al commercio, senza riguardi per l’interesse pubblico e la necessità di tutelare anche la vivibilità dei luoghi, e chi prova a mettere degli argini per non far addirittura peggiorare la situazione di tante strade e piazze a seguito della normativa emergenziale COVID.
Che a seguito del COVID ci sia stata un’esplosione incontrollata e del tutto esagerata di dehors è cosa ormai riconosciuta da tutti. Il motivo di ciò sta nella modalità applicativa della normativa emergenziale decisa dalla giunta Raggi, ossia consentendo ai locali di installare gli arredi in concomitanza con la presentazione delle domanda, lasciando i controlli ad una fase successiva; questo ha fatto
letteralmente esplodere i tavolini esterni
, con la pratica impossibilità per le istituzioni di effettuare controlli efficaci.Si è replicato in qualche modo il meccanismo che ai tempi di Alemanno sindaco portò alla Cartellopoli romana, ossia all’invasione di migliaia di cartelloni pubblicitari senza che l’amministrazione potesse più governare il territorio. Anche in quel caso si consentì alle ditte pubblicitarie di installare i propri impianti contestualmente al pagamento del canone, salvo effettuare ex post i controlli di legittimità; peccato che anche allora il numero di nuovi impianti fu talmente elevato da non poter più essere gestito.
Il nuovo regolamento in discussione avrebbe dovuto portare ad un ridimensionamento degli spazi esterni dei locali, stanti, come detto, le troppe esagerazioni del post COVID, ma invece dalle poche informazioni che arrivano c’è il concreto rischio che esso porterà ad ulteriori aumenti delle superfici esterne dei locali. Verrà data infatti la possibilità anche agli alberghi con somministrazione di avere spazi esterni, vengono definitivamente abrogate le oltre 200 schede di dettaglio del piano di massima occupabilità che avevano contenuto le OSP in altrettante vie e piazze, viene concesso lo spazio esterno senza tener conto delle capacità delle cucine in termini di coperti e pare che si voglia ulteriormente aumentare lo spazio esterno concedibile nelle aree pedonali.
Che l’esito finale di questa iniziativa sia un aumento dei dehors dei locali è purtroppo assolutamente verosimile, perché al tavolo della discussione hanno senz’altro una forte voce i rappresentanti degli esercenti, dislocati in praticamente tutte le forze politiche, mentre, come al solito, manca, o è in una posizione di debolezza, qualcuno che si batta per una fruizione degli spazi pubblici che non sia sempre e solo commerciale.
Molte associazioni di cittadini si sono interessate fin dall’inizio al nuovo regolamento, seguendone l’iter, studiandolo e facendo rilevare le tante parti che, a loro avviso, non andavano. Un tale interesse è dato dal fatto che le OSP hanno impatti enormi sulla vivibilità dei luoghi, perché quando senza controllo, come accade troppo spesso a Roma, tendono a prendersi tutto lo spazio pubblico impedendo anche il semplice muoversi sulle strade.
Nonostante l’impegno dimostrato, i cittadini sono stati sostanzialmente ignorati dall’amministrazione capitolina e anche nell’ultima fase che sta vivendo il nuovo regolamento OSP essi non sono stati degnati di nessuna attenzione. Eppure loro potrebbero rappresentare un giusto contraltare alla visione del commercio, interessati come sono ad assicurare un livello minimo di vivibilità dei luoghi.
Capofila degli sforzi dei cittadini è stata, anche questa volta, la Rete di Associazioni per una Città Vivibile (RACV), un sodalizio composto da numerose associazioni operanti nell’ambito della Città Storica (che comprende il centro storico di Roma, ma anche zone come San Lorenzo, piazza Bologna, Città Giardino e perfino Ostia), ma anche tanti altri cittadini si sono fatti vedere in aula Giulio Cesare quando era prevista la discussione del provvedimento.
Preso atto della chiusura totale da parte dell’amministrazione e dei fondati timori di dover assistere all’approvazione di un provvedimento che peggiorerebbe ulteriormente la situazione delle OSP rispetto al post COVID, la RACV ha organizzato un nuovo sit-in in piazza del Campidoglio per martedì 4 marzo dalle ore 16:30.
Questo il volantino che hanno predisposto per lanciare l’iniziativa.

Anche Carte in Regola, associazione che che riunisce cittadini attivi e comitati per la tutela del patrimonio comune e per la promozione della trasparenza e della partecipazione, ha pensato di rilasciare un comunicato, nell’ambito di un
commento più generale
sull’ambiguità della politica capitolina, per denunciare il rischio che con il nuovo regolamento OSP gli interessi di categoria prevalgano sull’interesse generale.Di seguito il comunicato.
COMUNICATO: Regole per pedane e tavolini negli spazi pubblici: l’interesse generale deve prevalere sugli interessi di categoria
Le nuove regole per tavoli, sedie, ombrelloni che possono essere posizionati fuori da bar e ristoranti, intervengono sulle deroghe concesse nel periodo della pandemia e prorogate ingiustificatamente fino alla fine del 2025. Un provvedimento che dovrebbe porre dei limiti a“tavolino selvaggio”, un’invasione dello spazio pubblico che imperversa soprattutto nel centro storico e nei quartieri ad alta attrazione turistica.
Carteinregola ha mandato da tempo ai consiglieri – e al Sindaco, all’assessora Lucarelli, alla Presidente Celli e al Presidente della Commissione Commercio Alemanni – le proprie osservazionisul testo approvato dalla Giunta, segnalando alcune criticità2.
La principale, che riteniamo irricevibile, è la previsione di concedere uno spazio per le OSP in proporzione alla superficie interna totale del locale, che comprende gli spazi aperti al pubblico, i banconi, i locali di lavorazione e le cucine, persino i servizi igienici. Seppure con percentuali diversificate secondo le zone della città – da 1/3 della superficie interna nel sito UNESCO a 3/3 nel suburbio – la norma ci appare in contrasto con le Linee guida sui Requisiti Generali Obbligatori degli Esercizi Alimentari dei Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione secondo le quali la determinazione del numero dei coperti consentibili all’interno dei locali è – ragionevolmente – la dimensione del solo locale cucina.
Oggi notizie di stampa3 riferiscono che vi sarebbe la disponibilità bipartisan di maggioranza e opposizioni a concedere più spazio ai tavolini nelle aree pedonali, aumentando di un ulteriore20% le OSP.
Ribadendo che le funzioni delle aree pedonali non sono certo quelle di ospitare più tavoli ed ombrelloni ma di garantire la massima fruizione dello spazio pubblico, ci chiediamo se questi principi – e la prevalenza dell’interesse pubblico – siano ancora alla base del programma dell’amministrazionecapitolina.
E vogliamo ricordare che lo spazio pubblico appartiene ai cittadini e che le scelte del regolamento OSP avrebbero dovuto essere condivise in un dibattito che coinvolgesse non solo le associazioni di categoria, ma anche la cittadinanza e le realtà civiche nei territori, in ciascun Municipio, ma soprattutto in quelli che più subiscono la sistematica sottrazione degli spazi di strade, piazze e marciapiedi. Spazio pubblico che non ha solo funzioni di transito pedonale e automobilistico, ma che è luogo di incontro e di relazioni sociali, prospettiva visiva di paesaggio e di verde.
Associazione Carteinregola
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