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Sabato 8 Agosto 2020 16:08

Il pagellone della Roma della stagione 2019/2020

Pau López 5 Non ha preso l’insufficienza piena perché lo ha salvato l’inizio di stagione convincente, poi a metà campionato 
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Non ha preso l’insufficienza piena perché lo ha salvato l’inizio di stagione convincente, poi a metà campionato ha iniziato una discesa senza freni che lo ha portato al disastro totale nella ripresa post lockdown. Papere evidenti che hanno fatto perdere punti alla squadra. Ha sprecato anche l’ultimo appello per lui, gli ottavi di Europa League dove il suo ultimo errore ha spalancato le porte alla vittoria del Siviglia. Trenta miliardi spesi per acquistarlo e già pronto per concludere il suo “soggiorno” romanista

Quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto, mettendoci una pezza con buonissimi interventi tecnici. Qualche infortunio di troppo, ma l’età avanza

Una sola gara seria da titolare non permettono di dare una valutazione del terzo giovane portiere brasiliano

E’ riuscito a compiere il grande salto dall’Atalanta alla Roma senza perdersi come è successo ad altri suoi ex compagni, anzi, diventando un punto fermo della neo difesa giallorossa.

In emergenza ha dato un buon contributo anche a centrocampo.

Ha mostrato qualche appannamento, ma nel complesso ha dato buone garanzie e a 24 anni ha ampi margini di crescita

Non ha fatto rimpiangere la partenza di Manolas, anzi, si è dimostrato molto più continuo del greco e ha sistemato qualitativamente la difesa.

È stato prezioso e provvidenziale in molte occasioni.

La speranza è che possa tornare a guidare la difesa romanista

Dopo qualche apparizione iniziale Fonseca non lo ha preso più in considerazione, in coordinamento con la dirigenza che lo vuole mandare via per l’alto ingaggio commisurato all’età e alle prestazioni ormai nulle da qualche anno

Anche lui accantonato dal mister dopo le prime prestazioni imbarazzanti. Sembra ormai conclusa la sua avventura a Roma



Arrivato come oggetto misterioso dall’Atalanta il giovane difensore non ha demeritato nelle apparizioni finali della stagione.

Deve crescere all’ombra di qualche grande difensore, magari come Smalling

Poche e balbettanti prestazioni per lui, anche se il carattere non manca.

Andrà in prestito al Verona

Un prima parte di stagione abbastanza imbarazzante, tra infortuni e prestazioni deludenti fino alla cessione saltata all’ultimo minuto all’Inter.

Poi qualche sussulto, ma la marcia giusta l’ha innestata solo al rientro dal lockdown e si è preso la fascia sinistra con il nuovo modulo tattico.

Una fase fatta di buone prestazioni in cui è stato in grado di coprire tutta la fascia garantendo copertura e ripartenze.

Da affinare la sua tecnica, soprattutto in fase di rifinitura e di ultimo passaggio

Prima stagione sotto la sufficienza, segno dell’avanzare dell’età.

Non è riuscito a coprire la fascia, anzi, dalle sue prati si è preso spesso gol, dimostrando completa assenza dal punto di vista difensivo.

Qualche zampata del leone c’è stata, soprattutto con qualche suo bel gol, ma non può bastare, anche per rispetto alla sua carriera

Capitano uscente. Così si è arreso alle incomprensioni con Fonseca e alla difficoltà di tornare ai suoi livelli dopo il doppio infortunio ai legamenti del ginocchio. Ad oggi è difficile pensare che possa ritornare a Trigoria



Doveva essere il sostituto di Florenzi sulla fascia, ma appena arrivato si è rotto il legamento crociato anche lui ed è scomparso fino al post lockdown dove le sue prestazioni sono state imbarazzanti

Discreto contributo iniziale, poi ha allentato la concentrazione ed è calata la sua condizione fisica.

Fonseca al rientro dalla clausura non lo ha più preso in considerazione

Rispedito a Trigoria dopo i fallimenti anche nella serie B brasiliana, è diventato inaspettatamente il titolare della fascia destra e incredibilmente ha contribuito a far rialzare la testa alla squadra.

Con la difesa a tre è stato un prezioso esterno dei 5 di centrocampo, pur con tutti i limiti tecnico-tattici e di concentrazione

La società punta su di lui e lo ha rigenerato dopo il fallimento al Napoli.

Inizialmente ci ha messo del tempo a carburare, ma poi il mister lo ha schierato sempre titolare.

Ha brillato per le sue capacità di palleggio e di distribuzione dei palloni.

Al rientro dal lockdown ci ha messo qualche partita a riprendere la condizione che è costato qualche punto alla squadra

Una delle speranze di questa squadra non ha brillato per la continuità.

Con i suoi spunti ha regalato delle vittorie importanti alla squadra, ma molte volte, e soprattutto nella parte finale di stagione, non si è visto a quei livelli iniziali.

Da giocatore poliedrico qual è, deve abituarsi a giocare con continuità in più ruoli del centrocampo e della trequarti.

Può e deve diventare un simbolo per questi colori

Non è mai mancato lo spirito di sacrificio e la grande capacità di adattamento in tutti i ruoli del centrocampo, ma, dopo il distacco del legamento dal ginocchio, non è più tornato reattivo come nella scorsa stagione

Una delle note positive di questa rosa. È sembrato un veterano in mezzo al campo sin da subito, garantendo alla squadra copertura e dinamicità, oltre a gol importanti. I suoi piedi educati hanno garantito anche un palleggio in mezzo al campo di qualità. Ha avuto un calo nel finale dell’anno scorso, ma poi si è ripreso chiudendo in bellezza



Arrivato come oggetto misterioso, il giovane spagnolo si è fatto notare nel finale di stagione sia per gli errori sotto porta, che per la sua ottima capacità di inserimento palla al piede.

Da rivedere

La stella della squadra, anche lui vittima dell’ennesimo infortunio che lo ha tenuto fuori per buona parte del tempo. Ma non sono mancate le sue galoppate straripanti e inarrestabili.
È un giovane da tutelare e soprattutto da tenere



L’armeno ha iniziato con qualche problemino fisico, ma quando è riuscito ad acquisire continuità è emerso per la qualità del suo gioco e sotto porta è stato un cecchino implacabile, regalando alla squadra diversi punti.

Peccato per aver steccato Siviglia-Roma di Europa League

I suoi atavici problemi fisici lo hanno reso un problema per la rosa giallorossa.

Praticamente inutilizzabile salvo qualche apparizione più o meno buona ma che non può intaccare il giudizio finale gravemente insufficiente

Al suo analfabetismo tattico ha aggiunto nel finale di stagione una certa indisposizione nei confronti delle indicazioni del mister, che lo hanno portato all’esclusione da qualsiasi progetto presente e futuro nella capitale. Fallimento totale



Ingiudicabile vista la permanenza quasi totale in infermeria

 

Con le giocate fini a se stesse e totale assenza di sostegno alla squadra, ha dimostrato un’indifferenza alla causa romanista che ha suscitato irritazione sia in società che tra i tifosi.

Il mister alla fine lo ha relegato ai margini della prima squadra.

Le sue qualità tecniche indubbie non sono così eccelse da permettere un simile comportamento, ma si spera sarà presto un problema di un’altra società

Arrivato dopo l’infortunio di Zaniolo, non ha garantito subito un apporto all’attacco romanista.

E’ migliorato con il tempo, ma dopo il lockdown non ha fornito un contributo continuativo.

Da rivedere

Troppo poco per poterlo giudicare

Il capitano è il vero campione della compagine giallorossa.

Senza di lui la Roma perderebbe dei valori importanti e il suo spirito di sacrificio, unito alle grandi giocate in funzione della squadra, hanno permesso alla Roma di avere un punto di riferimento

Reduce da un infortunio importante non è riuscito a garantire un contributo apprezzabile alla Roma.

Ha steccato tutte le opportunità che Fonseca gli ha offerto, tranne qualche gara nel finale di stagione

 


E’ stata la sesta scelta della società.
Proiettato in un contesto completamente diverso da quello in cui era abituato a lavorare e ritrovatosi in un ambiente societario non idilliaco, ha avuto il pregio di rendere subito visibile il suo gioco, ma a cui non è riuscito a dare un equilibrio.

Dopo il rientro dal lockdown e tre sconfitte consecutive è riuscito a trovare un assetto tattico più prudente, che gli ha garantito il quinto posto in classifica tenendo a distanza Milan e Napoli.

Stagione deludente sia in campionato che in coppa dove, oltre alla sconfitta ai quarti di coppa Italia con la Juventus, ha perso indecorosamente contro il Siviglia negli ottavi di Europa League, nell’ultima gara importante della stagione e ultimo appello per la squadra per riscattarsi

L’ultimo anno di Presidenza Pallotta si è chiuso, almeno nella gestione e nei risultati sportivi, come gli altri. Presidente lontano, lotte intestine di potere, cacciata del ds Petrachi dopo lo sforzo economico per prenderlo dal Torino, allenatore lasciato solo e in tutta questa baraonda una squadra composta con qualche intuizione (Smalling e Mkhitaryan) e toppe clamorose (Pau Lopez a quasi trenta milioni di euro), ma depauperizzata nel corso del tempo. Risultato: fuori dalla zona Champions, fuori dalle coppe nel peggior modo.
Speriamo che il neo proprietario Friedkin possa riorganizzare un ambiente depresso e ravvivare l’entusiasmo dei tifosi.

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