La Comunità trasteverina aderisce alla manifestazione del 15 marzo in piazza del Popolo. «Si sente con urgenza il bisogno che l'Europa offra non un piano di riarmo ma la sua civiltà»

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Anche la Comunità di Sant’Egidio aderisce alla manifestazione “Una piazza per l’Europa”, in programma sabato 15 marzo a partire dalle 15 in piazza del Popolo, a Roma. Un’iniziativa nata in risposta all’appello lanciato da Michele Serra dalle colonne della Repubblica a organizzare «una grande manifestazione di cittadini per l’Europa, la sua unità e la sua libertà. Con zero bandiere di partito, solo bandiere europee. Nella sua configurazione ideale, lo stesso giorno, alla stessa ora, in tutte le Capitali europee. Nella sua proiezioni più domestica e abbordabile, a Roma e/o a Milano, sperando in un contagio continentale».

All’appello ha risposto Roma Capitale, insieme a una serie numerosissima di Comuni in tutta Italia, da Abbadia San Salvatore a Vobbia. «L’Europa è necessaria – si legge sulla pagina dedicata del sito del Campidoglio -. Le sue divisioni e la sua debolezza politica sono ragione di grande preoccupazione per milioni di europei, che vorrebbero sentirla parlare con una sola voce. In un momento di così veloce mutamento degli assetti mondiali solo un’Europa più unita, più solida, forte dei suoi valori fondativi, pace, libertà, democrazia, e convinta che il suo processo federativo debba accelerare, può fare fronte al presente e preparare un futuro migliore. Per dimostrare che gli europei ci sono, e bisogna dunque fare l’Europa, ci vediamo sabato 15 marzo a Roma in piazza del Popolo – l’appuntamento -. Sarà una manifestazione di cittadini, aperta a chiunque, di qualsiasi fede politica, si senta europeo. Senza simboli di partito, solo il blu stellato della bandiera dell’Unione. Per dire a voce alta: l’Europa c’è già, e siamo noi».

In piazza del Popolo ci sarà anche la Comunità di Sant’Egidio, spinta dalla consapevolezza che «in questo momento storico, attraversato da troppe guerre e da una violenza diffusa, è necessario che emerga, senza ulteriori rinvii, un vero soggetto comune europeo – spiegano -. Si sente infatti con urgenza il bisogno che l’Europa offra, a un mondo sempre più disorientato, non un piano di riarmo che va contro il suo spirito costituente, ma la sua civiltà, fatta di umanesimo, diritti umani e dialogo, fortemente radicata nei valori della pace e dell’integrazione, che sono il fondamento dell’Unione dopo il secondo conflitto mondiale».

11 marzo 2025

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