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Sabato 22 Marzo 2025 19:03

Il Papa torna in Vaticano



Lo hanno annunciato i medici ai giornalisti. Alfieri: «Rispetto a 10 giorni fa, ci sono importanti miglioramenti». Tornerà a Santa Marta per un periodo di convalescenza di almeno due mesi. In dubbio le celebrazioni per la Pasqua e la canonizzane d Acutis

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Il Papa tornerà in Vaticano domani, 23 marzo. Lo hanno annunciato i medici che hanno in cura Papa Francesco nel corso di un nuovo briefing nell’atrio del Policlinico Gemelli, a distanza di un mese (era il 21 febbraio) dal precedente. Accompagnati dal direttore della Sala stampa Matteo Bruni, si sono presentati davanti ai giornalisti Sergio Alfieri, direttore del dipartimento di scienze mediche e chirurgiche e dell’equipe che segue il S. Padre, e Luigi Carbone, vicedirettore dei servizi sanitari e igiene della Città del Vaticano e medico del Papa. Francesco, hanno spiegato, è stato due volte in pericolo di vita ma le cure dello staff medico hanno fatto lentamente effetto e ora servirà un periodo di convalescenza di almeno due mesi.

Il professor Alfieri ha fatto un «piccolo riassunto di cosa avvenuto in questo periodo. Francesco al momento del ricovero presentava insufficienza respiratoria acuta polimicrobica, dovuta a virus, batteri e miceti che hanno causato una polmonite bilaterale severa che ha richiesto un trattamento farmacologico combinato. Durante il ricovero ci sono stati due episodi molto critici in cui è stato in pericolo di vita. Con le terapie farmacologiche, la ventilazione meccanica e gli alti flussi si è registrato un lento e progressivo miglioramento. Non è mai stato intubato, è stato sempre vigile, orientato e presente. È in condizioni stabili da almeno due settimane. Ora c’è la prescrizione di continuare le terapie farmacologiche per molto tempo per via orale e un periodo di riposo di almeno due mesi». Questo, hanno poi chiarito i sanitari, significa che vengono sconsigliati «incontri con gruppi di persone o impegni importanti, che potrà effettuare una volta terminata la convalescenza prescritta». Per questo, al momento, restano in dubbio anche le celebrazioni per la Pasqua e la canonizzazione di Carlo Acutis, così come non si possono fare previsioni sul possibile viaggio in Turchia.

A Santa Marta il Papa tornerà in dimissione protetta. «Come per tutti i pazienti di 88 anni nelle sue condizioni, ha delle necessità che sono l’ossigeno e un’assistenza sanitaria che possiamo assicurare in Vaticano», anche nelle emergenze h24 ha detto Carbone. Che ha aggiunto che il Pontefice continuerà, come nei giorni di ricovero, la «riabilitazione motoria e la fisioterapia respiratoria. Sta migliorando e speriamo che in breve tempo possa riprendere un’attività normale». La polmonite è debellata ma per la completa guarigione, vale a dire l’eliminazione della carica batterica, virale e dei miceti presenti, bisognerà continuare le opportune terapie per lunghi mesi.

È stato chiarito che il Papa è dimagrito, anche se non è stato pesato, ma ha ricominciato ad alimentarsi progressivamente un po’ di più. Alfieri ha specificato che «con una polmonite del genere si perde un po’ la voce e come per tutti i pazienti ci vorrà del tempo affinché torni quella di prima ma già rispetto a dieci giorni fa ci sono importanti miglioramenti». Poi ha aggiunto che la dimissione è motivata anche dal fatto che l’ospedale «è il posto peggiore per la convalescenza perché si rischiano infezioni». Alfieri ha sottolineato che il Papa è stato seguito dal Gemelli nel suo complesso, con l’impegno di professionisti di diverse discipline, e ha chiarito che non è diabetico, anche se il diabetologo è stato consultato per gli squilibri causati dall’infezione.
 
«Il Papa voleva andare a casa qualche giorno fa, quando si è reso conto dei miglioramenti, ma devo dire che è stato un paziente esemplare. Quando abbiamo condiviso il momento giusto, abbiamo deciso la dimissione» ha affermato Alfieri e Carbone ha aggiunto che «nell’ultima settimana i miglioramenti sono stati veloci, se manterrà questo trend potrà riprendere le normali attività prima possibile. Da qualche giorno chiedeva di poter tornare a casa e ovviamente è contentissimo». Alfieri ha raccontato anche un dettaglio relativo al buon umore: «Abbiamo capito che lo aveva recuperato quando una mattina, durante la visita, gli abbiamo chiesto come stava e ha risposto “sono ancora vivo”».

Confermato che domani, dopo l’Angelus, il Pontefice si affaccerà dalla finestra del decimo piano dell’ospedale romano, dove è ricoverato dallo scorso 14 febbraio, per una benedizione. «Sarà anche un modo per accomiatarsi da chi lo ha curato» ha specificato Bruni. Poi Francesco tornerà a casa, anche se non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle modalità del rientro.

22 marzo 2025

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