Giovedì 27 Marzo 2025 21:03
Venezia: nel 2150 il Mose non basta più, rischio inondazioni
Il Mose potrebbe non bastare, in futuro Venezia e laguna sempre più esposte a inondazioni...
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Il Mose potrebbe non bastare, in futuro Venezia e laguna sempre più esposte a inondazioni estreme. E’ quanto afferma una ricerca multidisciplinare “Multi-Temporal Relative Sea Level Rise Scenarios up to 2150 for the Venice Lagoon (Italy)” condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con Enti italiani e stranieri, pubblicato di recente sulla rivista scientifica ‘Remote Sensing’.
Secondo lo studio – che si basa anche sulle proiezioni climatiche dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) che valutano l’impatto delle variazioni del livello del mare sulle coste e sulle isole e sui dati geodetici e topografici che consentono di stimare l’estensione delle superfici esposte all’allagamento nei prossimi decenni – Venezia e la sua laguna potrebbero essere esposte a gravi inondazioni entro il 2150 a causa dell’aumento del livello del mare, degli effetti dei cambiamento climatico e dal continuo abbassamento del suolo (subsidenza) che raggiunge valori fino a 7 mm all’anno.
La subsidenza del territorio, di origine antropica, ha origini lontane ed ha avuto un impatto significativo sulle città di Venezia e Marghera. In particolare, il fenomeno è stato determinato dall’intensivo impoverimento delle falde acquifere artesiane: i prelievi di acqua sotterranea e il successivo sprofondamento del territorio sono iniziati con l’inizio delle installazioni industriali dopo il 1930 e hanno raggiunto il loro massimo tra il 1950 e il 1970. Da qui gli scenari critici ipotizzati dalla ricerca per l’intera laguna e il MoSE, che progettato per proteggere Venezia dalle acque alte fino a un’altezza di 3 metri di differenza tra il mare aperto e la laguna e un livello medio di 60 cm nel 2100, potrebbe essere superato dal mare verso la fine di questo secolo.
“L’indagine è stata condotta con lo scopo di fornire informazioni sulla prossima evoluzione dell’innalzamento del livello del mare nella Laguna di Venezia per comprendere come questo possa influenzare una delle città più iconiche al mondo”, afferma, Marco Anzidei, primo autore della ricerca dell’INGV. Come spiegano i ricercatori dell’Ingv, Marco Anzidei e Cristiano Tolomei, “per stimare gli effetti dell’aumento del livello del mare nella Laguna di Venezia entro il 2150, abbiamo adottato un approccio multidisciplinare basato su differenti tipologie di dati: quelli geodetici provenienti dalle reti di stazioni Global Navigation Satellite System (GNSS); i dati satellitari raccolti dal Synthetic Aperture Radar (SAR), che insieme alle stazioni GNSS consentono di misurare i movimenti del suolo con precisione millimetrica; le serie temporali del livello del mare raccolte dalla rete di mareografi dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dal Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia e, infine, i dati topografici ad alta risoluzione messi a disposizione dal CO.RI.LA e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)”. La combinazione e l’analisi di tutti questi dati hanno permesso di fare proiezioni accurate fino al 2150 dei livelli del mare attesi per la Laguna di Venezia e di realizzare mappe dettagliate dei possibili scenari di inondazione per il 2050, 2100 e il 2150 in assenza di sistemi di protezione efficaci per livelli del mare più alti di quelli di oggi.
“I risultati – aggiungono i ricercatori Tommaso Alberti e Daniele Trippanera – indicano che nel peggiore dei casi il livello del mare del 2150 potrebbe aumentare fino a 3,47 metri sopra il riferimento della stazione mareografica di Punta della Salute, situata nel Canale della Giudecca, in caso di eventi estremi di alta marea, simili a quelli avvenuti nel 1966 e più recentemente nel 2019. Inoltre, in caso di acque alte eccezionali, il territorio potenzialmente sommerso entro il 2150, raggiungerebbe i 139 km², con un’estensione che potrebbe arrivare a 226 km² (pari al 64% dell’area investigata)”.
Senza interventi specifici Venezia sarà, quindi, maggiormente esposta a fenomeni di inondazione, con un impatto significativo sulla popolazione, le infrastrutture costiere e sul patrimonio storico.
“Gli scenari delineati – conferma Marco Anzidei – suggeriscono che è necessario intraprendere prima possibile degli aggiornamenti alla pianificazione territoriale e ai piani di rischio da parte dei decisori politici e degli enti locali, con azioni concrete per proteggere Venezia e la sua laguna. Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole, sarà possibile – conclude – preservare la città, la sua popolazione e un patrimonio culturale unico al mondo dalle conseguenze dell’innalzamento del livello del mare atteso nei prossimi decenni”. (Rita Lena)