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Venerdì 4 Aprile 2025 15:04

Ferrovia Roma Nord: sempre peggio ed il numero degli utilizzatori continua a diminuire

Calano i numeri dei passeggeri che convalidano all’ingresso delle stazioni i biglietti o gli abbonamenti ed i treni, sempre più vecchi, non riescono a reggere il servizio. Abbiamo sempre più soppressioni e/o ritardi. Ecco la situazione ed un po' di storia

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La prima cosa che ci domandiamo è: serve veramente questa ferrovia, viene realmente utilizzata? Gli utenti di Roma Nord, sia all’interno del GRA che al suo esterno, lo sanno benissimo, è indispensabile; i pendolari a nord della Capitale fino a Civita Castellana e poi Viterbo la considerano un mezzo indispensabile, senza traffico stradale il treno impiega decisamente meno dell’auto, ma il problema è il servizio erogato.

Ma da Civita Castellana a Viterbo com’è che i convogli sono quasi sempre vuoti?

La risposta è semplice, molte corse del bus Cotral partono insieme al treno. Da Viterbo ben due corriere partono contemporaneamente intorno alle ore 13 zeppe di studenti per raggiungere Soriano nel Cimino. I continui cambi di orario, le infinite improvvise soppressioni di treni, bus che inaspettatamente sostituiscono i treni, sono una delle cause principali per le quali i viterbesi e gli abitanti della Tuscia odiano questa ferrovia.

Molti credono che questa ferrovia sia stata creata per collegare Viterbo con Roma, impiegando ai tempi nostri 2 ore e trentasette minuti. Ma non sanno che il collegamento diretto Roma Viterbo già esisteva con la ferrovia Roma Capranica Viterbo. La ferrovia Roma Nord fu creata per collegare il maggior numero di paesi della Tuscia attraversando un bacino di utenza di gran lunga superiore alla consorella Roma Capranica Viterbo. Inoltre, qualcuno paragona questa ferrovia ad una mulattiera a rotaie, eppure quando la neve cade sui monti Cimini, l’unico vero collegamento che funziona è questo treno. Non si considera che il collegamento Civita Castellana Viterbo è molto più veloce con il treno che con la corriera ed a volte anche dell’auto che certamente non tocca tutti i paesi attraversati dalla ferrovia.

Nel 1997 la stampa comunicava che presto la linea sarebbe stata trasformata in metropolita di superficie con frequenze dei convogli di sei/otto minuti, nelle ore di punta a tre minuti. Si parlava di un progetto esecutivo già finanziato con 35 milioni di euro che avrebbe consentito il raddoppio dei binari fino a Riano.

Nel 2006 le rimostranze dei pendolari cominciavano ad aumentare per la soppressione delle corse che si ripetevano da mesi.

Nel 2007, allora come oggi, un giorno detto il giovedì nero, furono soppressi trenta treni. A luglio del 2007, il giorno 17 la ferrovia Roma Viterbo rimaneva bloccata per oltre un’ora per un guasto alla linea aerea. Quello che succedeva allora si ripete anche oggi con maggiore frequenza e maggiore gravità. Poi l’aumento demografico dei paesi a nord di Roma ed infine, nel 2010 i fondi europei, 320 milioni di euro (Por 2007-2013) venivano messi a disposizione della Regione per il raddoppio del binario della ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo. Fu la Polverini (all’epoca Presidente della Regione Lazio) che bloccò il bando non facendo partire i cantieri. Si potrebbe continuare all’infinito con queste storie assurde, come quando fu detto che c’erano dei soldi in un cassetto e non erano ancora stati utilizzati per la ferrovia. Altre responsabilità sono da addebitare ai sindaci dei vari paesi posti lungo la ferrovia che hanno permesso e rilasciato licenze per edificare immobili a pochi metri dai binari con la conseguente trasformazione di mulattiere in strade.

Una personale riflessione, dichiara Fabio Rosati del Comitato Pendolari Roma Nord, su quello che sta accadendo sulla nostra linea, tanto bella e utile quanto martoriata da una politica assente da decenni, da una Regione Lazio che non ha mai preso decisioni su come migliorarla a parte sciorinare numeri e date senza senso su ammodernamenti, lavori, raddoppi mai visti e predisposizioni di non si sa che cosa. Ogni volta un problema, quando questo servizio, con quello che paghiamo due o tre volte (con tasse, biglietti, abbonamenti, pubblicità, contratto di servizio) dovremmo avere i treni ogni 10 minuti, puliti ed efficienti dentro e fuori. Stazioni con wifi, bagni funzionanti, biglietterie a 10 sportelli APERTI, tornelli attivi, barriere architettoniche azzerate. E invece abbiamo servizi da quarto mondo, gestiti da “impreparati” a tutti i livelli. E l’ultima ruota del carro è il povero pendolare pagante, che subisce TUTTO: disservizi, scioperi, ritardi, soppressioni e scherno generale. Aggiungo una ultima amarissima considerazione sul momento attuale e sul subentro di Cotral e Astral nella fallimentare iniziale gestione che prima era di Atac. Tante promesse iniziali, la Regione Lazio a supporto (e a copertura aggiungiamo) per veicolare informazioni deleterie, con comunicazioni agli utenti inefficaci, spesso errate…da “impreparati” a tutto.

Cotral è stata costretta a diminuire le corse extraurbane “ammazzando” di fatto la tratta da Sacrofano a Viterbo fondamentalmente per mancanza di treni, inserendo corse bus sostitutive diminuendo di fatto l’offerta, perchè sappiamo tutti che UN TRENO non lo sostituisci con UN BUS! E questo porta a una diminuzione continua della domanda come un cane che si morde la coda, dando anche il via libera a ulteriori soppressioni e diminuzione di offerta ferroviaria: tanto ci sta il bus sostitutivo! E stiamo tutti sulla Flaminia su bus o auto propria, una bella idea di mobilità ecosostenibile come a parole vogliono tutti, a partire dal comune di Roma e la sua oscena proposta di ZTL.

Quello che viene recriminato ai sindaci del viterbese dei paesi toccati dalla ferrovia, é il loro totale disinteresse per un bene che appartiene a loro ed a tutta la comunità. Non considerano che senza ferrovia avranno un collegamento in meno, quindi meno turismo, meno benessere.

Con la nuova Giunta Regionale guidata da Rocca, si sta provando ad intraprendere una nuova strada forse, i Pendolari attendono di vedere e sperimentare i risultati. Sicuramente la gestione Atac da una parte (passata a Cotral ed Astral) e la vecchia giunta regionale guidata da Zingaretti hanno lasciato un’eredità pesante ed una ferrovia agonizzante. Nella recente riunione del 27 marzo u.s. con Regione, Astral e Cotral, il Comitato Pendolari Roma Nord è stato informato che dal 15 giugno prossimo, con la fine delle scuole, verrà chiusa al servizio la tratta Vignanello-Viterbo, per iniziare i lavori di rinnovo dell’armamento e della palificazione ferroviaria mentre orientativamente nel mese di settembre dovrebbero iniziare i lavori di raddoppio della tratta Riano Morlupo con la conseguente chiusura della tratta Morlupo Montebello sostituita da navette Cotral (di cui attendiamo il relativo piano alternativo di mobilità). Quasi certamente ci sarà una sostituzione dei treni extraurbani sino a Civita Castellana e Viterbo con bus al fine di evitare ai pendolari diretti a Roma e viceversa di dover effettuare un doppio trasbordo.

I lavori, che se tutto andrà bene dureranno circa due anni, comporteranno periodi di disagi per tutti nonché un incremento di traffico lungo la consolare Flaminia che speriamo solo sia il meno penalizzante possibile. Nel frattempo è in corso il potenziamento dell’officina di Acqua Acetosa per gestire appunto la chiusura che ci sarà nella tratta alta (quella extraurbana) e per permettere un “ricovero” dei treni in maniera adeguata anche per le manutenzioni che saranno previste su quelli che circoleranno nel periodo di chiusura della tratta extraurbana. Questo si rende necessario poiché l’officina di Acqua Acetosa sarà l’unica officina disponibile in quanto l’officina di Catalano (che è nella tratta chiusa per lavori) non sarà purtroppo accessibile.

 

I pendolari intanto continuano ad abbandonare la linea: a supporto parlano i numeri di coloro che sono rimasti ad utilizzare questa ferrovia: nel 2024, dati ufficiali rilevati ai tornelli delle stazioni, la tratta urbana registra il 49,5% in meno di utenti che hanno convalidato l’accesso rispetto al 2019 (con 3.482.430 utenti paganti anno) ed il 15,8% in meno rispetto al 2023; la tratta extraurbana ha registrato il 95,6% in meno sempre rispetto al 2019 (con soli 10.744 utenti paganti anno) ed il 53,6% in meno rispetto al 2023. Per gli amanti dei numeri di seguito la fotografia di quanto successo in questi ultimi 6 anni:

 



 

Sicuramente la mancanza di accessi con tornelli in alcune stazioni, il mancato funzionamento dei tornelli stessi in altre (tutti ereditati da Atac e con scarsa manutenzione a seguito) con la relativa apertura e libero accesso ai treni ed infine un mancato e attento controllo agli ingressi di stazione da personale qualificato a tale compito, contribuiscono al raggiungimento di questo deleterio risultato.

 



 

Passiamo infine alla situazione treni e alla loro manutenzione: si è conclusa la gara per inserire su 5 treni di tipo Alstom il famoso train-stop come meccanismo di sicurezza che permetterebbe a questi treni, che sono più recenti dei Firema, di entrare ed essere utilizzati pienamente anche nella tratta urbana. Abbiamo 3 treni in manutenzione e poi altri due che si aggiungeranno entro breve ma di questi 5 almeno 2 si spera che rientrino entro l’anno. Allo stato attuale quindi abbiamo “sulla carta”, 21 treni come flotta, meno i 5 di cui sopra in revisione e poi due filmetti cosiddetti che saranno alienati perché non più utilizzabili. Alla fine parliamo soltanto di 13 treni disponibili più 1 treno Alstom rientrato recentemente con la livrea nuova blu Cotral da mettere in servizio possibilmente prima di giugno. Questi 14 treni sono il minimo indispensabile per poter effettuare il servizio feriale invernale, con annesse soppressioni fisiologiche, ma se ci saranno altri guasti, ci saranno ulteriori soppressioni giornaliere. Le condizioni di questi treni, soprattutto i FIREMA, sono molto critiche vista la mancanza di una regolare manutenzione negli anni.

 



 

Dopo gli ultimi disagi registrati nei giorni scorsi, la situazione continua a peggiorare ed è necessario un cambio di passo e di stile di gestione che i pendolari esigono giustamente. Speriamo solo che il problema dei famosi “treni fantasma” questa volta si risolva nel migliore dei modi per poter contare su nuovi treni nel più breve tempo possibile.

 



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