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Venerdì 11 Aprile 2025 12:04

Dall’11 al 17/4/25 “Ettore Giaccari – Cattedrali della conoscenza” mostra al Medina Art Gallery

Dall’11 al 17 aprile 2025 MEDINA ART GALLERY – VIA MERULANA, 220 Ettore Giaccari Cattedrali della conoscenza   Testo curatoriale e presentazione di Giada Gasparotti Un vero e proprio vocabolario per immagini, in cui perdersi per ritrovarsi. Sì, perché l’arte del Maestro umbro Ettore Giaccari, narratore appassionato, apre infinite riflessioni su ciò che era e …
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Dall’11 al 17 aprile 2025

MEDINA ART GALLERY – VIA MERULANA, 220

 

Un vero e proprio vocabolario per immagini, in cui perdersi per ritrovarsi. Sì, perché l’arte del Maestro umbro Ettore Giaccari, narratore appassionato, apre infinite riflessioni su ciò che era e ciò che sarà. Lo fa attraverso uno sguardo attento, che trasla su tela il vissuto attraverso il suo tocco materico e strabordante, specifico del suo “fare arte”, tramite una narrazione non solo pittorica. Narrazione che emerge da una orchestrale tavolozza che gioca con varie e ripetute tonalità: dal bianco candido- etereo al blu Oltremare, dal giallo al rosso sanguigno.

La sua pittura a tratti “scultorea”, che rivive “tra pensieri filosofici di aristotelica memoria, storiche citazioni e platonici riferimenti”, diviene in “Cattedrali della conoscenza ” – questo il titolo della sua prima personale romana – un viaggio che si perde nei meandri delle dottrine, tra “l’amore del sapere”, in un linguaggio che trova  spazio vitale nel “piacere della domanda”.

…circondati da quello che è a tutti gli effetti un “Metaverso” di materia e di colore, ho spesso sostenuto che il grande merito di questo artista è quello di provocare pensiero. Lo dimostra ancora una volta in questa esposizione. 15 le tele esposte che accompagnano lo sguardo alla scoperta della conoscenza, in questa mostra in cui arte e filosofia si uniscono. In 7 di questi dipinti di ultima produzione, i simboli disseminati sui supporti, che necessitano di uno sguardo attento per essere apprezzati nella loro totalità narrativa, emergono da uno sfondo nebuloso su cui si stagliano le “Cattedrali della conoscenza”.

È un viaggio nel tempo e nella storia in cui l’artista, ripercorrendo alcuni tra i più conosciuti archetipi filosofici, da Talete ad Aristotele, passando per Empedocle, ci e si interroga sul concetto di felicità, di trascendenza e spiritualità. E quello che a prima vista può sembrare un mero cammino tra le pietre miliari della filosofia è in realtà una ricerca personale di crescita e consapevolezza. Un cerchio che inizia nel VII sec. e si conclude nel IV sec. a.C.

Eudaimonia, (“eu” buono, “daimon” genio) questo il titolo della tela che chiude la prima serie pittorica di Giaccari dedicata alla teoretica, è termine che richiama la felicità come fondamento dell’etica. Un concetto antico che, partendo dai presocratici ha attraversato la filosofia e che in Giaccari rivive in chiave Aristotelica come l’insieme delle virtù che, attraverso la conoscenza del sé e la giusta misura, portano l’uomo alla propria piena realizzazione.

In quest’olio su tela, una sorta di racconto autobiografico in cui il messaggio è già interamente insito nei simboli, l’artista raggruppa molti degli elementi cari alla sua poetica: corpi senza identità, cavalli sospinti da nobile sentimento, soffici piume, cicatrici, “porte-soglia” e al centro della composizione il drappo sacro-pagano. Su di un “palcoscenico” dalla velata resa prospettica, l’artista pone se stesso sotto forma di una silhouette antropomorfa dal “volto-senza volto”. Dietro di lui si staglia una grande vetrata gotica, il cui candore illumina l’intera composizione. La scena è “abitata” da altri fondamentali elementi che rendono l’opera un vero e proprio “testo”, di lettura non banale.

…l’artista sembra palesare la sua personale Eudaimonia. Lo fa attraverso la raffigurazione della piuma, simbolo di conoscenza e parola, lo fa attraverso il verbo, altro elemento alla base della sua grammatica. Nella parte inferiore della tela, sulla destra, compaiono rivelatrici queste parole: “Cosa porti sulle labbra socchiuse? La piuma della parola che anela conoscenza. Quale parola fra le labbra socchiuse? Eudaimonia perché la piuma vola alta.”

Questi i versi che il Maestro Ettore Giaccari imprime sulla tela, svelando il suo Daimon.

E il vostro qual è?


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