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Lunedì 14 Aprile 2025 11:04

Bombardato a Gaza l’Ospedale Battista



L'attacco dell'aviazione israeliana nella notte tra 12 e 13 aprile. L'ordine di evacuazione solo 20 minuti prima. La Chiesa anglicana: «Fermare ogni attacco contro istituzioni mediche e umanitarie»

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Ancora una volta, la guerra in Medio Oriente non risparmia neanche gli ospedali. Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 aprile l’aviazione israeliana ha bombardato l’ospedale Al Ahli, detto anche Ospedale Battista, nel nord di Gaza City, gestito dalla Chiesa anglicana di Gerusalemme. Gravi i danni alla struttura, in particolare all’ingresso, al Pronto Soccorso, alla farmacia, al laboratorio di Genetica, al reparto chirurgico e alle macchine per la produzione di ossigeno destinato alle unità di terapia intensiva, come dimostrano anche i video diffusi sui social.

Secondo la Protezione civile di Gaza, l’attacco aereo è scattato intorno alla mezzanotte, «pochi minuti dopo l’ordine dell’esercito israeliano di evacuare pazienti, feriti e accompagnatori dall’edificio». Il raid, secondo l’esercito israeliano, era diretto contro un centro di comando di Hamas che si trovava all’interno della struttura. «Il complesso – si legge in una nota delle Forze di difesa israeliane (Idf) – era usato dai terroristi per pianificare e eseguire attacchi terroristici contro le forze dell’Idf e i cittadini dello Stato di Israele». Adottate, assicurano, le misure necessarie per per ridurre le vittime civili, compresa quella di avvisare la popolazione dell’area prima del raid.

Lo stesso ospedale era già stato colpito il 17 ottobre del 2023 con un bilancio di quasi 500 morti. All’epoca però Israele respinse ogni addebito, sostenendo che era stato un razzo della Jihad Islamica a colpire la struttura in cui avevano trovato rifugio centinaia di sfollati nei primi giorni del conflitto.

Una condanna «con la massima fermezza» degli attacchi contro l’ospedale è arrivata dal vescovo anglicano di Gerusalemme Hosam Naoum, che riferisce anche di danni collaterali agli edifici circostanti, tra cui la chiesa di San Filippo. «Solo venti minuti prima dell’attacco – si legge nella nota diffusa dalla Chiesa anglicana – l’esercito israeliano ha ordinato a tutti i pazienti, al personale e agli sfollati di evacuare immediatamente i locali dell’ospedale prima del bombardamento. Ringraziamo Dio che non ci siano stati feriti o morti a causa del bombardamento. Tuttavia, un bambino, che in precedenza aveva subito un trauma cranico, è tragicamente morto a causa dell’evacuazione affrettata».

La diocesi anglicana di Gerusalemme si dice «sconvolta per il bombardamento dell’ospedale», il quinto dall’inizio della guerra nel 2023. «Invitiamo tutti i governi e le persone di buona volontà a intervenire per fermare ogni tipo di attacco contro le istituzioni mediche e umanitarie. Preghiamo e chiediamo la fine di questa orribile guerra e delle sofferenze di così tante persone», si legge ancora nel comunicato.

Stando a quanto riferisce al Jazeera, l’esercito israeliano aveva emesso nella serata di sabato 12 aprile nuovi ordini di sfollamento per i residenti del campo profughi di Nuseirat, nel centro della città, e di Khan Younis, nel sud, dopo aver intercettato tre razzi provenienti dalla Striscia. L’emittente del Qatar ricorda anche che solo un paio di settimane fa l’esercito israeliano ha preso di mira l’ospedale di Khan Younis, dopo aver distrutto in precedenza il complesso medico di Al Shifa e aver messo fuori servizio l’ospedale Kamal Adwan. Attaccato più volte anche l’ospedale indonesiano. «Stiamo assistendo all’attacco delle forze israeliane a un settore medico che fatica a continuare a fornire il livello minimo di servizi a causa del blocco totale degli aiuti umanitari imposto da Israele dal 2 marzo e dei devastanti attacchi del 18 marzo», è la denuncia dei sanitari ad al Jazeera.

14 aprile 2025

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