Martedì 15 Aprile 2025 12:04
Gaza: Guterres (Onu) «profondamente allarmato» dall’attacco all’ospedale Al-Ahli


La nota del segretario generale delle Nazioni Unite dopo l'attacco che ha reso inagibile la struttura, in un sistema sanitario «già devastato». L'appello: «Ripristinare il cessate il fuoco»
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Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è intervenuto con una nota sull’attacco di domenica scorsa, 13 aprile, delle forze israeliane all’ospedale arabo Al-Ahli, reso inagibile. Un altro duro colpo a un sistema sanitario «già devastato». Dicendosi «profondamente allarmato», Guterres ribadisce che, «in base al diritto internazionale umanitario, i feriti e i malati, il personale medico e le strutture sanitarie, compresi gli ospedali, devono essere rispettati e protetti. Le forniture mediche stanno esaurendosi – informa -, mentre gli ospedali continuano a essere affollati da un numero elevato di vittime. Quasi il 70% di Gaza è ora soggetto a ordini di sfollamento emessi da Israele o si trova in una “no-go zone”, lasciando i palestinesi di Gaza senza un posto sicuro dove andare e con ben poche risorse per sopravvivere».
Nella nota si esprime anche «forte preoccupazione per il blocco degli aiuti, dato che Israele non consente l’ingresso di aiuti umanitari o altri beni essenziali da oltre sette settimane. Le conseguenze umanitarie sono devastanti – evidenzia il segretario Onu -, con le scorte alimentari in esaurimento, la produzione idrica in drastico calo e i materiali per i ripari quasi completamente esauriti». Richiamando ancora una volta il diritto internazionale, Guterres esorta «la Potenza occupante ad accettare e facilitare piani di soccorso a favore della popolazione di Gaza», così come previsto da diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, tra cui le risoluzioni 2730 (2024) e 2417 (2018), che «condannano fermamente l’illegittimo rifiuto dell’accesso umanitario e la privazione dei civili di beni indispensabili alla loro sopravvivenza».
Le Nazioni Unite, ribadisce il segretario generale, «non parteciperanno ad alcun accordo di distribuzione di aiuti che non rispetti pienamente i principi umanitari: umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità. I civili devono essere rispettati e protetti in ogni momento e devono avere i beni di prima necessità per sopravvivere. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente. Un cessate il fuoco deve essere ripristinato e rinnovato senza indugio», conclude.
15 aprile 2025
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