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Martedì 15 Aprile 2025 17:04

CARAVAGGIO 2025: La mostra imperdibile della Galleria Nazionale di Arte Antica

  Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, la Galleria Nazionale di Arte Antica presso Palazzo Barberini ospita una delle mostre più attese e iconiche per gli appassionati di arte moderna e barocca. Caravaggio “torna a casa”, nella sua Roma, dove il suo lungo e prospero soggiorno gli ha permesso di diventare uno dei protagonisti […]

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Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, la Galleria Nazionale di Arte Antica presso Palazzo Barberini ospita una delle mostre più attese e iconiche per gli appassionati di arte moderna e barocca. Caravaggio “torna a casa”, nella sua Roma, dove il suo lungo e prospero soggiorno gli ha permesso di diventare uno dei protagonisti più straordinari nella storia dell’arte, trasformandosi in un simbolo del patrimonio culturale italiano.

La mostra offre un itinerario pittorico che raccoglie ventiquattro dipinti, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali, unendo opere già conosciute (alcune delle quali parte della collezione permanente della Galleria) a capolavori finora inediti. Un’opportunità unica per scoprire o riscoprire la magia di Michelangelo Merisi, il Caravaggio.

Curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, questa mostra non è solo un evento imperdibile, ma anche uno dei progetti più ambiziosi mai dedicati al grande pittore lombardo.

L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni che esplorano i diversi momenti della carriera di Caravaggio, dal suo arrivo a Roma nel 1595 fino alla sua morte a Porto Ercole nel 1610, durante il tentativo fallito di rientro a Roma.

Quindici anni di produzione artistica, dalle opere giovanili, ancora lontane dal celebre chiaroscuro, fino alla maturità dell’artista, in cui Caravaggio sviluppa il suo stile unico e inconfondibile.


Michelangelo Merisi da Caravaggio, Buona ventura, 1593-1595, olio su tela, 115×150 cm, Pinacoteca Capitolina, Roma.

  • La mostra, con la sezione“Il Debutto Romano”, racconta del suo arrivo a Roma, quando Caravaggio inizia a farsi notare grazie al suo stile innovativo, lontano dalle convenzioni manieriste in voga all’epoca. Opere come I bari e La buona ventura (1595-1596) mostrano fin da subito la straordinaria capacità di osservazione del reale e una profonda attenzione alla psicologia dei suoi soggetti. È in questo periodo che Caravaggio entra in contatto con importanti committenti, tra cui il Cardinale Francesco Maria del Monte, che diventerà un importante alleato nel suo cammino verso il successo. Tra le sue prime grandi opere, La Conversione di Saulo – commissionata per la Cappella Cerasi – sarà esposta nella sua prima versione su tavola di cipresso, mostrando il talento ormai maturo dell’artista.
  • “Dipinse per questo signore — il Cardinal Del Monte — una musica di giovini ritratti dal naturale in mezze figure, una donna in camicia che suona il liuto con le note avanti, e Santa Caterina ginocchione appoggiata alla rota; li due ultimi sono ancora nelle medesime camere, ma riescono d’un colorito più tinto, cominciando già Michele ad ingagliardire gli scuri.”— G. Bellori, Le Vite.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Santa Caterina d’Alessandria, 1598-1599, olio su tela, 173×133 cm, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid.

È proprio in questo passo che il celebre storico dell’arte Giovanni Bellori, nonché biografo dell’artista, individua un progressivo mutamento nello stile di Caravaggio. La resa drammatica dei chiaroscuri — cifra stilistica che oggi attribuiamo senza esitazione all’artista — inizia a manifestarsi timidamente in quella che può essere considerata una seconda fase della sua produzione. È Santa Caterina d’Alessandria a segnare questo punto di svolta: l’opera si distingue per un uso più marcato del colore e per l’introduzione di ombre più intense, anticipando quella forza espressiva che diventerà cifra inconfondibile del suo linguaggio pittorico.                                   

La sezione si occuperà anche di volti, più o meno noti. Tra i modelli delle opere di Caravaggio, celebri per la provenienza da ceti sociali più umili, compare il nome di una cortigiana. Chi è Fillide Melandroni? La figura enigmatica di questa donna sembra incarnarsi perfettamente nel volto della Santa Caterina, un’immagine che richiama, con una sorprendente somiglianza, altri volti ricorrenti nelle opere di Caravaggio. È proprio questo interrogativo a stimolare la curiosità del visitatore, invitandolo a esplorare un genere che, pur essendo notoriamente minore, Caravaggio ha saputo trattare con una maestria rivoluzionaria: la ritrattistica. All’interno della mostra, anche il volto di Maffeo Barberini si rivela in due versioni uniche: quella appartenente alla collezione Corsini e quella attribuita da Roberto Longhi, entrambe provenienti da collezioni private e mai esposte al pubblico. Un’opportunità davvero imperdibile, che offre una rara occasione di scoprire dettagli e sfumature nascoste di una delle personalità più affascinanti e complesse della storia dell’arte.

 

  •  Nel 1599, Caravaggio riceve la sua prima grande commissione pubblica per il ciclo dedicato a San Matteo nella Cappella Contarelli. Da quel momento, il pittore si concentra prevalentemente su temi religiosi, sviluppando uno stile che sfida le convenzioni e pone l’accento sull’intensità drammatica dei suoi soggetti. E’ quì che la sezione “Il dramma Sacro tra Roma e Napoli” raccoglie alcune delle opere più emblematiche di questo periodo La Cattura di Cristo e San Giovanni Battista, entrambe esposte, accanto a versioni uniche come quella proveniente dal Nelson-Atkins Museum. Nel 1606, dopo l’omicidio di Ranuccio Tomassoni in un duello, Caravaggio è costretto a fuggire da Roma. La sua permanenza a Napoli lo porta a dipingere alcuni dei suoi capolavori più potenti, come Ecce Homo e La Flagellazione, opere che segnano l’apice della sua carriera.
 


Michelangelo Merisi da Caravaggio, Giuditta e Oloferne, 1599-1602 ca. , olio su tela, Gallerie nazionali d’arte antica, Palazzo Barberini, Roma.

 

“Finale di Partita”, ultima sezione della mostra, esplora la fase finale della vita di Caravaggio, segnata dal continuo spostamento e dalla sua fuga a Malta, prima di tentare invano di tornare a Roma. Le sue ultime opere, caratterizzate da una profonda intensità emotiva e dal perfezionamento del chiaroscuro, riflettono il suo stato d’animo inquieto e tormentato.

La sua morte prematura, a soli 39 anni, chiude la parabola di un artista che ha rivoluzionato la pittura e che, nonostante la breve esistenza, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte. 

 

 

 

dal lunedì al mercoledì 9:00-20:00
dal giovedì alla domenica 9:00-22:00

il lunedì mattina è riservato alle scuole e ai gruppi organizzati

 

La prenotazione è obbligatoria e il biglietto è nominativo
Intero € 18,00
Ridotto € 15,00: 18 – 25 anni
Ridotto € 12,00: possessori di Gallerie Nazionali Pass e convenzioni
Ridotto € 9,00: dipendenti Intesa e Soci ALI

 

Per ulteriori informazioni visita il sito:

https://caravaggio2025.barberinicorsini.org/

 

Fonti bibliografiche:

G.P.Bellori, Vite de pittori, scultori et architetti moderni. A cura di Evelina Borea Einaudi, 2009. Opera originale del 1672.

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