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Mercoledì 23 Aprile 2025 12:04

La salma di Francesco arrivata nella basilica di San Pietro



Concluso il rito della traslazione della bara, arrivata in piazza intorno alle 9.30, portata in spalla dai sediari. Ad attenderla, 20mila persone. Iniziato l'omaggio dei fedeli, che continuerà fino al 25 aprile alle 19, per consentire poi la chiusura, alle 20

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Nel giorno in cui Papa Francesco avrebbe festeggiato l’onomastico, san Giorgio martire, è iniziato il lungo addio dei fedeli al pontefice morto il 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, alle 7.35. Questa mattina, mercoledì 23 aprile, alle 9 si è svolta la traslazione della bara in legno, con l’interno in zinco, dalla cappella privata della Domus Sanctæ Marthæ alla basilica di San Pietro. È quindi iniziata la “seconda stazione” del rito funebre, sequenza rituale che include la chiusura della bara, la Messa esequiale – che sarà celebrata sabato 26 aprile alle 10 sul sagrato della basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio – con l’ultima raccomandazione e il commiato.




Al termine di un momento di preghiera nella cappella della Domus, presieduto dal cardinale Camerlengo Kevin Joseph Farrell, da Casa Santa Marta è partita la processione che ha attraversato piazza Santa Marta, via della Sacrestia e piazza dei Protomartiri Romani. Dall’Arco delle Campane è poi uscita in piazza San Pietro, dove ad attenderla, secondo la stima delle forze dell’ordine, c’erano 20mila persone. Alle 9.32 il canto delle litanie dei santi ha accompagnato l’ingresso dalla porta centrale della basilica della salma di Bergoglio, portata in spalla dai sediari. In processione, davanti alla bara, tra gli altri i componenti della cappella papale (sacerdoti, monsignori, prelati), i canonici del Capitolo vaticano, vescovi, tra i quali gli ausiliari di Roma, arcivescovi, cardinali, tra i quali il vicario della diocesi di Roma Baldo Reina, e i patriarchi. Tra gli ultimi ad entrare, dietro la bara, i segretari del pontefice e le religiose.


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Come previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, il corpo del vescovo di Roma, adagiato ai piedi dell’altare della Confessione, è esposto nella bara e non più su un cataletto ma su una bassa pedana foderata di velluto rosso. Il Papa indossa la mitra, una casula rossa, il pallio e ha la corona del rosario tra le mani. La bara, informano dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche, sarà chiusa venerdì 25 aprile alle ore 20. Il rito sarà presieduto dal cardinale Farrell, che questa mattina ha invece presieduto la liturgia della Parola: la preghiera di Gesù a Dio Padre prima della Passione tratta dal Vangelo di Giovanni. La cerimonia di traslazione si è conclusa con il canto del Salve Regina.



Nel secondo giorno di lutto nazionale – dei cinque proclamati dal Governo -, le vie adiacenti alla basilica erano già affollate alle prime luci dell’alba. Al varco di accesso di via di Porta Angelica una lunga fila di fedeli era in attesa dell’apertura della piazza. I primi ad accedere sono stati gli operatori della comunicazione, oltre un centinaio, arrivati da tutto il mondo. L’omaggio dei fedeli è iniziato alle 11 e proseguirà fino alle 24. Domani, giovedì 24 aprile, la basilica sarà aperta ai fedeli dalle 7 alle 24 e venerdì 25 dalle 7 alle 19. In fila fedeli e pellegrini da tutto il mondo. Quasi tutti hanno in mano smartphone e macchine fotografiche per un’ultima fotografia a Francesco.


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Sulla piazza giovani, anziani, famiglie, attendono il proprio turno «per recitare una preghiera affinché il Signore lo accolga in paradiso», dice commossa Angela. Ha gli occhi arrossati mentre sgrana un rosario. «Non mi sembra ancora vero – afferma -. Quando lunedì mattina mi è arrivato il messaggio di una mia amica le ho risposto in modo molto sgarbato convinta fosse l’ennesima bufala. Sapevamo tutti che non stava bene ma lo avevamo visto meno di 24 ore prima». Giovanna e il marito Fulvio sono di Milano e sono venuti a Roma per trascorrere la Pasqua. Il loro rammarico più grande «è aver fatto tardi domenica per la Messa di Pasqua». È la loro prima visita a Roma, non conoscevano la zona e sono arrivati in piazza a fine celebrazione. «Abbiamo visto in tv che ha fatto un giro in papamobile – raccontano -. Siamo tornati lunedì mattina sperando in una sua nuova visita a sorpresa in basilica e invece abbiamo avuto la notizia che non avremmo mai voluto sentire. Che dolore».



Sabrina è invece catanese. Appena appresa la notizia della morte del Papa ha preso due giorni di ferie ed è partita. «Sono arrivata a Roma ieri sera tardi», dice. Guardando la fila che ha davanti a sé dubita di riuscire a entrare oggi. «Se non dovessi farcela tornerò domattina all’alba – afferma -. Penso di rimanere anche per il funerale. Francesco mi ha insegnato tanto, soprattutto l’attenzione per i poveri e per la cura del Creato». Marianna è di Roma, zona Montesacro, ed è in fila con il figlio Alessio di 12 anni. «Ha insistito lui affinché venissimo – dichiara -, in questi giorni non si è staccato dalla tv». «Aveva un sorriso dolcissimo – si intromette il bambino -. A scuola l’insegnante di religione fa spesso riferimento a lui e l’anno scorso ci ha letto il discorso all’Olimpico per la prima Giornata mondiale dei bambini, in cui ha detto che dobbiamo essere gioiosi». Imponenti le misure di sicurezza schierate dalle forze dell’ordine. La polizia di Stato ha predisposto pattuglie nelle vie che conducono in Vaticano, nelle stazioni e sulle banchine della metropolitana e controlli dall’altro con immagini in 3d.

23 aprile 2025

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