Giovedì 27 Agosto 2020 11:08
Centocelle. Incoscienza nell’ignoranza o paura della realtà?
Un murales, una finestra di colori e di emozioni, una piazza, una forma artistica per coinvolgere nella riflessione la comunità
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Sono passata l’altro ieri mattina
dopo il primo imbrattamento
ed ho visto molto di più di quello che superficialmente poteva sembrare: ho visto persone che, con spontaneità, si sono messe a disposizione per ridare decoro alla piazza, ho visto sguardi di collaborazione e di coscienza civica che con naturalezza hanno contribuito per il bene comune. Un esempio, un monito a quanti provano ad imporre con presunzione e codardia (imbrattare un murales di notte non denota poi tanto ardimentoso coraggio) che le scritte (oggettivamente brutte, con un’ortografia sgraziata, ma questa è un’altra storia) sono state utilizzate per imbrattare, per denigrare, per offendere e non per proporre, provare, immaginare.Sono passata di nuovo l’altro ieri mattina, dopo che, di nuovo, è stato sporcato il lavoro di pulitura eseguito ieri dall’artista e da molti altri.
La base è piena di colori, di idee, di sogni ed anche di denuncia e di riflessione, poi, sopra, qualche imbrattatore ha voluto sporcare un’opera di valorizzazione con una vernice appariscente, offensiva.
La riflessione è che se i colori sono stati stesi in pieno giorno, in collaborazione con molti, sotto gli occhi di molti, le orribili ed ingiuriose scritte sono ste scarabocchiate di notte, per far sì che non si vedesse chi ha operato il misfatto.
Una domanda a questo punto sorge spontanea.

Presunzione di voler fermare un moto dell’anima, un cambiamento che, sebbene a rilento ed ancora a piccoli passi, sta prendendo le giuste misure per giungere ad una reale trasformazione del territorio attraverso azioni concrete di solidarietà, condivisione e di diffusione della bellezza.
Ulteriore riflessione: valorizzazione, condivisione, impegno sono opere belle, fisicamente belle, da vedere e vivere, ma prevaricazione, arroganza e ignominia sono fisicamente brutte, talmente brutte che volentieri si può far a meno di notarle e respirale.
Imporre la bruttezza! Questo il risultato degli atti vandalici.
Si può volere e imporre la bruttezza? Forse che coloro che ignominiosamente perseguono un’idea dittatoriale vogliono obbligare tutti alla bruttezza? Forse che coloro che disonorevolmente voglio imporre la bruttezza si rifiutano si vedere e di comprendere la realtà? Ne hanno forse paura? Paura del proposito di rendere più bello il luogo nel quale si vive? Paura di riflettere? Paura di confrontarsi? Paura di imparare dalla storia?
Una frase di Esopo che potrebbe esemplificare la risposta:
Più piccola è la mente più grande è la presunzione.
Più piccola è la mente più grande è la presunzione.