Domenica 25 Maggio 2025 10:05
25/5/25 “1m³” e “Open Stage” al Teatro Brancaccio
25 maggio 2025 TEATRO BRANCACCIO ore 17:00 1m³ 1m³ è uno spazio delimitato, una misura precisa, un confine fisico e simbolico. È la gabbia che ci contiene e la soglia da oltrepassare. In questa creazione di Francesco Gammino, la danza diventa il linguaggio attraverso cui il limite viene esplorato, sfidato e superato. I danzatori …
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25 maggio 2025
TEATRO BRANCACCIO
ore 17:00
1m³ è uno spazio delimitato, una misura precisa, un confine fisico e simbolico. È la gabbia che ci contiene e la soglia da oltrepassare. In questa creazione di Francesco Gammino, la danza diventa il linguaggio attraverso cui il limite viene esplorato, sfidato e superato.
I danzatori si confrontano con la costrizione di un perimetro imposto, giocando con la tensione tra immobilità e slancio, tra costrizione e libertà. Il corpo, attraverso il movimento, ridefinisce continuamente il proprio spazio, rivelando il potenziale di trasformazione insito nel superamento dei vincoli. In un dialogo dinamico tra gesto e spazio, 1m³ diventa metafora della condizione umana: un invito a riconoscere i propri limiti non come barriere, ma come punti di partenza per nuove possibilità.
I danzatori si confrontano con la costrizione di un perimetro imposto, giocando con la tensione tra immobilità e slancio, tra costrizione e libertà. Il corpo, attraverso il movimento, ridefinisce continuamente il proprio spazio, rivelando il potenziale di trasformazione insito nel superamento dei vincoli. In un dialogo dinamico tra gesto e spazio, 1m³ diventa metafora della condizione umana: un invito a riconoscere i propri limiti non come barriere, ma come punti di partenza per nuove possibilità.

Ore 19:30
Nel cuore pulsante di Futuro Roma, l’ultima serata si accende di pura essenza scenica: Open Stage. Un palcoscenico nudo, spoglio di artifici, si fa tela bianca per il movimento, lo spazio e il respiro della danza. Qui, la verità del corpo incontra la luce, senza veli, senza filtri.
Quattro compagnie di prestigio si alternano in un dialogo vibrante tra potenza e poesia: SpellBound Contemporary Ballet con Yes, of course it hurts, un’incisione coreografica firmata da Mauro Astolfi, tra intensità e fragilità. Dalla Portogallo, la Vortice Dance Company porta Chroma, un gioco di contrasti e metamorfosi creato da Cláudia Raquel da Silva Martins e Rafael Paz Carriço. Dalla Germania, la Frantics Dance Company svela Ordinary People, un’indagine sulle sfumature dell’ordinario, dove il gesto si fa racconto. Infine, la Zakuro Company tesse i fili di Hilo, una creazione di Jennifer Rosati e Lorenzo Di Rocco, che intreccia tensione e fluidità in un equilibrio sospeso.
Open Stage è un rito senza scenografie, un incontro senza maschere. Solo la danza, pura e inarrestabile, a chiudere il sipario su questa edizione di Futuro Roma, lasciando il pubblico con il respiro sospeso e il cuore vibrante.
Quattro compagnie di prestigio si alternano in un dialogo vibrante tra potenza e poesia: SpellBound Contemporary Ballet con Yes, of course it hurts, un’incisione coreografica firmata da Mauro Astolfi, tra intensità e fragilità. Dalla Portogallo, la Vortice Dance Company porta Chroma, un gioco di contrasti e metamorfosi creato da Cláudia Raquel da Silva Martins e Rafael Paz Carriço. Dalla Germania, la Frantics Dance Company svela Ordinary People, un’indagine sulle sfumature dell’ordinario, dove il gesto si fa racconto. Infine, la Zakuro Company tesse i fili di Hilo, una creazione di Jennifer Rosati e Lorenzo Di Rocco, che intreccia tensione e fluidità in un equilibrio sospeso.
Open Stage è un rito senza scenografie, un incontro senza maschere. Solo la danza, pura e inarrestabile, a chiudere il sipario su questa edizione di Futuro Roma, lasciando il pubblico con il respiro sospeso e il cuore vibrante.
