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Mercoledì 11 Giugno 2025 11:06

Suicidio assistito in Toscana: il primo caso

suicidio assistito eutanasia fine vita
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Ne dà notizia l'associazione Coscioni. L'episodio dopo l'approvazione, a febbraio, della legge regionale sul fine vita, poi impugnata dal governo. A richiederlo, un 60enne con il morbo di Parkinson

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Un uomo di 60 anni, affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson: Daniele Pieroni, scrittore e musicista. È stato lui il primo a richiedere il suicidio medicalmente assistito in Toscana, dopo l’approvazione, a febbraio, della
legge regionale su tempi e modalità del fine vita
, poi impugnata dal governo. Il fatto risale al 17 maggio scorso, anche se la notizia arriva solo oggi dall’associazione Luca Coscioni. «È il primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l’impugnazione da parte del governo», spiegano. Lo aveva spiegato lo stesso presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeso, quando a maggio è stato annunciato il ricorso alla Consulta da parte dell’esecutivo: la legge resta comunque in vigore fino al pronunciamento della Corte costituzionale.

Il punto d’inizio è nell’agosto 2023, quando Pieroni, tramite un amico, contatta il numero bianco dell’associazione Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita, si legge nella nota diffusa oggi. «Marco Cappato gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale all’Asl Toscana Sud Est il 31 agosto». Il 22 aprile l’esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale. Meno di un mese dopo, «Daniele ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato».

Quando è avvenuto, accanto a lui erano presenti, «su base volontaria, due dottoresse e un medico legale della Asl», oltre a Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell’associazione Luca Coscioni, al suo fiduciario Leonardo Pinzi, alle badanti e ai familiari. «Alle 16.47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16.50 ha smesso di respirare, serenamente».

11 giugno 2025

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