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Domenica 22 Giugno 2025 19:06

Avventura “noir” a Parma: il Vicolo delle Cinque Piaghe e l’Osteria dei Mascalzoni

Avventura “noir” a Parma: il Vicolo delle Cinque Piaghe e l’Osteria dei Mascalzoni


Visitare Parma non cessa di stupire! In pieno centro storico è divertente percorrere le stradine e i vicoli medievali in cerca di sorprese spesso legate all’architettura che, attraverso i secoli, ha lasciato tracce di bifore murate, cortili fiabeschi e piccole chiese nascoste. Ma anche la toponomastica è fonte inesauribile di scoperte… Eccomi qua che, come […]

Avventura “noir” a Parma: il Vicolo delle Cinque Piaghe e l’Osteria dei Mascalzoni


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Avventura “noir” a Parma: il Vicolo delle Cinque Piaghe e l’Osteria dei Mascalzoni


Visitare Parma non cessa di stupire! In pieno centro storico è divertente percorrere le stradine e i vicoli medievali in cerca di sorprese spesso legate all’architettura che, attraverso i secoli, ha lasciato tracce di bifore murate, cortili fiabeschi e piccole chiese nascoste. Ma anche la toponomastica è fonte inesauribile di scoperte…

Eccomi qua che, come al solito, cammino “alla cieca”… che non vuole dire bendata, ma volutamente sprovvista della carta della città e con una idea abbastanza sommaria dell’orientamento. Ho già scoperto conventi, piccoli giardini nascosti, studi di artisti e laboratori artigiani quando, infilandomi in un vicolo veramente “vicoloso” (cioè molto stretto e molto curvo) ho alzato la testa per leggere la targa con il nome: VICOLO DELLE CINQUE PIAGHE.



Accidenti! – penso – qui deve essere successo qualcosa di veramente tremendo! E la mia fervida immaginazione parte a gran velocità verso un mondo oscuro dove, all’interno di celle segrete (chiamate, appunto, “segrete”) si svolgevano supplizi inenarrabili… ALT! Fermi tutti! Ma cosa mi metto a pensare! Dopo anni passati a studiare le raffigurazioni della vita di Cristo devo stracciare la Laurea in arte medievale! Ma certo: si tratta delle cinque piaghe di Gesù crocifisso: sulle mani, sui piedi e sul costato. Ma il momento di relax è durato giusto il tempo di abbassare lo sguardo: proprio sotto le Cinque Piaghe ecco primeggiare in dimensione e colori l’insegna de l’OSTERIA DEI MASCALZONI!!!

Bene – penso – questa me la devono proprio spiegare! E, mentre penso, agisco senza pensare precipitandomi nell’osteria nel momento peggiore che un essere umano possa trovare: quando tutto il personale gode il suo unico e meritato riposo, quello del pranzo di mezzogiorno, poco prima dell’apertura al pubblico. Dopo aver scartato l’ipotesi che il personale – a giudicare dagli sguardi (e, soprattutto, dai coltelli) – mi avrebbe usato come cavia per mostrarmi la connessione tra le cinque piaghe e i mascalzoni, ho articolato una serie di scuse a raffica e chiesto se per favore, per carità cristiana e per cortesia parmigiana mi sapessero dare una spiegazione sul nome dell’osteria (che, vista dall’interno, somiglia piuttosto a un elegante ristorante). Niente da fare: i Mascalzoni avevano appena cambiato gestione lasciando un vuoto informativo sul nome che, comunque, era molto conosciuto a Parma per l’ottima cucina e, perciò, non era stato cambiato.

Per il momento posso solo fare delle ipotesi: la più credibile riguarda il Tribunale che sorge poco lontano dall’osteria. Forse, in passato, alcuni mascalzoni redenti e buongustai, dopo essersi conosciuti nelle “patrie galere” e aver scontato le loro pene, avevano deciso di mettersi in società per un fine niente affatto truffaldino: quello di preparare quanto di meglio la natura e la creatività umana abbiano “sfornato”, ovvero la cucina parmigiana!

L’ipotesi più fantasiosa e divertente riguarda la connessione tra le Cinque Piaghe e i Mascalzoni: quando il ristorante di oggi era una vera e propria osteria popolare, di gente povera, di vicolo. Gli uomini andavano a bere per dimenticare la fatica del lavoro o la disperazione di averlo perso o anche per progettare qualche attività “alternativa” che, per pietà, vorrei chiamare “mascalzonata” (ma la dicitura esatta sarebbe “furto” o peggio). Le donne rimanevano a casa a preparare le “cinque piaghe” ovvero il saluto niente affatto cristiano riservato agli ubriaconi quando rientravano a casa. E qui la fantasia può sbizzarrirsi alla grande. Sicuramente una cosa è certa: se non si arrivava alle piaghe ai lividi ci si arrivava! Lividi di ogni forma e colore creati dalle dimensioni e dal peso dell’attrezzo usato per procurarli! Ma, soprattutto, dalla rabbia delle padrone di casa unita alla forza dei loro muscoli, muscoli quasi maschili giustificati dal mestiere più in voga presso le donne del popolo: la lavandaia a pagamento!

[Elena Tredici, 22 giugno 2025]

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