Lunedì 30 Giugno 2025 12:06
ASTRAL vuole alzare la banchina della stazione Flaminio
A fine 2024 la Regione Lazio ha individuato ASTRAL quale soggetto attuatore degli interventi finanziati con il fondo di Sviluppo e Coesione per le ferrovie Nord e Lido. Tra i diversi interventi previsti sulla Roma Nord c’è anche quello del cosiddetto “alzamento” della banchina della stazione Flaminio. In pratica, con un investimento di 2 milioni di euro, la Regione vuole portare la banchina della stazione, che oggi è più bassa rispetto alle altre della tratta urbana, alla stessa altezza delle banchine delle altre stazioni esistenti fino a Montebello, di modo da garantire un incarrozzamento a raso anche nella stazione più importante della linea. Il progetto esecutivo è stato redatto nei primi mesi del 2025 e ora è in fase di verifica. Grazie a questo intervento, ai sensi della norma tecnica UNI8379, la ferrovia Roma Nord nella tratta urbana sarebbe perfettamente qualificabile come “metropolitana leggera”, rispettando tutti i requisiti previsti dall’ente di normazione. Più volte abbiamo auspicato che lo sviluppo delle linee ex concesse, indipendentemente dalle tecnologie scelte, avvenisse con l’obiettivo di una “metropolitanizzazione”. Putroppo, gli investimenti scelti dalla Regione non sempre hanno seguito questo indirizzo, ma a tutt’oggi nessuno degli investimenti più o meno avviati è ostativo alla futura qualificazione di questa linea come “metropolitana leggera”. Agli utenti non interessa sapere quale direzione di ANSFISA sia a verificare la sicurezza della linea o se la linea sia una concessa cosiddetta “interconnessa” o “meno”. Quello che interessa è un servizio frequente, che non serve guardare il quadro orario quando decidi di partire, ma anche accessibile, cioè con incarrozzamento a raso, con treni di tipologia adeguata e orari coerenti con quelli del resto della rete: insomma, il servizio di una metropolitana. Questo sogno di una Flaminio-Montebello “metropolitanizzata” lo abbiamo chiamato “Linea F”, e lo cerchiamo ancora. E LA NUOVA STAZIONE FLAMINIO? E I NUOVI TRENI? L’adeguamento della “vecchia” stazione Flaminio accende però un campanello da allarme. Che fine ha fatto la nuova stazione Flaminio? Il nuovo nodo che doveva connettere la Metro A e la Metro F senza neanche passare dai tornelli? Su questo tutto tace. I cantieri, iniziati nel 2014, dopo ben 7 anni dalle prime attività preliminari, hanno avuto una storia travagliatissima e sono ormai definitivamente interrotti, nonostante le ripetute promesse di riavvio. C’è rimasto il buco e non è nota quale sia la strategia di ASTRAL e Regione Lazio sull’argomento. Come non è chiaro che cosa succederà con i nuovi treni, la cui fornitura, avviata con l’avviso di marzo 2018, ben 7 anni fa, appare un miraggio. Sebbene i primi due treni pilota sembrerebbero essere stati prodotti, non è chiaro l’effettivo avanzamento delle attività: di solito, durante i periodi di prova dei treni, sono tante le occasioni per presentare al pubblico i nuovi rotabili. Guardate ad esempio i nuovi treni della B. Il silenzio sull’argomento, per questo, ci preoccupa molto. D’altronde, nel 2007 lo stesso produttore di questa stessa fornitura, per effetto di una crisi aziendale e l’ingresso della stessa in amministrazione straordinaria, non riuscì a completare la consegna e dei nuovi treni non vi fu traccia. Speriamo davvero che non accada di nuovo e che non si confermi il detto secondo cui la storia si ripete sempre due volte: prima come tragedia, poi come farsa.
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A fine 2024 la Regione Lazio ha individuato ASTRAL quale soggetto attuatore degli
interventi finanziati con il fondo di Sviluppo e Coesione per le ferrovie Nord e Lido.
Tra i diversi interventi previsti sulla Roma Nord c’è anche quello del cosiddetto “alzamento” della banchina della stazione Flaminio. In pratica, con un investimento di 2 milioni di euro, la Regione vuole portare la banchina della stazione, che oggi è più bassa rispetto alle altre della tratta urbana, alla stessa altezza delle banchine delle altre stazioni esistenti fino a Montebello, di modo da garantire un incarrozzamento a raso anche nella stazione più importante della linea.
Il progetto esecutivo è stato redatto nei primi mesi del 2025
e ora è in fase di verifica.
Grazie a questo intervento, ai sensi della norma tecnica UNI8379, la ferrovia Roma Nord nella tratta urbana sarebbe perfettamente qualificabile come “metropolitana leggera”, rispettando tutti i requisiti previsti dall’ente di normazione.
Più volte abbiamo auspicato che lo sviluppo delle linee ex concesse, indipendentemente dalle tecnologie scelte, avvenisse con l’obiettivo di una “metropolitanizzazione”. Putroppo, gli investimenti scelti dalla Regione non sempre hanno seguito questo indirizzo, ma a tutt’oggi nessuno degli investimenti più o meno avviati è ostativo alla futura qualificazione di questa linea come “metropolitana leggera”. Agli utenti non interessa sapere quale direzione di ANSFISA sia a verificare la sicurezza della linea o se la linea sia una concessa cosiddetta “interconnessa” o “meno”. Quello che interessa è un servizio frequente, che non serve guardare il quadro orario quando decidi di partire, ma anche accessibile, cioè con incarrozzamento a raso, con treni di tipologia adeguata e orari coerenti con quelli del resto della rete: insomma, il servizio di una metropolitana.
Questo sogno di una Flaminio-Montebello “metropolitanizzata”
lo abbiamo chiamato “Linea F”, e lo cerchiamo ancora.
L’adeguamento della “vecchia” stazione Flaminio accende però un campanello da allarme.
Che fine ha fatto la nuova stazione Flaminio?
Il nuovo nodo che doveva connettere la Metro A e la Metro F senza neanche passare dai tornelli? Su questo tutto tace. I cantieri, iniziati nel 2014, dopo ben 7 anni dalle prime attività preliminari, hanno avuto una storia travagliatissima e sono ormai definitivamente interrotti, nonostante le ripetute promesse di riavvio. C’è rimasto il buco e non è nota quale sia la strategia di ASTRAL e Regione Lazio sull’argomento.Come non è chiaro che cosa succederà con i nuovi treni, la cui fornitura, avviata con l’avviso di marzo 2018, ben 7 anni fa, appare un miraggio.
Sebbene i primi due treni pilota sembrerebbero essere stati prodotti,
non è chiaro l’effettivo avanzamento delle attività: di solito, durante i periodi di prova dei treni, sono tante le occasioni per presentare al pubblico i nuovi rotabili. Guardate ad esempio i nuovi treni della B. Il silenzio sull’argomento, per questo, ci preoccupa molto.D’altronde, nel 2007 lo stesso produttore di questa stessa fornitura, per effetto di una crisi aziendale e l’ingresso della stessa in amministrazione straordinaria, non riuscì a completare la consegna e dei nuovi treni non vi fu traccia.
Speriamo davvero che non accada di nuovo e che non si confermi il detto secondo cui la storia si ripete sempre due volte: prima come tragedia, poi come farsa.
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