Servizi > Feed-O-Matic > 651565 🔗

Martedì 1 Luglio 2025 10:07

Un ministero della Pace, alternativa concreta alla logica della forza



A definirne funzioni e competenze, l'incontro che ha riunito numerose realtà del mondo sociale, insieme ai rappresentanti dei dicasteri che già operano nel campo. I fondamenti nella Costituzione

L'articolo
Un ministero della Pace, alternativa concreta alla logica della forza
proviene da
RomaSette
.

#in italia #costituzione italiana #ministero della pace #vetrina
leggi la notizia su RomaSette





L’idea di un ministero della Pace non è un semplice gesto simbolico, ma un’affermazione politica chiara: un’alternativa concreta alla logica del conflitto e della forza. Martedì 24 giugno alla Domus Mariae di Roma si è svolto un incontro cruciale che ha riunito numerose realtà del mondo sociale, tutte impegnate a rilanciare e definire le funzioni e le competenze di questo auspicato ministero. Alla discussione hanno partecipato anche i rappresentanti dei dicasteri che già operano, seppur in modo frammentato, nel campo della pace: la presidenza del Consiglio dei ministri per il servizio civile, la Farnesina per la cooperazione internazionale e i diritti umani, il ministero della Giustizia per i percorsi di giustizia riparativa e il ministero dell’Istruzione per l’educazione alla non violenza.

La proposta di istituire un ministero della Pace trova un solido fondamento nella Costituzione italiana. L’articolo 11 non si limita a ripudiare la guerra e a consentire limitazioni della sovranità dello Stato; esso impone la creazione delle condizioni necessarie per eliminare la guerra e instaurare un ordinamento basato sulla giustizia e su relazioni pacifiche tra i popoli. Questo progetto di trasformazione, così ambizioso, necessita di una sede istituzionale dedicata. Un ministero ad hoc impegnerebbe direttamente il governo nell’attuazione di programmi di pace, fornendo al contempo al Parlamento gli strumenti per indirizzare e controllare tali politiche.

Come emerso dall’incontro del 24 giugno, l’attuale assetto ministeriale è insufficiente per realizzare appieno la vocazione pacifista della nostra Costituzione. La pace, infatti, non si riduce alla semplice assenza di guerra. Essa implica la capacità di gestire i conflitti evitando che degenerino in violenza e la creazione di condizioni di giustizia per prevenire l’insorgere di nuove ostilità. Se questa è la visione di pacificazione che la nostra Costituzione ci offre, è evidente che le deleghe e i progetti frammentati tra i diversi ministeri sono carenti. Pur riconoscendo l’impegno profuso dai vari ministeri e dalle realtà sociali, emerge la necessità di una maggiore collaborazione. La cooperazione internazionale, il dialogo bilaterale e multilaterale, la promozione dei diritti umani, la difesa civile della patria, le politiche di disarmo, l’educazione alla non violenza, i percorsi di giustizia riparativa: tutti questi elementi costituiscono un “puzzle” istituzionale che, oggi più che mai, richiede un coordinamento unitario.

Infine, l’istituzione di un ministero della Pace renderebbe più visibile e coordinato l’enorme impegno – politico e sociale – che migliaia di organizzazioni già portano avanti in Italia. In un’ottica di sussidiarietà, è fondamentale che la Repubblica sostenga e promuova questa vitalità sociale, coordinando istituzioni pubbliche e private per uno sviluppo sempre più integrato delle politiche di pace. Promuovere la pace, in definitiva, significa organizzarla, rendere trasparenti le attività a essa finalizzate e dotare di risorse stabili i progetti di pacificazione. Mentre il mondo sembra orientarsi verso un riarmo generalizzato, accantonando ogni prospettiva di disarmo e cooperazione, mentre si decide di stanziare sempre più risorse per la finta sicurezza delle bombe, la scelta di dotarsi di un’istituzione pubblica dedicata alla promozione della pace non è solo auspicabile, non è solo necessaria, e un segno di speranza.

Un ministero della Pace sarebbe il segno per il mondo intero che un’altra via è possibile; un esempio concreto di democrazia impegnata nella costruzione della pace da offrire alla comunità internazionale. Un esempio di quella pace disarmata e disarmate, non imposta con la forza, che ci ha indicato Papa Leone XIV all’inizio del suo pontificato e di cui tutti abbiamo urgente bisogno. (Andrea Michieli, direttore Istituto Giuseppe Toniolo Azione cattolica italiana)

1° luglio 2025

L'articolo
Un ministero della Pace, alternativa concreta alla logica della forza
proviene da
RomaSette
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI